volume illustrato
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 553
Isbn: 978-88-6288-937-7
Pagine: 328
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 05/08/2025
Autore:
Paolo Ferrara
Cult Zapping
Capolavori mancati del cinema di genere
Paolo Ferrara
Cult Zapping
Capolavori mancati del cinema di genere
Paolo Ferrara
sconto
5%
26,60€
28,00€
Tra gli anni ’70 e gli anni ’90 la televisione ha cambiato il cinema. Lo ha fatto in diversi modi e con differenti effetti, diretti e indiretti. Il cinema non solo non era più l’unico spazio disponibile, ma non aveva più l’esclusiva in termini di successo di una storia. Le numerose repliche televisive, seguite poi dall’arrivo dell’home-video, hanno saputo restituire una nuova vita a molte pellicole che erano state inizialmente snobbate dal botteghino, trasformandole in successi tardivi o in veri e propri cult.
È soprattutto il cinema di genere a risentire maggiormente di questi effetti, probabilmente per la combinazione tra la sua innata capacità di attrarre il pubblico in cerca di puro intrattenimento e l’alta frequenza di produzioni low budget, facilmente accessibili anche sul piano dei diritti di acquisizione.
Qui non parliamo dei vincenti, di quei titoli che hanno travalicato generazioni e media, ma andremo a spulciare l’enorme palude di quei film che spesso nemmeno si sono avvicinati al podio, quelle pellicole che potevano essere cult ma non lo sono state per una serie di circostanze accessorie, e quelle che avevano l’aspirazione di esserlo ma a cui sono mancati i numeri o i mezzi. O magari soltanto un minimo di realismo e consapevolezza.
A volte ci imbatteremo in piccole perle dimenticate; altre volte, invece, scopriremo veri e propri scheletri nell’armadio di alcune star. Un viaggio per scoprire il lato B del cinema di genere: tra cult mancati, film sepolti dalla polvere del tempo e VHS consumate all’inverosimile.
“Il pubblico vuole vedere sempre gli stessi film: bisogna deluderlo, sennò non si farebbe nulla di interessante nell’arte”.
– Woody Allen
“I film sono soggettivi, quello che ti piace, quello che non ti piace. Ma la cosa per me che è assolutamente unificante è che quando vado al cinema e pago e mi siedo a guardare un film, voglio sentire che le persone che hanno fatto il film pensino che sia il miglior film del mondo, che hanno riversato tutto in esso e che realmente lo amano. Anche se io non sono d’accordo con quello che hanno fatto, voglio sentire la sincerità. E quando non lo sento, mi sento come se stessi sprecando il mio tempo”.
– Christopher Nolan
È soprattutto il cinema di genere a risentire maggiormente di questi effetti, probabilmente per la combinazione tra la sua innata capacità di attrarre il pubblico in cerca di puro intrattenimento e l’alta frequenza di produzioni low budget, facilmente accessibili anche sul piano dei diritti di acquisizione.
Qui non parliamo dei vincenti, di quei titoli che hanno travalicato generazioni e media, ma andremo a spulciare l’enorme palude di quei film che spesso nemmeno si sono avvicinati al podio, quelle pellicole che potevano essere cult ma non lo sono state per una serie di circostanze accessorie, e quelle che avevano l’aspirazione di esserlo ma a cui sono mancati i numeri o i mezzi. O magari soltanto un minimo di realismo e consapevolezza.
A volte ci imbatteremo in piccole perle dimenticate; altre volte, invece, scopriremo veri e propri scheletri nell’armadio di alcune star. Un viaggio per scoprire il lato B del cinema di genere: tra cult mancati, film sepolti dalla polvere del tempo e VHS consumate all’inverosimile.
QUANDO IL PICCOLO SCHERMO RESUSCITA IL GRANDE: VIAGGIO NEI FILM CHE VOLEVANO DIVENTARE CULT… E QUASI CI RIUSCIVANO.
“Il pubblico vuole vedere sempre gli stessi film: bisogna deluderlo, sennò non si farebbe nulla di interessante nell’arte”.
– Woody Allen
“I film sono soggettivi, quello che ti piace, quello che non ti piace. Ma la cosa per me che è assolutamente unificante è che quando vado al cinema e pago e mi siedo a guardare un film, voglio sentire che le persone che hanno fatto il film pensino che sia il miglior film del mondo, che hanno riversato tutto in esso e che realmente lo amano. Anche se io non sono d’accordo con quello che hanno fatto, voglio sentire la sincerità. E quando non lo sento, mi sento come se stessi sprecando il mio tempo”.
– Christopher Nolan
Paolo Ferrara
È un freelance che si occupa di storytelling e scrittura in tutte le sue forme. Ha diverse pubblicazioni tra narrativa e fumetto, si occupa di sceneggiatura di corti e progetti audio/video (e videogame) e insegna Storytelling per i media per IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design, di Torino). È anche autore e speaker di podcast, come Sono Cose Serie, magazine settimanale che da quindici anni si occupa di serie.www.quelpaoloferrara.com
Istruzioni per l’uso
Suonala ancora, Sammy
Never Ending Budget
Chi è sepolto in quel casino?
Richard Stanley
Attenti al Lupo (Mannaro)
A chi hai detto palla di pelo?
W per West. Ma anche per Warner
Remake, pochi soldi, tette volanti e il futuro re dei blockbuster
Il Frankenstein degli eroi geek
Cade la neve sul Far West
Dottor Frankenstein in Freudland
Vampiri, spade e Kung Fu
Anni ’40, Hard Boiled e Chtulhu
Narciso Ibáñez Serrador
Commedia all’italiana, distopie e omicidi legalizzati
Orrore, favole, fantasy, vegani cannibali e overacting
Quando lo stalking arriva a livello
Esorcista
Sci-fi e cinema indipendente
Spietati killer batuffolosi
Vermoni e ormoni da un’altra dimensione
Andy Warhol, l’Italia, Dracula e Frankenstein
Clown assassini dallo spazio profondo
Sta mano po’ esse ferro o po’ esse piuma
Ho messo alieni, zombie, slasher movie, vermi parassiti, mostri classici… che faccio lascio?
Occhi azzurri, vendetta, hippie e cipolle nel west
Bambini ninja, superpoteri e scenari di carta
Una pallottola per Ringo (Starr)
Straniero in Terre Straniere
Nazisti, inquietanti nebbie e i monti dei Carpazi
Sapone, biscotti e la Morte
Leoni, leoni e tanti traumi
Ghost story, sixties e italoamericani
Hai portato a spasso il tuo umano?
Mitologia, mostri meccanici e Milly Carlucci
Periferia, turbamenti adolescenziali, fughe e vampiri
Il gelato che viene dal profondo
Non chiamatelo sequel
Bibliografia
Suonala ancora, Sammy
Never Ending Budget
Chi è sepolto in quel casino?
Richard Stanley
Attenti al Lupo (Mannaro)
A chi hai detto palla di pelo?
W per West. Ma anche per Warner
Remake, pochi soldi, tette volanti e il futuro re dei blockbuster
Il Frankenstein degli eroi geek
Cade la neve sul Far West
Dottor Frankenstein in Freudland
Vampiri, spade e Kung Fu
Anni ’40, Hard Boiled e Chtulhu
Narciso Ibáñez Serrador
Commedia all’italiana, distopie e omicidi legalizzati
Orrore, favole, fantasy, vegani cannibali e overacting
Quando lo stalking arriva a livello
Esorcista
Sci-fi e cinema indipendente
Spietati killer batuffolosi
Vermoni e ormoni da un’altra dimensione
Andy Warhol, l’Italia, Dracula e Frankenstein
Clown assassini dallo spazio profondo
Sta mano po’ esse ferro o po’ esse piuma
Ho messo alieni, zombie, slasher movie, vermi parassiti, mostri classici… che faccio lascio?
Occhi azzurri, vendetta, hippie e cipolle nel west
Bambini ninja, superpoteri e scenari di carta
Una pallottola per Ringo (Starr)
Straniero in Terre Straniere
Nazisti, inquietanti nebbie e i monti dei Carpazi
Sapone, biscotti e la Morte
Leoni, leoni e tanti traumi
Ghost story, sixties e italoamericani
Hai portato a spasso il tuo umano?
Mitologia, mostri meccanici e Milly Carlucci
Periferia, turbamenti adolescenziali, fughe e vampiri
Il gelato che viene dal profondo
Non chiamatelo sequel
Bibliografia
Tra gli anni ’70 e gli anni ’90 la televisione ha cambiato il cinema. Lo ha fatto in diversi modi e con differenti effetti, diretti e indiretti. Il cinema non solo non era più l’unico spazio disponibile, ma non aveva più l’esclusiva in termini di successo di una storia. Le numerose repliche televisive, seguite poi dall’arrivo dell’home-video, hanno saputo restituire una nuova vita a molte pellicole che erano state inizialmente snobbate dal botteghino, trasformandole in successi tardivi o in veri e propri cult.
È soprattutto il cinema di genere a risentire maggiormente di questi effetti, probabilmente per la combinazione tra la sua innata capacità di attrarre il pubblico in cerca di puro intrattenimento e l’alta frequenza di produzioni low budget, facilmente accessibili anche sul piano dei diritti di acquisizione.
Qui non parliamo dei vincenti, di quei titoli che hanno travalicato generazioni e media, ma andremo a spulciare l’enorme palude di quei film che spesso nemmeno si sono avvicinati al podio, quelle pellicole che potevano essere cult ma non lo sono state per una serie di circostanze accessorie, e quelle che avevano l’aspirazione di esserlo ma a cui sono mancati i numeri o i mezzi. O magari soltanto un minimo di realismo e consapevolezza.
A volte ci imbatteremo in piccole perle dimenticate; altre volte, invece, scopriremo veri e propri scheletri nell’armadio di alcune star. Un viaggio per scoprire il lato B del cinema di genere: tra cult mancati, film sepolti dalla polvere del tempo e VHS consumate all’inverosimile.
“Il pubblico vuole vedere sempre gli stessi film: bisogna deluderlo, sennò non si farebbe nulla di interessante nell’arte”.
– Woody Allen
“I film sono soggettivi, quello che ti piace, quello che non ti piace. Ma la cosa per me che è assolutamente unificante è che quando vado al cinema e pago e mi siedo a guardare un film, voglio sentire che le persone che hanno fatto il film pensino che sia il miglior film del mondo, che hanno riversato tutto in esso e che realmente lo amano. Anche se io non sono d’accordo con quello che hanno fatto, voglio sentire la sincerità. E quando non lo sento, mi sento come se stessi sprecando il mio tempo”.
– Christopher Nolan
È soprattutto il cinema di genere a risentire maggiormente di questi effetti, probabilmente per la combinazione tra la sua innata capacità di attrarre il pubblico in cerca di puro intrattenimento e l’alta frequenza di produzioni low budget, facilmente accessibili anche sul piano dei diritti di acquisizione.
Qui non parliamo dei vincenti, di quei titoli che hanno travalicato generazioni e media, ma andremo a spulciare l’enorme palude di quei film che spesso nemmeno si sono avvicinati al podio, quelle pellicole che potevano essere cult ma non lo sono state per una serie di circostanze accessorie, e quelle che avevano l’aspirazione di esserlo ma a cui sono mancati i numeri o i mezzi. O magari soltanto un minimo di realismo e consapevolezza.
A volte ci imbatteremo in piccole perle dimenticate; altre volte, invece, scopriremo veri e propri scheletri nell’armadio di alcune star. Un viaggio per scoprire il lato B del cinema di genere: tra cult mancati, film sepolti dalla polvere del tempo e VHS consumate all’inverosimile.
QUANDO IL PICCOLO SCHERMO RESUSCITA IL GRANDE: VIAGGIO NEI FILM CHE VOLEVANO DIVENTARE CULT… E QUASI CI RIUSCIVANO.
“Il pubblico vuole vedere sempre gli stessi film: bisogna deluderlo, sennò non si farebbe nulla di interessante nell’arte”.
– Woody Allen
“I film sono soggettivi, quello che ti piace, quello che non ti piace. Ma la cosa per me che è assolutamente unificante è che quando vado al cinema e pago e mi siedo a guardare un film, voglio sentire che le persone che hanno fatto il film pensino che sia il miglior film del mondo, che hanno riversato tutto in esso e che realmente lo amano. Anche se io non sono d’accordo con quello che hanno fatto, voglio sentire la sincerità. E quando non lo sento, mi sento come se stessi sprecando il mio tempo”.
– Christopher Nolan
volume illustrato
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 553
Isbn: 978-88-6288-937-7
Pagine: 328
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 05/08/2025
Autore:
Paolo Ferrara
Istruzioni per l’uso
Suonala ancora, Sammy
Never Ending Budget
Chi è sepolto in quel casino?
Richard Stanley
Attenti al Lupo (Mannaro)
A chi hai detto palla di pelo?
W per West. Ma anche per Warner
Remake, pochi soldi, tette volanti e il futuro re dei blockbuster
Il Frankenstein degli eroi geek
Cade la neve sul Far West
Dottor Frankenstein in Freudland
Vampiri, spade e Kung Fu
Anni ’40, Hard Boiled e Chtulhu
Narciso Ibáñez Serrador
Commedia all’italiana, distopie e omicidi legalizzati
Orrore, favole, fantasy, vegani cannibali e overacting
Quando lo stalking arriva a livello
Esorcista
Sci-fi e cinema indipendente
Spietati killer batuffolosi
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Andy Warhol, l’Italia, Dracula e Frankenstein
Clown assassini dallo spazio profondo
Sta mano po’ esse ferro o po’ esse piuma
Ho messo alieni, zombie, slasher movie, vermi parassiti, mostri classici… che faccio lascio?
Occhi azzurri, vendetta, hippie e cipolle nel west
Bambini ninja, superpoteri e scenari di carta
Una pallottola per Ringo (Starr)
Straniero in Terre Straniere
Nazisti, inquietanti nebbie e i monti dei Carpazi
Sapone, biscotti e la Morte
Leoni, leoni e tanti traumi
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Non chiamatelo sequel
Bibliografia
Suonala ancora, Sammy
Never Ending Budget
Chi è sepolto in quel casino?
Richard Stanley
Attenti al Lupo (Mannaro)
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W per West. Ma anche per Warner
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Vampiri, spade e Kung Fu
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Commedia all’italiana, distopie e omicidi legalizzati
Orrore, favole, fantasy, vegani cannibali e overacting
Quando lo stalking arriva a livello
Esorcista
Sci-fi e cinema indipendente
Spietati killer batuffolosi
Vermoni e ormoni da un’altra dimensione
Andy Warhol, l’Italia, Dracula e Frankenstein
Clown assassini dallo spazio profondo
Sta mano po’ esse ferro o po’ esse piuma
Ho messo alieni, zombie, slasher movie, vermi parassiti, mostri classici… che faccio lascio?
Occhi azzurri, vendetta, hippie e cipolle nel west
Bambini ninja, superpoteri e scenari di carta
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Straniero in Terre Straniere
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Sapone, biscotti e la Morte
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Paolo Ferrara
È un freelance che si occupa di storytelling e scrittura in tutte le sue forme. Ha diverse pubblicazioni tra narrativa e fumetto, si occupa di sceneggiatura di corti e progetti audio/video (e videogame) e insegna Storytelling per i media per IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design, di Torino). È anche autore e speaker di podcast, come Sono Cose Serie, magazine settimanale che da quindici anni si occupa di serie.www.quelpaoloferrara.com
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