Catalogo Biografie La cecchina dell'Armata Rossa
volume illustrato Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 424 Isbn: 978-88-6288-648-2 Pagine: 320 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2021
Autore: Ljudmila Michajlovna Pavličenko Prefazione: Martin Pegler Traduzione: Kollektiv Ulyanov

La cecchina dell'Armata Rossa

Ljudmila Michajlovna Pavličenko

La cecchina dell'Armata Rossa

Ljudmila Michajlovna Pavličenko

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20,90€ 22,00€
Ljudmila Pavličenko è stata la più implacabile e precisa cecchina dell’Armata Rossa. Tra i personaggi di spicco a prendere parte alla Seconda Guerra Mondiale, è unanimemente riconosciuta come la sniper di maggior successo di tutti i tempi, Eroe dell’Unione Sovietica e insignita dell’Ordine di Lenin.

Nel giugno 1941, quando Hitler entrò in guerra contro l’urss, Ljudmila lasciò gli studi universitari e scelse di diventare una delle 2.000 cecchine del suo paese. Dopo pochi mesi di servizio nell’esercito combatté per 80 giorni nella battaglia di Odessa, dove arrivò a contare 187 vittime tra i ranghi nazisti, ed era solo l’inizio: in un anno di combattimenti eliminò 309 nemici, tra cui 29 tiratori scelti.

Pavličenko descrive con precisione le sfide affrontate e superate dai combattenti dell’Armata Rossa nel corso della guerra sul fronte orientale; un’autobiografia avvincente che contiene pagine tragiche ed eroiche, con Odessa e l’assedio di Sebastopoli protagonisti.
Oltre al suo impegno sul campo di battaglia, è stata promotrice di campagne di sensibilizzazione sociale, di raccolte fondi ed eventi, al fine di esaltare lo sforzo bellico russo in tutto il mondo. È infatti ricordata anche come la prima cittadina dell’Unione Sovietica a essere ricevuta da un presidente degli Stati Uniti d’America, Franklin D. Roosevelt.

Questo libro, tradotto in più di dieci lingue e a cui è ispirato il film Resistance. La battaglia di Sebastopoli del 2015, offre una visione unica e una percezione emotiva della guerra. Grazie a un resoconto dettagliato, in prima persona, della sua vita e della sua esperienza bellica, rappresenta una straordinaria testimonianza storica e umana.


Quando camminavo per le strade di Sebastopoli, i ragazzi mi fermavano sempre
e mi chiedevano con fervore: «Ieri quanti ne hai uccisi?».
Io davo loro un resoconto dettagliato delle mie azioni da cecchino.
Un giorno dovetti confessare che non sparavo ai nemici da diversi giorni.
«Molto male» mi dissero i bambini in coro.
Uno di loro, il più piccolo, aggiunse in tono severo:
«Molto male. I nazisti devono morire tutti i giorni».
– Ljudmila Pavličenko

Eleanor Roosevelt: E voi chi siete?
Ljudmila Pavličenko: Sono un cecchino.
E: Una donna cecchino?
L: Nel nostro paese le donne combattono in guerra insieme agli uomini.
E: E quanti uomini ha ucciso?
L: Nessun uomo, solo fascisti. 309.
– Dal film Resistance. La battaglia di Sebastopoli, 2015
Ljudmila Michajlovna Pavličenko

(1916-1974) è stata un’eroina di guerra dell’esercito russo, insignita dell’Ordine di Lenin, la più alta onorificenza nazionale dell’Unione Sovietica. Non una semplice tiratrice, dunque, ma la cecchina con il maggior numero di uccisioni: 309, ufficialmente.

Nel giugno del 1941, mentre Pavličenko studiava storia all’Università di Kiev, la Germania nazista mosse guerra all’Unione Sovietica. Ljudmila decise quindi di arruolarsi e fu assegnata alla 25ª divisione fucilieri dell’Armata Rossa. Divenne una delle 2.000 cecchine sovietiche, di cui solo 500 sopravvissero alla guerra. Nel giugno 1942 fu ferita da un colpo di mortaio; era ormai un mito e, per questo, le fu impedito di tornare a combattere. Mandata da Stalin negli Stati Uniti per visite di propaganda, fu invitata da Eleanor Roosevelt a un tour di conferenze per raccontare la propria esperienza. Fu anche addestratrice di centinaia di tiratori sovietici, fino alla fine della guerra.

Martin Pegler
è un noto storico ed esperto di armi. È stato capo curatore per molti anni della sezione armi da fuoco del Royal Armouries Museum di Leeds. Ha pubblicato diversi articoli su giornali e riviste di storia militare e scritto sette libri.
Prefazione
di Martin Pegler

Nota all’edizione originale
di Alla Begunova

1. Tra le mura della fabbrica
2. Se domani ci fosse la guerra…
3. Dal Prut al Dnestr
4. Frontiere di fuoco
5. La battaglia di Tatarka
6. Al di là del mare
7. La leggendaria Sebastopoli
8. Sentieri nei boschi
9. Il secondo assalto
10. Il duello
11. Su un’altura senza nome
12. La primavera del 1942
13. Un messaggio dal comandante dell’esercito
14. Stelle di Mosca
15. Missione a Washington
16. My darling
17. L’isola nell’oceano
18. «Il compagno Stalin ci ha dato ordine di…»
19. Mi hanno accantonata!

Note
Ljudmila Pavličenko è stata la più implacabile e precisa cecchina dell’Armata Rossa. Tra i personaggi di spicco a prendere parte alla Seconda Guerra Mondiale, è unanimemente riconosciuta come la sniper di maggior successo di tutti i tempi, Eroe dell’Unione Sovietica e insignita dell’Ordine di Lenin.

Nel giugno 1941, quando Hitler entrò in guerra contro l’urss, Ljudmila lasciò gli studi universitari e scelse di diventare una delle 2.000 cecchine del suo paese. Dopo pochi mesi di servizio nell’esercito combatté per 80 giorni nella battaglia di Odessa, dove arrivò a contare 187 vittime tra i ranghi nazisti, ed era solo l’inizio: in un anno di combattimenti eliminò 309 nemici, tra cui 29 tiratori scelti.

Pavličenko descrive con precisione le sfide affrontate e superate dai combattenti dell’Armata Rossa nel corso della guerra sul fronte orientale; un’autobiografia avvincente che contiene pagine tragiche ed eroiche, con Odessa e l’assedio di Sebastopoli protagonisti.
Oltre al suo impegno sul campo di battaglia, è stata promotrice di campagne di sensibilizzazione sociale, di raccolte fondi ed eventi, al fine di esaltare lo sforzo bellico russo in tutto il mondo. È infatti ricordata anche come la prima cittadina dell’Unione Sovietica a essere ricevuta da un presidente degli Stati Uniti d’America, Franklin D. Roosevelt.

Questo libro, tradotto in più di dieci lingue e a cui è ispirato il film Resistance. La battaglia di Sebastopoli del 2015, offre una visione unica e una percezione emotiva della guerra. Grazie a un resoconto dettagliato, in prima persona, della sua vita e della sua esperienza bellica, rappresenta una straordinaria testimonianza storica e umana.


Quando camminavo per le strade di Sebastopoli, i ragazzi mi fermavano sempre
e mi chiedevano con fervore: «Ieri quanti ne hai uccisi?».
Io davo loro un resoconto dettagliato delle mie azioni da cecchino.
Un giorno dovetti confessare che non sparavo ai nemici da diversi giorni.
«Molto male» mi dissero i bambini in coro.
Uno di loro, il più piccolo, aggiunse in tono severo:
«Molto male. I nazisti devono morire tutti i giorni».
– Ljudmila Pavličenko

Eleanor Roosevelt: E voi chi siete?
Ljudmila Pavličenko: Sono un cecchino.
E: Una donna cecchino?
L: Nel nostro paese le donne combattono in guerra insieme agli uomini.
E: E quanti uomini ha ucciso?
L: Nessun uomo, solo fascisti. 309.
– Dal film Resistance. La battaglia di Sebastopoli, 2015
volume illustrato Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 424 Isbn: 978-88-6288-648-2 Pagine: 320 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2021
Autore: Ljudmila Michajlovna Pavličenko Prefazione: Martin Pegler Traduzione: Kollektiv Ulyanov
Prefazione
di Martin Pegler

Nota all’edizione originale
di Alla Begunova

1. Tra le mura della fabbrica
2. Se domani ci fosse la guerra…
3. Dal Prut al Dnestr
4. Frontiere di fuoco
5. La battaglia di Tatarka
6. Al di là del mare
7. La leggendaria Sebastopoli
8. Sentieri nei boschi
9. Il secondo assalto
10. Il duello
11. Su un’altura senza nome
12. La primavera del 1942
13. Un messaggio dal comandante dell’esercito
14. Stelle di Mosca
15. Missione a Washington
16. My darling
17. L’isola nell’oceano
18. «Il compagno Stalin ci ha dato ordine di…»
19. Mi hanno accantonata!

Note
Ljudmila Michajlovna Pavličenko

(1916-1974) è stata un’eroina di guerra dell’esercito russo, insignita dell’Ordine di Lenin, la più alta onorificenza nazionale dell’Unione Sovietica. Non una semplice tiratrice, dunque, ma la cecchina con il maggior numero di uccisioni: 309, ufficialmente.

Nel giugno del 1941, mentre Pavličenko studiava storia all’Università di Kiev, la Germania nazista mosse guerra all’Unione Sovietica. Ljudmila decise quindi di arruolarsi e fu assegnata alla 25ª divisione fucilieri dell’Armata Rossa. Divenne una delle 2.000 cecchine sovietiche, di cui solo 500 sopravvissero alla guerra. Nel giugno 1942 fu ferita da un colpo di mortaio; era ormai un mito e, per questo, le fu impedito di tornare a combattere. Mandata da Stalin negli Stati Uniti per visite di propaganda, fu invitata da Eleanor Roosevelt a un tour di conferenze per raccontare la propria esperienza. Fu anche addestratrice di centinaia di tiratori sovietici, fino alla fine della guerra.

Martin Pegler
è un noto storico ed esperto di armi. È stato capo curatore per molti anni della sezione armi da fuoco del Royal Armouries Museum di Leeds. Ha pubblicato diversi articoli su giornali e riviste di storia militare e scritto sette libri.
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