

Scipione Gonzaga
Vita burrascosa e lieta di un aspirante cardinale del Cinquecento
Luca Sarzi Amadè
Scipione Gonzaga
Vita burrascosa e lieta di un aspirante cardinale del Cinquecento
Luca Sarzi Amadè
Scipione Gonzaga ebbe un ruolo di primo piano nella cultura del suo tempo. Pupillo di uno dei porporati più influenti del secolo, cominciò adolescente la sua corsa al cardinalato, ma anche a causa della prematura morte del padre e dello zio dovette rassegnarsi a reggere le sorti della famiglia, misurandosi anche con le sottili trame imbastite dai parenti che cercavano con ogni mezzo di sottrargli il minuscolo Stato paterno.
Musico, poeta e collezionista d’arte, manifestò presto un carattere forte che lo portò a farsi diversi nemici, quando, ad esempio, osò contraddire aspramente l’imperatore di cui era ospite e a sfidarne a duello, per questioni religiose, il comandante delle guardie pretorie.
La sua vita si snoda attraverso le corti più splendide d’Italia, dove il Gonzaga allacciò rapporti decisivi con personaggi destinati alla celebrità, quali Torquato Tasso, san Carlo e Federico Borromeo, san Filippo Neri e musicisti come il Palestrina.
Frutto di anni di ricerche, questo libro ci dice molto di più dell’autobiografia scritta dal protagonista (con inevitabile "parzialità") cinque anni prima della morte. Emergono infatti i retroscena spesso drammatici – all’epoca inconfessabili – di decine di letterati, cavalieri, eunuchi, musici, religiosi, molti dei quali oggi ingiustamente dimenticati. Si dipanano le logiche impietose, i complessi meccanismi psicologici e politici, in particolare della corte pontificia e del Sant’Uffizio, che proprio allora cominciava a seminare il terrore in ogni ceto sociale, mietendo vittime illustri.
"Te non illustra solo il gentil sangue, / ma la più nobil mente, / ch’a noi dal cielo scende e fa ritorno. / […] in Vaticano / fra’ più degni t’assidi e fra’ migliori / e te medesmo e l’onor proprio onori."
– Torquato Tasso a Scipione Gonzaga –
"...oltre ad una profonda, et universal scienza, ha così distinta cognitione di tutte le arti liberali, che quel, che non ne sa egli, par, che non se ne possa saper da niuno.
[…] onde vien reputato generalmente da ogn’uno, che nella Corte Romana non sia oggi né sia forse stato per un pezzo, il più ben qualificato Signore, et cortigiano di lui."
– Giuseppe Malatesta nella sua "difesa" dell’Orlando Furioso –
Luca Sarzi Amadè
Luca Sarzi Amadè, giornalista e scrittore, frequenta gli archivi storici sin dall’età di undici anni, e gli archivi di Stato dall’età di sedici. Ha collaborato con la Rai (Gr3) e con quotidiani e periodici quali la Repubblica, Il Giorno, Famiglia Cristiana, l’Espresso e Paese Sera.
Ha pubblicato tre libri con Mursia, tra i quali la guida Milano fuori di mano (con prefazione di Enzo Jannacci) e Milano in periferia; con SugarCo e con Mimesis (Il duca di Sabbioneta – Premio Internazionale di Letteratura Città di Milano 1991). Nel 2015 è uscito per Mimesis L’antenato nel cassetto. Manuale di scienza genealogica (con prefazione dello storico Franco Cardini). Nei suoi libri propone, senza sconfinare nel romanzo, il gusto della ricerca minuziosa attraverso il piacere della narrazione.
Scipione Gonzaga ebbe un ruolo di primo piano nella cultura del suo tempo. Pupillo di uno dei porporati più influenti del secolo, cominciò adolescente la sua corsa al cardinalato, ma anche a causa della prematura morte del padre e dello zio dovette rassegnarsi a reggere le sorti della famiglia, misurandosi anche con le sottili trame imbastite dai parenti che cercavano con ogni mezzo di sottrargli il minuscolo Stato paterno.
Musico, poeta e collezionista d’arte, manifestò presto un carattere forte che lo portò a farsi diversi nemici, quando, ad esempio, osò contraddire aspramente l’imperatore di cui era ospite e a sfidarne a duello, per questioni religiose, il comandante delle guardie pretorie.
La sua vita si snoda attraverso le corti più splendide d’Italia, dove il Gonzaga allacciò rapporti decisivi con personaggi destinati alla celebrità, quali Torquato Tasso, san Carlo e Federico Borromeo, san Filippo Neri e musicisti come il Palestrina.
Frutto di anni di ricerche, questo libro ci dice molto di più dell’autobiografia scritta dal protagonista (con inevitabile "parzialità") cinque anni prima della morte. Emergono infatti i retroscena spesso drammatici – all’epoca inconfessabili – di decine di letterati, cavalieri, eunuchi, musici, religiosi, molti dei quali oggi ingiustamente dimenticati. Si dipanano le logiche impietose, i complessi meccanismi psicologici e politici, in particolare della corte pontificia e del Sant’Uffizio, che proprio allora cominciava a seminare il terrore in ogni ceto sociale, mietendo vittime illustri.
"Te non illustra solo il gentil sangue, / ma la più nobil mente, / ch’a noi dal cielo scende e fa ritorno. / […] in Vaticano / fra’ più degni t’assidi e fra’ migliori / e te medesmo e l’onor proprio onori."
– Torquato Tasso a Scipione Gonzaga –
"...oltre ad una profonda, et universal scienza, ha così distinta cognitione di tutte le arti liberali, che quel, che non ne sa egli, par, che non se ne possa saper da niuno.
[…] onde vien reputato generalmente da ogn’uno, che nella Corte Romana non sia oggi né sia forse stato per un pezzo, il più ben qualificato Signore, et cortigiano di lui."
– Giuseppe Malatesta nella sua "difesa" dell’Orlando Furioso –
Luca Sarzi Amadè
Luca Sarzi Amadè, giornalista e scrittore, frequenta gli archivi storici sin dall’età di undici anni, e gli archivi di Stato dall’età di sedici. Ha collaborato con la Rai (Gr3) e con quotidiani e periodici quali la Repubblica, Il Giorno, Famiglia Cristiana, l’Espresso e Paese Sera.
Ha pubblicato tre libri con Mursia, tra i quali la guida Milano fuori di mano (con prefazione di Enzo Jannacci) e Milano in periferia; con SugarCo e con Mimesis (Il duca di Sabbioneta – Premio Internazionale di Letteratura Città di Milano 1991). Nel 2015 è uscito per Mimesis L’antenato nel cassetto. Manuale di scienza genealogica (con prefazione dello storico Franco Cardini). Nei suoi libri propone, senza sconfinare nel romanzo, il gusto della ricerca minuziosa attraverso il piacere della narrazione.
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