Catalogo Arti Cinema Il paradigma stupefacente
Novità
volume illustrato Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 513 Isbn: 978-88-6288-869-1 Pagine: 208 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 21/06/2024
Autore: Gabriele Bitossi
Novità

Il paradigma stupefacente

Viaggio nella controcultura italiana, dagli anni Settanta al Duemila

Gabriele Bitossi

Il paradigma stupefacente

Viaggio nella controcultura italiana, dagli anni Settanta al Duemila

Gabriele Bitossi

sconto 5%
17,10€ 18,00€
Come si è sviluppata la rappresentazione del consumo di stupefacenti nella letteratura italiana? Per poter comprendere a pieno la complessità del rapporto tra la produzione letteraria e le droghe, è necessario chiedersi quali siano, effettivamente, le radici di quella “voglia di sballo”, e se questa rappresenti una novità assoluta, prorompente e imprevedibile, oppure non sia direttamente collegata ad alcune disposizioni e consapevolezze ben presenti e radicate nella nostra cultura.
L’autore traccia i punti fondamentali della presenza della droga nella letteratura italiana, dagli anni Settanta al Duemila, e analizza riti e immaginari dell’universo giovanile che hanno testimoniato una diversa attitudine nei confronti degli stupefacenti.
Si parte dal contesto culturale beat milanese degli anni Settanta attraverso le vicende della prima rivista underground italiana, Mondo Beat, che ha contribuito a plasmare la figura di Eros Alesi, in arte Pasticca, e si passa poi al Movimento del ’77, a Bologna, la cui cornice è utile per riflettere sul diverso ruolo delle droghe nelle opere di Ravera-Radice, Palandri e Tondelli. Negli anni Ottanta si diffondono i riferimenti alla droga nelle opere letterarie, cinematografiche, ma anche nei fumetti e nella cultura popolare. In particolare, viene analizzata la parabola artistica ed esistenziale di Andrea Pazienza, la cui esperienza ha permesso di sviluppare un punto di vista inedito; a seguire, una riflessione sull’opera documentaristica e sul primo lungometraggio di Claudio Caligari.
Completa il libro una rassegna di testi “stupefacenti” degli anni Novanta, con una particolare attenzione alle esperienze antologiche e collettive di quel decennio.

“Io vivo sulla lama. Mi commuovo nei bassifondi. Parlo con i ricercati dello Stato. Brigo. Mi procuro e dilapido milioni. Poi rischio, mi struggo, mi umilio. Poi mi arrendo. Mi arrendo… Poi mi faccio, e tutto torna bello, più splendente di prima. L’alternativa è la birreria, il lavoro, il risparmio, il normale sfaldarsi del corpo. Il simpatico, l’antipatica. Lo scemo naturale, due più due fa quattro, e sveglia alle otto! Due palle anche lì, peggio di qua. Ma vuoi mettere risorgere? Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere!”.
Gli ultimi giorni di Pompeo, 1987

“Le strade schiumano di droghe contro il dolore e l’infelicità, noi le prendevamo tutte. Ci saremmo sparati la vitamina C se l’avessero dichiarata illegale”.
– Dal film Trainspotting, 1996

“Ho imparato l’equazione della droga. La droga non è, come l’alcool o come la marijuana, un mezzo per intensificare il godimento della vita. La droga non è euforia. È un modo di vivere”.
– William S. Burroughs, La scimmia sulla schiena, 1953
Gabriele Bitossi
È nato a Cecina nel 1996, nel 2021 si è diplomato in Sceneggiatura per fumetto alla Scuola Internazionale di Comics. Ha frequentato i corsi di scrittura a cura di Vanni Santoni e Graziano Gala. Ha collaborato con Spaghetti Comics, Kleiner Flug, Coltello Comics, Future Fiction, Radici e Tremila Battute. Nell’ottobre del 2023 si è laureato, con lode, in Italianistica a Pisa. Attualmente scrive, realizza sceneggiature e continua a studiare.

Introduzione
Breve cronistoria

1. Un primo approccio “stupefacente”
La filosofia dei beatniks in Italia
Mondo Beat e la prima cultura underground italiana
Che puff!: il testamento poetico di un morfinomane
Intervista a Marco Maltauro
Intervista a Fabio Matteo Maffei

2. Il paradigma “stupefacente” negli anni ’80, tra militanza e disimpegno
Bologna e il Movimento del ’77 
Porci con le ali: il desiderio anteposto all’impegno militante
Boccalone: le nuove modalità di rappresentazione dell’universo “stupefacente”
Pier Vittorio Tondelli: lo stravolgimento dell’universo giovanile
“Postoristoro”: l’immobilismo della droga
“Autobahn”: il viaggio come droga
La fuga dal Movimento
Intervista a Enrico Palandri

3. Il mutamento del paradigma conoscitivo “stupefacente”, tra cinema e fumetto
Andrea Pazienza
Uno sguardo biografico
Le straordinarie avventure di Pentothal: il sogno come realtà
Perché Pippo sembra uno sballato
Zanardi e il male assoluto
Gli ultimi giorni di Pompeo: l’esperienza totalizzante dell’eroina
Claudio Caligari
La prima attività documentaristica
Amore tossico: una rivoluzione

4. Gli anni ’90: i nuovi luoghi e le nuove modalità di consumo “stupefacenti”
Papergang: la cerniera tra gli anni ’80 e gli anni ’90
Silvia Ballestra
Giuseppe Culicchia
Enrico Brizzi
Gioventù cannibale
“Seratina”: il pulp picaresco e “stupefacente” di Ammaniti e Brancaccio
Fonderia Italghisa: la cocaina in discoteca
La negligenza: la fine del paradigma “stupefacente” anni ’90

Conclusioni
Note
Bibliografia

Come si è sviluppata la rappresentazione del consumo di stupefacenti nella letteratura italiana? Per poter comprendere a pieno la complessità del rapporto tra la produzione letteraria e le droghe, è necessario chiedersi quali siano, effettivamente, le radici di quella “voglia di sballo”, e se questa rappresenti una novità assoluta, prorompente e imprevedibile, oppure non sia direttamente collegata ad alcune disposizioni e consapevolezze ben presenti e radicate nella nostra cultura.
L’autore traccia i punti fondamentali della presenza della droga nella letteratura italiana, dagli anni Settanta al Duemila, e analizza riti e immaginari dell’universo giovanile che hanno testimoniato una diversa attitudine nei confronti degli stupefacenti.
Si parte dal contesto culturale beat milanese degli anni Settanta attraverso le vicende della prima rivista underground italiana, Mondo Beat, che ha contribuito a plasmare la figura di Eros Alesi, in arte Pasticca, e si passa poi al Movimento del ’77, a Bologna, la cui cornice è utile per riflettere sul diverso ruolo delle droghe nelle opere di Ravera-Radice, Palandri e Tondelli. Negli anni Ottanta si diffondono i riferimenti alla droga nelle opere letterarie, cinematografiche, ma anche nei fumetti e nella cultura popolare. In particolare, viene analizzata la parabola artistica ed esistenziale di Andrea Pazienza, la cui esperienza ha permesso di sviluppare un punto di vista inedito; a seguire, una riflessione sull’opera documentaristica e sul primo lungometraggio di Claudio Caligari.
Completa il libro una rassegna di testi “stupefacenti” degli anni Novanta, con una particolare attenzione alle esperienze antologiche e collettive di quel decennio.

“Io vivo sulla lama. Mi commuovo nei bassifondi. Parlo con i ricercati dello Stato. Brigo. Mi procuro e dilapido milioni. Poi rischio, mi struggo, mi umilio. Poi mi arrendo. Mi arrendo… Poi mi faccio, e tutto torna bello, più splendente di prima. L’alternativa è la birreria, il lavoro, il risparmio, il normale sfaldarsi del corpo. Il simpatico, l’antipatica. Lo scemo naturale, due più due fa quattro, e sveglia alle otto! Due palle anche lì, peggio di qua. Ma vuoi mettere risorgere? Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere!”.
Gli ultimi giorni di Pompeo, 1987

“Le strade schiumano di droghe contro il dolore e l’infelicità, noi le prendevamo tutte. Ci saremmo sparati la vitamina C se l’avessero dichiarata illegale”.
– Dal film Trainspotting, 1996

“Ho imparato l’equazione della droga. La droga non è, come l’alcool o come la marijuana, un mezzo per intensificare il godimento della vita. La droga non è euforia. È un modo di vivere”.
– William S. Burroughs, La scimmia sulla schiena, 1953
volume illustrato Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 513 Isbn: 978-88-6288-869-1 Pagine: 208 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 21/06/2024
Autore: Gabriele Bitossi

Introduzione
Breve cronistoria

1. Un primo approccio “stupefacente”
La filosofia dei beatniks in Italia
Mondo Beat e la prima cultura underground italiana
Che puff!: il testamento poetico di un morfinomane
Intervista a Marco Maltauro
Intervista a Fabio Matteo Maffei

2. Il paradigma “stupefacente” negli anni ’80, tra militanza e disimpegno
Bologna e il Movimento del ’77 
Porci con le ali: il desiderio anteposto all’impegno militante
Boccalone: le nuove modalità di rappresentazione dell’universo “stupefacente”
Pier Vittorio Tondelli: lo stravolgimento dell’universo giovanile
“Postoristoro”: l’immobilismo della droga
“Autobahn”: il viaggio come droga
La fuga dal Movimento
Intervista a Enrico Palandri

3. Il mutamento del paradigma conoscitivo “stupefacente”, tra cinema e fumetto
Andrea Pazienza
Uno sguardo biografico
Le straordinarie avventure di Pentothal: il sogno come realtà
Perché Pippo sembra uno sballato
Zanardi e il male assoluto
Gli ultimi giorni di Pompeo: l’esperienza totalizzante dell’eroina
Claudio Caligari
La prima attività documentaristica
Amore tossico: una rivoluzione

4. Gli anni ’90: i nuovi luoghi e le nuove modalità di consumo “stupefacenti”
Papergang: la cerniera tra gli anni ’80 e gli anni ’90
Silvia Ballestra
Giuseppe Culicchia
Enrico Brizzi
Gioventù cannibale
“Seratina”: il pulp picaresco e “stupefacente” di Ammaniti e Brancaccio
Fonderia Italghisa: la cocaina in discoteca
La negligenza: la fine del paradigma “stupefacente” anni ’90

Conclusioni
Note
Bibliografia

Gabriele Bitossi
È nato a Cecina nel 1996, nel 2021 si è diplomato in Sceneggiatura per fumetto alla Scuola Internazionale di Comics. Ha frequentato i corsi di scrittura a cura di Vanni Santoni e Graziano Gala. Ha collaborato con Spaghetti Comics, Kleiner Flug, Coltello Comics, Future Fiction, Radici e Tremila Battute. Nell’ottobre del 2023 si è laureato, con lode, in Italianistica a Pisa. Attualmente scrive, realizza sceneggiature e continua a studiare.
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