
Novità
volume illustrato
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 535
Isbn: 978-88-6288-923-0
Pagine: 208
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 09/05/2025
Autore:
Giovanni Adducci
Prefazione:
Luca Morgante
Premessa:
Paolo Foti

Novità
Storia di due famosi esecutori di giustizia
Mastro Titta e Robert Greene Elliott
Giovanni Adducci
Storia di due famosi esecutori di giustizia
Mastro Titta e Robert Greene Elliott
Giovanni Adducci
sconto
5%
15,20€
16,00€
La vita e le testimonianze di due fra i più famosi esecutori di giustizia della storia, vissuti in luoghi ed epoche completamente diversi: Robert Greene Elliott e Giovanbattista Bugatti, detto Mastro Titta.
Robert Elliott, negli Stati Uniti tra il 1926 e il 1939, ha eseguito 387 esecuzioni capitali, alcune molto famose come quella della bella Ruth Snyder. La vita qui raccontata di Elliott ci restituisce l’immagine di una persona mite, umile e onesta, rispettosa della vita a cui il destino ha affidato il compito, paradossale e crudele, di essere “The State Electrician” nelle camere della morte dei penitenziari americani.
Il secondo protagonista di questo libro è Mastro Titta, le cui “memorie”, pubblicate alla fine dell’Ottocento, sono un vero e proprio falso, perché il famoso esecutore non scrisse mai delle memorie, ma si limitò a lasciare un preciso elenco delle giustizie da lui stesso eseguite, registrando per ciascuna di esse le generalità delle vittime, il crimine commesso, oltre al luogo e al tipo di esecuzione.
Un racconto che restituisce vicende decisamente più spettacolari e condite di scene cruente rispetto a quelle di Elliott.
Sulla base di contributi e testimonianze, appunti autentici e false biografie, Adducci scrive, descrive e fa dialogare queste vite parallele. Il risultato è un’opera di assoluta originalità realizzata con la misura e l’equilibrio dello storico, ma non priva di impegno civile e morale.
“Se potessi essere fuori in questo momento, se potessi essere dove mi pare, a fare quel che mi pare, probabilmente sarei sulla tomba di quei due ragazzi che ho ucciso. A metterci dei fiori, a esprimere il mio rimorso, a chiedere un po’ di perdono… Ecco dove vorrei essere io in questo momento”.
– Robert A. Harris, giustiziato il 21 aprile 1992 a San Quintino
“In venticinque anni di lavoro ho visto guardie carcerarie svenire sul patibolo, uomini forti piangere, guardiane singhiozzare. Ho conosciuto medici che non riuscivano a esaminare il corpo di un condannato dopo l’esecuzione, perché i battiti del proprio cuore impedivano loro di capire se quello del giustiziato fosse fermo per sempre. Io credo che nessuna delle centinaia di esecuzioni da me effettuate abbia mai agito da deterrente per un crimine”.
– Albert Pierrepoint, esecutore inglese dal 1931 al 1956
Robert Elliott, negli Stati Uniti tra il 1926 e il 1939, ha eseguito 387 esecuzioni capitali, alcune molto famose come quella della bella Ruth Snyder. La vita qui raccontata di Elliott ci restituisce l’immagine di una persona mite, umile e onesta, rispettosa della vita a cui il destino ha affidato il compito, paradossale e crudele, di essere “The State Electrician” nelle camere della morte dei penitenziari americani.
Il secondo protagonista di questo libro è Mastro Titta, le cui “memorie”, pubblicate alla fine dell’Ottocento, sono un vero e proprio falso, perché il famoso esecutore non scrisse mai delle memorie, ma si limitò a lasciare un preciso elenco delle giustizie da lui stesso eseguite, registrando per ciascuna di esse le generalità delle vittime, il crimine commesso, oltre al luogo e al tipo di esecuzione.
Un racconto che restituisce vicende decisamente più spettacolari e condite di scene cruente rispetto a quelle di Elliott.
Sulla base di contributi e testimonianze, appunti autentici e false biografie, Adducci scrive, descrive e fa dialogare queste vite parallele. Il risultato è un’opera di assoluta originalità realizzata con la misura e l’equilibrio dello storico, ma non priva di impegno civile e morale.
“Se potessi essere fuori in questo momento, se potessi essere dove mi pare, a fare quel che mi pare, probabilmente sarei sulla tomba di quei due ragazzi che ho ucciso. A metterci dei fiori, a esprimere il mio rimorso, a chiedere un po’ di perdono… Ecco dove vorrei essere io in questo momento”.
– Robert A. Harris, giustiziato il 21 aprile 1992 a San Quintino
“In venticinque anni di lavoro ho visto guardie carcerarie svenire sul patibolo, uomini forti piangere, guardiane singhiozzare. Ho conosciuto medici che non riuscivano a esaminare il corpo di un condannato dopo l’esecuzione, perché i battiti del proprio cuore impedivano loro di capire se quello del giustiziato fosse fermo per sempre. Io credo che nessuna delle centinaia di esecuzioni da me effettuate abbia mai agito da deterrente per un crimine”.
– Albert Pierrepoint, esecutore inglese dal 1931 al 1956
Giovanni Adducci
Ha insegnato discipline tecnologiche ed aeronautiche presso istituti superiori statali. Fotografo ed esperto di storia risorgimentale e cronaca riguardante l’America del Novecento, ha già pubblicato diversi saggi tra i quali: Sacco e Vanzetti: una storia infinita (2005); La Repubblica Romana 1849, La Repubblica delle Repubbliche (2022). Ha lavorato quale narratore e sceneggiatore nel docufilm: La battaglia di Roma 1849. Nascita e fine di una Repubblica, prodotto dalla CINEMART di Gianna Menetti.
Prefazione di Luca Morgante
Premessa di Paolo Foti
Introduzione
Attuale rapporto sulla pena di morte nel mondo
Mai così tante esecuzioni da quasi un decennio
L’aumento delle esecuzioni in Iran
Passi indietro negli Stati Uniti d’America e nell’Africa subsahariana
Un segreto di Stato
Nonostante i passi indietro, si continua a progredire
Dialoghi
Lo scellerato Mastro Titta
Che strano personaggio
Un moderno mezzo di esecuzione
Un povero diavolo
Un nuovo esecutore
Come si svolge un’esecuzione alla sedia elettrica?
La sedia elettrica compie 135 anni
Mastro Titta e le donne
Doverosa premessa
Una donna maestra di giustizia
Le donne di Elliott
Sui ruggenti anni Venti
Delitto e castigo
Delirio d’onnipotenza
Ruth, ultimo dialogo con la Morte
Giustiziare sei carbonari
Giustiziare un amico
La coscienza di un esecutore
Mastro Titta vs Elliott
Ringraziamenti
Bibliografia
Premessa di Paolo Foti
Introduzione
Attuale rapporto sulla pena di morte nel mondo
Mai così tante esecuzioni da quasi un decennio
L’aumento delle esecuzioni in Iran
Passi indietro negli Stati Uniti d’America e nell’Africa subsahariana
Un segreto di Stato
Nonostante i passi indietro, si continua a progredire
Dialoghi
Lo scellerato Mastro Titta
Che strano personaggio
Un moderno mezzo di esecuzione
Un povero diavolo
Un nuovo esecutore
Come si svolge un’esecuzione alla sedia elettrica?
La sedia elettrica compie 135 anni
Mastro Titta e le donne
Doverosa premessa
Una donna maestra di giustizia
Le donne di Elliott
Sui ruggenti anni Venti
Delitto e castigo
Delirio d’onnipotenza
Ruth, ultimo dialogo con la Morte
Giustiziare sei carbonari
Giustiziare un amico
La coscienza di un esecutore
Mastro Titta vs Elliott
Ringraziamenti
Bibliografia
La vita e le testimonianze di due fra i più famosi esecutori di giustizia della storia, vissuti in luoghi ed epoche completamente diversi: Robert Greene Elliott e Giovanbattista Bugatti, detto Mastro Titta.
Robert Elliott, negli Stati Uniti tra il 1926 e il 1939, ha eseguito 387 esecuzioni capitali, alcune molto famose come quella della bella Ruth Snyder. La vita qui raccontata di Elliott ci restituisce l’immagine di una persona mite, umile e onesta, rispettosa della vita a cui il destino ha affidato il compito, paradossale e crudele, di essere “The State Electrician” nelle camere della morte dei penitenziari americani.
Il secondo protagonista di questo libro è Mastro Titta, le cui “memorie”, pubblicate alla fine dell’Ottocento, sono un vero e proprio falso, perché il famoso esecutore non scrisse mai delle memorie, ma si limitò a lasciare un preciso elenco delle giustizie da lui stesso eseguite, registrando per ciascuna di esse le generalità delle vittime, il crimine commesso, oltre al luogo e al tipo di esecuzione.
Un racconto che restituisce vicende decisamente più spettacolari e condite di scene cruente rispetto a quelle di Elliott.
Sulla base di contributi e testimonianze, appunti autentici e false biografie, Adducci scrive, descrive e fa dialogare queste vite parallele. Il risultato è un’opera di assoluta originalità realizzata con la misura e l’equilibrio dello storico, ma non priva di impegno civile e morale.
“Se potessi essere fuori in questo momento, se potessi essere dove mi pare, a fare quel che mi pare, probabilmente sarei sulla tomba di quei due ragazzi che ho ucciso. A metterci dei fiori, a esprimere il mio rimorso, a chiedere un po’ di perdono… Ecco dove vorrei essere io in questo momento”.
– Robert A. Harris, giustiziato il 21 aprile 1992 a San Quintino
“In venticinque anni di lavoro ho visto guardie carcerarie svenire sul patibolo, uomini forti piangere, guardiane singhiozzare. Ho conosciuto medici che non riuscivano a esaminare il corpo di un condannato dopo l’esecuzione, perché i battiti del proprio cuore impedivano loro di capire se quello del giustiziato fosse fermo per sempre. Io credo che nessuna delle centinaia di esecuzioni da me effettuate abbia mai agito da deterrente per un crimine”.
– Albert Pierrepoint, esecutore inglese dal 1931 al 1956
Robert Elliott, negli Stati Uniti tra il 1926 e il 1939, ha eseguito 387 esecuzioni capitali, alcune molto famose come quella della bella Ruth Snyder. La vita qui raccontata di Elliott ci restituisce l’immagine di una persona mite, umile e onesta, rispettosa della vita a cui il destino ha affidato il compito, paradossale e crudele, di essere “The State Electrician” nelle camere della morte dei penitenziari americani.
Il secondo protagonista di questo libro è Mastro Titta, le cui “memorie”, pubblicate alla fine dell’Ottocento, sono un vero e proprio falso, perché il famoso esecutore non scrisse mai delle memorie, ma si limitò a lasciare un preciso elenco delle giustizie da lui stesso eseguite, registrando per ciascuna di esse le generalità delle vittime, il crimine commesso, oltre al luogo e al tipo di esecuzione.
Un racconto che restituisce vicende decisamente più spettacolari e condite di scene cruente rispetto a quelle di Elliott.
Sulla base di contributi e testimonianze, appunti autentici e false biografie, Adducci scrive, descrive e fa dialogare queste vite parallele. Il risultato è un’opera di assoluta originalità realizzata con la misura e l’equilibrio dello storico, ma non priva di impegno civile e morale.
“Se potessi essere fuori in questo momento, se potessi essere dove mi pare, a fare quel che mi pare, probabilmente sarei sulla tomba di quei due ragazzi che ho ucciso. A metterci dei fiori, a esprimere il mio rimorso, a chiedere un po’ di perdono… Ecco dove vorrei essere io in questo momento”.
– Robert A. Harris, giustiziato il 21 aprile 1992 a San Quintino
“In venticinque anni di lavoro ho visto guardie carcerarie svenire sul patibolo, uomini forti piangere, guardiane singhiozzare. Ho conosciuto medici che non riuscivano a esaminare il corpo di un condannato dopo l’esecuzione, perché i battiti del proprio cuore impedivano loro di capire se quello del giustiziato fosse fermo per sempre. Io credo che nessuna delle centinaia di esecuzioni da me effettuate abbia mai agito da deterrente per un crimine”.
– Albert Pierrepoint, esecutore inglese dal 1931 al 1956
volume illustrato
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 535
Isbn: 978-88-6288-923-0
Pagine: 208
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 09/05/2025
Autore:
Giovanni Adducci
Prefazione:
Luca Morgante
Premessa:
Paolo Foti
Prefazione di Luca Morgante
Premessa di Paolo Foti
Introduzione
Attuale rapporto sulla pena di morte nel mondo
Mai così tante esecuzioni da quasi un decennio
L’aumento delle esecuzioni in Iran
Passi indietro negli Stati Uniti d’America e nell’Africa subsahariana
Un segreto di Stato
Nonostante i passi indietro, si continua a progredire
Dialoghi
Lo scellerato Mastro Titta
Che strano personaggio
Un moderno mezzo di esecuzione
Un povero diavolo
Un nuovo esecutore
Come si svolge un’esecuzione alla sedia elettrica?
La sedia elettrica compie 135 anni
Mastro Titta e le donne
Doverosa premessa
Una donna maestra di giustizia
Le donne di Elliott
Sui ruggenti anni Venti
Delitto e castigo
Delirio d’onnipotenza
Ruth, ultimo dialogo con la Morte
Giustiziare sei carbonari
Giustiziare un amico
La coscienza di un esecutore
Mastro Titta vs Elliott
Ringraziamenti
Bibliografia
Premessa di Paolo Foti
Introduzione
Attuale rapporto sulla pena di morte nel mondo
Mai così tante esecuzioni da quasi un decennio
L’aumento delle esecuzioni in Iran
Passi indietro negli Stati Uniti d’America e nell’Africa subsahariana
Un segreto di Stato
Nonostante i passi indietro, si continua a progredire
Dialoghi
Lo scellerato Mastro Titta
Che strano personaggio
Un moderno mezzo di esecuzione
Un povero diavolo
Un nuovo esecutore
Come si svolge un’esecuzione alla sedia elettrica?
La sedia elettrica compie 135 anni
Mastro Titta e le donne
Doverosa premessa
Una donna maestra di giustizia
Le donne di Elliott
Sui ruggenti anni Venti
Delitto e castigo
Delirio d’onnipotenza
Ruth, ultimo dialogo con la Morte
Giustiziare sei carbonari
Giustiziare un amico
La coscienza di un esecutore
Mastro Titta vs Elliott
Ringraziamenti
Bibliografia
Giovanni Adducci
Ha insegnato discipline tecnologiche ed aeronautiche presso istituti superiori statali. Fotografo ed esperto di storia risorgimentale e cronaca riguardante l’America del Novecento, ha già pubblicato diversi saggi tra i quali: Sacco e Vanzetti: una storia infinita (2005); La Repubblica Romana 1849, La Repubblica delle Repubbliche (2022). Ha lavorato quale narratore e sceneggiatore nel docufilm: La battaglia di Roma 1849. Nascita e fine di una Repubblica, prodotto dalla CINEMART di Gianna Menetti.
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