

La via dell'inferno
Il progetto cattolico nella storia della televisione italiana
Flaminia Morandi
La via dell'inferno
Il progetto cattolico nella storia della televisione italiana
Flaminia Morandi
Ma il dna della televisione agì oltre le loro previsioni. Del resto nella storia della comunicazione ogni nuovo mezzo ha finito per rivelarsi un’inquietante lampada di Aladino dagli effetti indesiderati.
Anno dopo anno, o meglio programma dopo programma, la televisione italiana ha imboccato una strada divergente dall’ispirazione iniziale.
Le scelte politiche ed economiche, insieme all’influenza dei generi e dei linguaggi, hanno condizionato il modo di fare televisione.
Il programma perfetto non è mai esistito e chi ha provato a realizzarlo ha finito per lastricare la via dell’inferno con una buona intenzione in più.
La storia della televisione italiana dall’idea pedagogica e culturale a quella dell’intrattenimento. Come è cambiata la società italiana e il modo di rappresentarla: da Carosello a Drive In, da Canzonissima al Grande Fratello.
ma non si può scomunicare la televisione?
Non si possono mandare al rogo un po' di quelli che la fanno?"
Indro Montanelli
"Io chiamavo Gennarini e gli dicevo: ‘Oh, Gennarini! Occhio, mi raccomando!’
E occhio voleva dire: attenti a chi ci pigliamo in casa. A non seguire la logica dei partiti,
chi si sarebbe chiamato? L’amico della zia, il nipote del macellaio
o dello sponsor pubblicitario. Perché, guardi, l’umanità è fatta a questa maniera…"
Uberto Fedi, collaboratore Rai di Ettore Bernabei
Flaminia Morandi
Flaminia Morandi ha lavorato venticinque anni in radio e in televisione come autrice, produttrice e conduttrice di programmi. Scrittrice, sceneggiatrice, teologa, collabora con l’università su problemi di produzione televisiva e di comparazione sui sistemi televisivi. Tra i suoi libri: Facciamo finta che. L’industria televisione, produrre fiction seriale, Carocci, 2003 e Lo chiamavano varietà. L’industria televisione, produrre l’intrattenimento, Carocci, 2004.
Ma il dna della televisione agì oltre le loro previsioni. Del resto nella storia della comunicazione ogni nuovo mezzo ha finito per rivelarsi un’inquietante lampada di Aladino dagli effetti indesiderati.
Anno dopo anno, o meglio programma dopo programma, la televisione italiana ha imboccato una strada divergente dall’ispirazione iniziale.
Le scelte politiche ed economiche, insieme all’influenza dei generi e dei linguaggi, hanno condizionato il modo di fare televisione.
Il programma perfetto non è mai esistito e chi ha provato a realizzarlo ha finito per lastricare la via dell’inferno con una buona intenzione in più.
La storia della televisione italiana dall’idea pedagogica e culturale a quella dell’intrattenimento. Come è cambiata la società italiana e il modo di rappresentarla: da Carosello a Drive In, da Canzonissima al Grande Fratello.
ma non si può scomunicare la televisione?
Non si possono mandare al rogo un po' di quelli che la fanno?"
Indro Montanelli
"Io chiamavo Gennarini e gli dicevo: ‘Oh, Gennarini! Occhio, mi raccomando!’
E occhio voleva dire: attenti a chi ci pigliamo in casa. A non seguire la logica dei partiti,
chi si sarebbe chiamato? L’amico della zia, il nipote del macellaio
o dello sponsor pubblicitario. Perché, guardi, l’umanità è fatta a questa maniera…"
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Flaminia Morandi ha lavorato venticinque anni in radio e in televisione come autrice, produttrice e conduttrice di programmi. Scrittrice, sceneggiatrice, teologa, collabora con l’università su problemi di produzione televisiva e di comparazione sui sistemi televisivi. Tra i suoi libri: Facciamo finta che. L’industria televisione, produrre fiction seriale, Carocci, 2003 e Lo chiamavano varietà. L’industria televisione, produrre l’intrattenimento, Carocci, 2004.
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