Catalogo Arti Cinema La via dell'inferno
Collana: OM - Odoya Media e Società Numero di collana: 7 Isbn: 978-88-6288-015-2 Pagine: 352 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2009
Autore: Flaminia Morandi

La via dell'inferno

Il progetto cattolico nella storia della televisione italiana

Flaminia Morandi

La via dell'inferno

Il progetto cattolico nella storia della televisione italiana

Flaminia Morandi

sconto 5%
19,00€ 20,00€
Nell’Italia del dopoguerra la stampa era monopolizzata dai laici, liberali e non; la radio-televisione sembrava quindi l’unica ribalta a cui i cattolici potevano accedere. Credettero di farne un pulpito formativo per una nuova generazione d’italiani: c’era da fare l’Italia, dove da un capo all’altro non si parlava la stessa lingua, magari recuperando in senso cristiano il patrimonio culturale della grande letteratura.

Ma il dna della televisione agì oltre le loro previsioni. Del resto nella storia della comunicazione ogni nuovo mezzo ha finito per rivelarsi un’inquietante lampada di Aladino dagli effetti indesiderati.

Anno dopo anno, o meglio programma dopo programma, la televisione italiana ha imboccato una strada divergente dall’ispirazione iniziale.
Le scelte politiche ed economiche, insieme all’influenza dei generi e dei linguaggi, hanno condizionato il modo di fare televisione.
Il programma perfetto non è mai esistito e chi ha provato a realizzarlo ha finito per lastricare la via dell’inferno con una buona intenzione in più.

La storia della televisione italiana dall’idea pedagogica e culturale a quella dell’intrattenimento. Come è cambiata la società italiana e il modo di rappresentarla: da Carosello a Drive In, da Canzonissima al Grande Fratello.

"Un giorno dissi al cardinal Martini:
ma non si può scomunicare la televisione?
Non si possono mandare al rogo un po' di quelli che la fanno?"
Indro Montanelli

"Io chiamavo Gennarini e gli dicevo: ‘Oh, Gennarini! Occhio, mi raccomando!’
E occhio voleva dire: attenti a chi ci pigliamo in casa. A non seguire la logica dei partiti,
chi si sarebbe chiamato? L’amico della zia, il nipote del macellaio
o dello sponsor pubblicitario. Perché, guardi, l’umanità è fatta a questa maniera…"

Uberto Fedi, collaboratore Rai di  Ettore Bernabei
Flaminia Morandi

Flaminia Morandi ha lavorato venticinque anni in radio e in televisione come autrice, produttrice e conduttrice di programmi. Scrittrice, sceneggiatrice, teologa, collabora con l’università su problemi di produzione televisiva e di comparazione sui sistemi televisivi. Tra i suoi libri: Facciamo finta che. L’industria televisione, produrre fiction seriale, Carocci, 2003 e Lo chiamavano varietà. L’industria televisione, produrre l’intrattenimento, Carocci, 2004.

Nessun sommario presente.
Nell’Italia del dopoguerra la stampa era monopolizzata dai laici, liberali e non; la radio-televisione sembrava quindi l’unica ribalta a cui i cattolici potevano accedere. Credettero di farne un pulpito formativo per una nuova generazione d’italiani: c’era da fare l’Italia, dove da un capo all’altro non si parlava la stessa lingua, magari recuperando in senso cristiano il patrimonio culturale della grande letteratura.

Ma il dna della televisione agì oltre le loro previsioni. Del resto nella storia della comunicazione ogni nuovo mezzo ha finito per rivelarsi un’inquietante lampada di Aladino dagli effetti indesiderati.

Anno dopo anno, o meglio programma dopo programma, la televisione italiana ha imboccato una strada divergente dall’ispirazione iniziale.
Le scelte politiche ed economiche, insieme all’influenza dei generi e dei linguaggi, hanno condizionato il modo di fare televisione.
Il programma perfetto non è mai esistito e chi ha provato a realizzarlo ha finito per lastricare la via dell’inferno con una buona intenzione in più.

La storia della televisione italiana dall’idea pedagogica e culturale a quella dell’intrattenimento. Come è cambiata la società italiana e il modo di rappresentarla: da Carosello a Drive In, da Canzonissima al Grande Fratello.

"Un giorno dissi al cardinal Martini:
ma non si può scomunicare la televisione?
Non si possono mandare al rogo un po' di quelli che la fanno?"
Indro Montanelli

"Io chiamavo Gennarini e gli dicevo: ‘Oh, Gennarini! Occhio, mi raccomando!’
E occhio voleva dire: attenti a chi ci pigliamo in casa. A non seguire la logica dei partiti,
chi si sarebbe chiamato? L’amico della zia, il nipote del macellaio
o dello sponsor pubblicitario. Perché, guardi, l’umanità è fatta a questa maniera…"

Uberto Fedi, collaboratore Rai di  Ettore Bernabei
Collana: OM - Odoya Media e Società Numero di collana: 7 Isbn: 978-88-6288-015-2 Pagine: 352 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2009
Autore: Flaminia Morandi
Nessun sommario presente.
Flaminia Morandi

Flaminia Morandi ha lavorato venticinque anni in radio e in televisione come autrice, produttrice e conduttrice di programmi. Scrittrice, sceneggiatrice, teologa, collabora con l’università su problemi di produzione televisiva e di comparazione sui sistemi televisivi. Tra i suoi libri: Facciamo finta che. L’industria televisione, produrre fiction seriale, Carocci, 2003 e Lo chiamavano varietà. L’industria televisione, produrre l’intrattenimento, Carocci, 2004.

Seguici su

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi i nostri aggiornamenti

Invia
CASA EDITRICE ODOYA
  • Sede Legale
  • Via Carlo Marx 21, 06012 - Città di Castello (PG)
  • Tel +39 075.3758159 - Fax +39 075.8511753
  • P. Iva 02774391201 - Scrivi una mail
  • Sede Operativa
  • Via Pietro Mengoli 4, 40138 - Bologna (BO)
  • Tel. +39 051.4853205
Modalità di pagamento Privacy Policy Cookie Policy Contatti