

Musica & politica
Storie di lotta, censura e reciproca convenienza
Andrea Zoboli
Musica & politica
Storie di lotta, censura e reciproca convenienza
Andrea Zoboli
La musica è un formidabile veicolo di messaggi politici e sociali per la sua pervasività, perché può essere fruita collettivamente e riprodotta facilmente. In Musica & Politica ripercorreremo la parabola della musica di partito in Italia, da Bandiera Rossa a Forza Italia fino a una Terza Repubblica silenziosa.
Seguiremo poi la generazione che nel 1966 scese nelle piazze italiane, per poi rifluire, negli anni del piombo dei proiettili e dell’oro dei dischi dei cantautori.
Sfideremo la censura di qua e di là dal Muro, tra le violenze dell’FBI maccartista e le rigide regole della discografia di regime in URSS, mentre la musica occidentale ed italiana tenta di penetrare oltre cortina e gli artisti cantano alla bomba e alla Luna, nel cielo indiviso.
Studieremo l’ambivalenza della resistenza musicale all’apartheid, nel jazz e nel folk locale e nella tardiva reazione del pop atlantico.
Calcheremo i palchi del black power di Malcolm X e delle Pantere Nere e cammineremo per le strade dei ghetti in rivolta attraverso le canzoni militanti dei primi anni Settanta. Rivivremo la metamorfosi del Partito laburista inglese da Red Flag alla Londra del Britpop, accompagnando Tony Blair a Downing Street insieme a Blur e Oasis. Ritroveremo le parole d’ordine della guerra al terrore nelle canzoni successive al 9/11, e il tardivo e futile dietrofront della musica americana a conflitti in Afghanistan e Iraq in corso.
Infine, l’attualità: la Brexit, Donald Trump, la musica pre-politica nell’Italia di oggi, l’emergenza climatica.
Gli episodi più interessanti del tormentato rapporto tra musica e potere,
fatto di censure, canzoni di lotta e sodalizi inattesi,
con rigore storico e approfondite analisi musicali,
ma anche con la giusta dose di ironia.
"E se credete ora che tutto sia come prima.
Perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina.
Convinti di allontanare la paura di cambiare.
Verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte.
Per quanto voi vi crediate assolti,
siete per sempre coinvolti."
– Fabrizio De André –
"Questa ragazza ha una voce stupenda;
ascoltatela dunque con attenzione,
è qui per cantare non per parlare;
quanto alle sue idee politiche,
esse sono assolutamente
irrealistiche e prive di senso."
– L’interprete in Giappone di Joan Baez –
"Volevano che noi fossimo associati al New Labour,
così che il New Labour sembrasse trendy.
Proprio come se la Camel mi inviasse sigarette gratis
o ricevessi vestiti gratis da Prada.
È il modo più veloce per vendere un prodotto."
– Alex James, bassista dei Blur –
Andrea Zoboli
Andrea Zoboli ricercatore e musicista, conduce da diversi anni uno studio approfondito sui legami tra musica e politica, a partire dal quale ha scritto numerosi articoli e ideato e condotto la trasmissione Ma che musica, Presidente! (in onda sulla bolognese Radio Città del Capo in trentasei puntate), oltre a uno spettacolo teatrale dal titolo La strategia della canzone, che ha debuttato a maggio 2019.
Musica e politica: costruire connessioni
Cosa aspettarsi da questo saggio
Capitolo 1
Musiche di partito, partiti senza musica. Inni politici in Italia attraverso le Repubbliche
“O Bianco Fiore” e “Bandiera Rossa” • Forza Italia, un inno nuovo per un nuovo partito • Cantautori e azzardi pop: la sinistra dopo “Bandiera Rossa” • Una Terza Repubblica silenziosa?
Capitolo 2
La strategia della canzone: musica e movimento tra 1966 e 1977 in Italia
1966, la musica del “Noi” • I capelloni nelle piazze, nelle scuole, nel fango • Le bombe e il “bombarolo” • Dischi d’oro in anni di piombo
Capitolo 3
Di qua e di là dal Muro
Il folk americano negli anni del maccartismo • Sui grammofoni sovietici: band di regime e radiografie • Musica occidentale oltre cortina: da Robertino ai Rolling Stones • Come imparammo, cantando, ad amare la bomba • Space is the place
Capitolo 4
Laboratorio apartheid
Resistenza e diaspora del jazz sudafricano • Soweto Blues • Free Nelson Mandela
Capitolo 5
What do we want? Black Power
Quattro palchi del Black Power • Home is where the hatred is
Capitolo 6
Da Red Flag al New Labour e ritorno
Red Wedge e la crisi del Labour negli anni Ottanta • Englishness, l’avvento del britpop • Il britpop diventa mainstream • Un nuovo leader per un nuovo Labour • 1994-1997, cronologia di un endorsement • What’s the Story? Don’t Vote Tory • Una festa al 10 di Downing Street • La fine della festa
Capitolo 7
War on terror: la musica dopo il 9/11 tra rabbia e pacifismo
La camera dell’eco: musica e propaganda dopo l’attentato alle Torri Gemelle • Contro la guerra in Iraq: tante canzoni, nessuna canzone • “Let’s Impeach the President!” • «Ci hai mentito Tony?»
Capitolo 8
La prossima canzone
“Should I Stay or Should I Go?” • Non suonarla, Donnie: la vana musica contro Trump • Rap, indie e Salvini: lo stato della musica politica in Italia • Musica e cambiamento climatico: oltre il fallimento del Live Earth?
Note
Bibliografia
La musica è un formidabile veicolo di messaggi politici e sociali per la sua pervasività, perché può essere fruita collettivamente e riprodotta facilmente. In Musica & Politica ripercorreremo la parabola della musica di partito in Italia, da Bandiera Rossa a Forza Italia fino a una Terza Repubblica silenziosa.
Seguiremo poi la generazione che nel 1966 scese nelle piazze italiane, per poi rifluire, negli anni del piombo dei proiettili e dell’oro dei dischi dei cantautori.
Sfideremo la censura di qua e di là dal Muro, tra le violenze dell’FBI maccartista e le rigide regole della discografia di regime in URSS, mentre la musica occidentale ed italiana tenta di penetrare oltre cortina e gli artisti cantano alla bomba e alla Luna, nel cielo indiviso.
Studieremo l’ambivalenza della resistenza musicale all’apartheid, nel jazz e nel folk locale e nella tardiva reazione del pop atlantico.
Calcheremo i palchi del black power di Malcolm X e delle Pantere Nere e cammineremo per le strade dei ghetti in rivolta attraverso le canzoni militanti dei primi anni Settanta. Rivivremo la metamorfosi del Partito laburista inglese da Red Flag alla Londra del Britpop, accompagnando Tony Blair a Downing Street insieme a Blur e Oasis. Ritroveremo le parole d’ordine della guerra al terrore nelle canzoni successive al 9/11, e il tardivo e futile dietrofront della musica americana a conflitti in Afghanistan e Iraq in corso.
Infine, l’attualità: la Brexit, Donald Trump, la musica pre-politica nell’Italia di oggi, l’emergenza climatica.
Gli episodi più interessanti del tormentato rapporto tra musica e potere,
fatto di censure, canzoni di lotta e sodalizi inattesi,
con rigore storico e approfondite analisi musicali,
ma anche con la giusta dose di ironia.
"E se credete ora che tutto sia come prima.
Perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina.
Convinti di allontanare la paura di cambiare.
Verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte.
Per quanto voi vi crediate assolti,
siete per sempre coinvolti."
– Fabrizio De André –
"Questa ragazza ha una voce stupenda;
ascoltatela dunque con attenzione,
è qui per cantare non per parlare;
quanto alle sue idee politiche,
esse sono assolutamente
irrealistiche e prive di senso."
– L’interprete in Giappone di Joan Baez –
"Volevano che noi fossimo associati al New Labour,
così che il New Labour sembrasse trendy.
Proprio come se la Camel mi inviasse sigarette gratis
o ricevessi vestiti gratis da Prada.
È il modo più veloce per vendere un prodotto."
– Alex James, bassista dei Blur –
Musica e politica: costruire connessioni
Cosa aspettarsi da questo saggio
Capitolo 1
Musiche di partito, partiti senza musica. Inni politici in Italia attraverso le Repubbliche
“O Bianco Fiore” e “Bandiera Rossa” • Forza Italia, un inno nuovo per un nuovo partito • Cantautori e azzardi pop: la sinistra dopo “Bandiera Rossa” • Una Terza Repubblica silenziosa?
Capitolo 2
La strategia della canzone: musica e movimento tra 1966 e 1977 in Italia
1966, la musica del “Noi” • I capelloni nelle piazze, nelle scuole, nel fango • Le bombe e il “bombarolo” • Dischi d’oro in anni di piombo
Capitolo 3
Di qua e di là dal Muro
Il folk americano negli anni del maccartismo • Sui grammofoni sovietici: band di regime e radiografie • Musica occidentale oltre cortina: da Robertino ai Rolling Stones • Come imparammo, cantando, ad amare la bomba • Space is the place
Capitolo 4
Laboratorio apartheid
Resistenza e diaspora del jazz sudafricano • Soweto Blues • Free Nelson Mandela
Capitolo 5
What do we want? Black Power
Quattro palchi del Black Power • Home is where the hatred is
Capitolo 6
Da Red Flag al New Labour e ritorno
Red Wedge e la crisi del Labour negli anni Ottanta • Englishness, l’avvento del britpop • Il britpop diventa mainstream • Un nuovo leader per un nuovo Labour • 1994-1997, cronologia di un endorsement • What’s the Story? Don’t Vote Tory • Una festa al 10 di Downing Street • La fine della festa
Capitolo 7
War on terror: la musica dopo il 9/11 tra rabbia e pacifismo
La camera dell’eco: musica e propaganda dopo l’attentato alle Torri Gemelle • Contro la guerra in Iraq: tante canzoni, nessuna canzone • “Let’s Impeach the President!” • «Ci hai mentito Tony?»
Capitolo 8
La prossima canzone
“Should I Stay or Should I Go?” • Non suonarla, Donnie: la vana musica contro Trump • Rap, indie e Salvini: lo stato della musica politica in Italia • Musica e cambiamento climatico: oltre il fallimento del Live Earth?
Note
Bibliografia
Andrea Zoboli
Andrea Zoboli ricercatore e musicista, conduce da diversi anni uno studio approfondito sui legami tra musica e politica, a partire dal quale ha scritto numerosi articoli e ideato e condotto la trasmissione Ma che musica, Presidente! (in onda sulla bolognese Radio Città del Capo in trentasei puntate), oltre a uno spettacolo teatrale dal titolo La strategia della canzone, che ha debuttato a maggio 2019.
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