
volume illustrato
Collana: OMu - Odoya Musica
Numero di collana: 49
Isbn: 978-88-6288-732-8
Pagine: 432
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 20/05/2022
Autore:
JR Moores
Traduzione:
Irene Micheli Amodeo

Electric Wizards
Dal 1968 a oggi
JR Moores
Electric Wizards
Dal 1968 a oggi
JR Moores
sconto
5%
26,60€
28,00€
Heavy music. Tutto ha avuto inizio con “Helter Skelter” dei Beatles ed è stato approfondito e perfezionato nella sua oscura essenza dai Black Sabbath, per poi evolversi nel vibrante underground moderno. Di certo non si ha la pretesa di scrivere una storia completa della musica heavy, sarebbe un’impresa completamente impossibile. L’autore traccia invece nuove strade, esplora connessioni e suggestioni interessanti, dando spazio anche a voci poco conosciute, alla ricerca di cosa significhi davvero essere heavy.
Il viaggio è tanto vario quanto illuminante: dai suoni traumatici, violenti e lisergici dei Blue Cheer ai groove ipnotici dei Funkadelic, dagli spaventosi incubi sonori dei Faust al lento e pesante incedere degli Sleep, passando per il post-punk, l’industrial, il grunge, lo stoner rock e numerosi altri generi in cui ci imbatteremo lungo il percorso.
Attraverso una carrellata di nomi familiari, o al contrario oscuri eroi ed eroine di culto, Electric Wizards ci racconta come ogni fase dell’evoluzione della musica heavy sia stata forgiata su generi precedenti, costruendo una narrazione ricca ed eclettica che si estende ben oltre i confini di ciò che solitamente è considerato heavy.
Electric Wizards esalta le band che hanno rinnovato e rivoluzionato il genere, introducendo contaminazioni eccitanti e curiose, mischiando le carte e tirando fuori dal cilindro dischi epici e imperdibili.
Lo stile di JR Moores, poi, è inevitabilmente heavy, esuberante, scanzonato, divertente, travolgente, trasmette la passione per la musica, incoraggiando il lettore ad alzare il volume al massimo mentre ascolta i tanti album che incontrerà lungo il suo cammino.
Il viaggio è tanto vario quanto illuminante: dai suoni traumatici, violenti e lisergici dei Blue Cheer ai groove ipnotici dei Funkadelic, dagli spaventosi incubi sonori dei Faust al lento e pesante incedere degli Sleep, passando per il post-punk, l’industrial, il grunge, lo stoner rock e numerosi altri generi in cui ci imbatteremo lungo il percorso.
Attraverso una carrellata di nomi familiari, o al contrario oscuri eroi ed eroine di culto, Electric Wizards ci racconta come ogni fase dell’evoluzione della musica heavy sia stata forgiata su generi precedenti, costruendo una narrazione ricca ed eclettica che si estende ben oltre i confini di ciò che solitamente è considerato heavy.
Electric Wizards esalta le band che hanno rinnovato e rivoluzionato il genere, introducendo contaminazioni eccitanti e curiose, mischiando le carte e tirando fuori dal cilindro dischi epici e imperdibili.
Lo stile di JR Moores, poi, è inevitabilmente heavy, esuberante, scanzonato, divertente, travolgente, trasmette la passione per la musica, incoraggiando il lettore ad alzare il volume al massimo mentre ascolta i tanti album che incontrerà lungo il suo cammino.
JR Moores
È editorialista di psych rock sia per The Quietus che per Record Collector, e i suoi articoli e approfondimenti giornalistici sono stati pubblicati su The Wire, The Guardian, Bandcamp Daily e Vice, tra le numerose testate con le quali ha collaborato.
Prefazione
Introduzione
Capitolo 1
La preistoria
Waters, Wolf e Tharpe • Surf’s Up
Capitolo 2
Sabbath Phase I: Black Sabbath
There’s a Darkness on the Edge of Birmingham City Centre • Sprofondando sempre più giù
Capitolo 3
Acid rock e oltre
Non si torna indietro • Magic Bands, Big Organs and Soft Machines • Motor City Is Burning • Making Hard Rock Harder • In cerca di spazio • Made in Japan
Capitolo 4
Il funk
Mommy, What’s a Funkadelic? • Loose Booty • Who Says a Funk Band Can’t Play Rock? • Get Off Your Ass and Jam
Capitolo 5
L’underground europeo sperimentale degli anni Settanta
Vive la Révolution • Dobbiamo parlare della Svezia
Capitolo 6
Punk rock: il genere non-heavy che fu vitale per l’heavy
Più basso, più libertà, meno cliché • Death Disco • Goth, hardcore e oltre • Motörhead
Capitolo 7
L’industrial rock
Come creare uno stronzo maniaco • Industrial Industry • Nuovi modelli
Capitolo 8
Il noise rock
Butthole Surfers • Jesus Lizard • Altri “Pigfuckers”
Capitolo 9
Sabbath Phase II: Gluey Porch Treatments dei Melvins
Munk Petal? • Bullheads e Bulging Eggs
Capitolo 10
L’impatto mondiale di Scum dei Napalm Death
Un continuum cacofonico
Capitolo 11
L’underground pre-grunge tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta
La via dei dinosauri • Bad Brains • Giù il testosterone
Capitolo 12
TAD: la più heavy e meno celebrata delle band grunge
Pazzi e da evitare • L’heavy è com’è • Ancora heavy, dopo tutti questi anni
Capitolo 13
Steve Albini: un tecnico del suono heavy-duty
From Pixies to PJ • Non dire la parola che comincia con “P” • Registra le cose come stanno
Capitolo 14
Sabbath Phase III: Earth, Sleep, Electric Wizard e altri stoner assortiti
Earth 2: Special Low Frequency Version • Dopesmoker degli Sleep • Dopethrone degli Electric Wizard • Altri stoner
Capitolo 15
Il nadir: tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila
Un debole ritorno • Pantaloni larghi e cappellini da baseball • Patti commerciali suicidi
Capitolo 16
La scena noise degli anni Duemila
Merzbow • New Weird • Il rumore non è musica?! La musica non è rumore!
Capitolo 17
Post-rock e post-metal
Post-metal
Capitolo 18
Sabbath Phase IV: i Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs e l’underground heavy odierno
Maiali dei tempi • Ecco perché i Radiohed ti odiano
Never say die
Note ai capitoli • Bibliografia integrativa • Discografia scelta • Ringraziamenti • Crediti fotografici • Indice dei nomi
Introduzione
Capitolo 1
La preistoria
Waters, Wolf e Tharpe • Surf’s Up
Capitolo 2
Sabbath Phase I: Black Sabbath
There’s a Darkness on the Edge of Birmingham City Centre • Sprofondando sempre più giù
Capitolo 3
Acid rock e oltre
Non si torna indietro • Magic Bands, Big Organs and Soft Machines • Motor City Is Burning • Making Hard Rock Harder • In cerca di spazio • Made in Japan
Capitolo 4
Il funk
Mommy, What’s a Funkadelic? • Loose Booty • Who Says a Funk Band Can’t Play Rock? • Get Off Your Ass and Jam
Capitolo 5
L’underground europeo sperimentale degli anni Settanta
Vive la Révolution • Dobbiamo parlare della Svezia
Capitolo 6
Punk rock: il genere non-heavy che fu vitale per l’heavy
Più basso, più libertà, meno cliché • Death Disco • Goth, hardcore e oltre • Motörhead
Capitolo 7
L’industrial rock
Come creare uno stronzo maniaco • Industrial Industry • Nuovi modelli
Capitolo 8
Il noise rock
Butthole Surfers • Jesus Lizard • Altri “Pigfuckers”
Capitolo 9
Sabbath Phase II: Gluey Porch Treatments dei Melvins
Munk Petal? • Bullheads e Bulging Eggs
Capitolo 10
L’impatto mondiale di Scum dei Napalm Death
Un continuum cacofonico
Capitolo 11
L’underground pre-grunge tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta
La via dei dinosauri • Bad Brains • Giù il testosterone
Capitolo 12
TAD: la più heavy e meno celebrata delle band grunge
Pazzi e da evitare • L’heavy è com’è • Ancora heavy, dopo tutti questi anni
Capitolo 13
Steve Albini: un tecnico del suono heavy-duty
From Pixies to PJ • Non dire la parola che comincia con “P” • Registra le cose come stanno
Capitolo 14
Sabbath Phase III: Earth, Sleep, Electric Wizard e altri stoner assortiti
Earth 2: Special Low Frequency Version • Dopesmoker degli Sleep • Dopethrone degli Electric Wizard • Altri stoner
Capitolo 15
Il nadir: tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila
Un debole ritorno • Pantaloni larghi e cappellini da baseball • Patti commerciali suicidi
Capitolo 16
La scena noise degli anni Duemila
Merzbow • New Weird • Il rumore non è musica?! La musica non è rumore!
Capitolo 17
Post-rock e post-metal
Post-metal
Capitolo 18
Sabbath Phase IV: i Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs e l’underground heavy odierno
Maiali dei tempi • Ecco perché i Radiohed ti odiano
Never say die
Note ai capitoli • Bibliografia integrativa • Discografia scelta • Ringraziamenti • Crediti fotografici • Indice dei nomi
Heavy music. Tutto ha avuto inizio con “Helter Skelter” dei Beatles ed è stato approfondito e perfezionato nella sua oscura essenza dai Black Sabbath, per poi evolversi nel vibrante underground moderno. Di certo non si ha la pretesa di scrivere una storia completa della musica heavy, sarebbe un’impresa completamente impossibile. L’autore traccia invece nuove strade, esplora connessioni e suggestioni interessanti, dando spazio anche a voci poco conosciute, alla ricerca di cosa significhi davvero essere heavy.
Il viaggio è tanto vario quanto illuminante: dai suoni traumatici, violenti e lisergici dei Blue Cheer ai groove ipnotici dei Funkadelic, dagli spaventosi incubi sonori dei Faust al lento e pesante incedere degli Sleep, passando per il post-punk, l’industrial, il grunge, lo stoner rock e numerosi altri generi in cui ci imbatteremo lungo il percorso.
Attraverso una carrellata di nomi familiari, o al contrario oscuri eroi ed eroine di culto, Electric Wizards ci racconta come ogni fase dell’evoluzione della musica heavy sia stata forgiata su generi precedenti, costruendo una narrazione ricca ed eclettica che si estende ben oltre i confini di ciò che solitamente è considerato heavy.
Electric Wizards esalta le band che hanno rinnovato e rivoluzionato il genere, introducendo contaminazioni eccitanti e curiose, mischiando le carte e tirando fuori dal cilindro dischi epici e imperdibili.
Lo stile di JR Moores, poi, è inevitabilmente heavy, esuberante, scanzonato, divertente, travolgente, trasmette la passione per la musica, incoraggiando il lettore ad alzare il volume al massimo mentre ascolta i tanti album che incontrerà lungo il suo cammino.
Il viaggio è tanto vario quanto illuminante: dai suoni traumatici, violenti e lisergici dei Blue Cheer ai groove ipnotici dei Funkadelic, dagli spaventosi incubi sonori dei Faust al lento e pesante incedere degli Sleep, passando per il post-punk, l’industrial, il grunge, lo stoner rock e numerosi altri generi in cui ci imbatteremo lungo il percorso.
Attraverso una carrellata di nomi familiari, o al contrario oscuri eroi ed eroine di culto, Electric Wizards ci racconta come ogni fase dell’evoluzione della musica heavy sia stata forgiata su generi precedenti, costruendo una narrazione ricca ed eclettica che si estende ben oltre i confini di ciò che solitamente è considerato heavy.
Electric Wizards esalta le band che hanno rinnovato e rivoluzionato il genere, introducendo contaminazioni eccitanti e curiose, mischiando le carte e tirando fuori dal cilindro dischi epici e imperdibili.
Lo stile di JR Moores, poi, è inevitabilmente heavy, esuberante, scanzonato, divertente, travolgente, trasmette la passione per la musica, incoraggiando il lettore ad alzare il volume al massimo mentre ascolta i tanti album che incontrerà lungo il suo cammino.
volume illustrato
Collana: OMu - Odoya Musica
Numero di collana: 49
Isbn: 978-88-6288-732-8
Pagine: 432
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 20/05/2022
Autore:
JR Moores
Traduzione:
Irene Micheli Amodeo
Prefazione
Introduzione
Capitolo 1
La preistoria
Waters, Wolf e Tharpe • Surf’s Up
Capitolo 2
Sabbath Phase I: Black Sabbath
There’s a Darkness on the Edge of Birmingham City Centre • Sprofondando sempre più giù
Capitolo 3
Acid rock e oltre
Non si torna indietro • Magic Bands, Big Organs and Soft Machines • Motor City Is Burning • Making Hard Rock Harder • In cerca di spazio • Made in Japan
Capitolo 4
Il funk
Mommy, What’s a Funkadelic? • Loose Booty • Who Says a Funk Band Can’t Play Rock? • Get Off Your Ass and Jam
Capitolo 5
L’underground europeo sperimentale degli anni Settanta
Vive la Révolution • Dobbiamo parlare della Svezia
Capitolo 6
Punk rock: il genere non-heavy che fu vitale per l’heavy
Più basso, più libertà, meno cliché • Death Disco • Goth, hardcore e oltre • Motörhead
Capitolo 7
L’industrial rock
Come creare uno stronzo maniaco • Industrial Industry • Nuovi modelli
Capitolo 8
Il noise rock
Butthole Surfers • Jesus Lizard • Altri “Pigfuckers”
Capitolo 9
Sabbath Phase II: Gluey Porch Treatments dei Melvins
Munk Petal? • Bullheads e Bulging Eggs
Capitolo 10
L’impatto mondiale di Scum dei Napalm Death
Un continuum cacofonico
Capitolo 11
L’underground pre-grunge tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta
La via dei dinosauri • Bad Brains • Giù il testosterone
Capitolo 12
TAD: la più heavy e meno celebrata delle band grunge
Pazzi e da evitare • L’heavy è com’è • Ancora heavy, dopo tutti questi anni
Capitolo 13
Steve Albini: un tecnico del suono heavy-duty
From Pixies to PJ • Non dire la parola che comincia con “P” • Registra le cose come stanno
Capitolo 14
Sabbath Phase III: Earth, Sleep, Electric Wizard e altri stoner assortiti
Earth 2: Special Low Frequency Version • Dopesmoker degli Sleep • Dopethrone degli Electric Wizard • Altri stoner
Capitolo 15
Il nadir: tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila
Un debole ritorno • Pantaloni larghi e cappellini da baseball • Patti commerciali suicidi
Capitolo 16
La scena noise degli anni Duemila
Merzbow • New Weird • Il rumore non è musica?! La musica non è rumore!
Capitolo 17
Post-rock e post-metal
Post-metal
Capitolo 18
Sabbath Phase IV: i Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs e l’underground heavy odierno
Maiali dei tempi • Ecco perché i Radiohed ti odiano
Never say die
Note ai capitoli • Bibliografia integrativa • Discografia scelta • Ringraziamenti • Crediti fotografici • Indice dei nomi
Introduzione
Capitolo 1
La preistoria
Waters, Wolf e Tharpe • Surf’s Up
Capitolo 2
Sabbath Phase I: Black Sabbath
There’s a Darkness on the Edge of Birmingham City Centre • Sprofondando sempre più giù
Capitolo 3
Acid rock e oltre
Non si torna indietro • Magic Bands, Big Organs and Soft Machines • Motor City Is Burning • Making Hard Rock Harder • In cerca di spazio • Made in Japan
Capitolo 4
Il funk
Mommy, What’s a Funkadelic? • Loose Booty • Who Says a Funk Band Can’t Play Rock? • Get Off Your Ass and Jam
Capitolo 5
L’underground europeo sperimentale degli anni Settanta
Vive la Révolution • Dobbiamo parlare della Svezia
Capitolo 6
Punk rock: il genere non-heavy che fu vitale per l’heavy
Più basso, più libertà, meno cliché • Death Disco • Goth, hardcore e oltre • Motörhead
Capitolo 7
L’industrial rock
Come creare uno stronzo maniaco • Industrial Industry • Nuovi modelli
Capitolo 8
Il noise rock
Butthole Surfers • Jesus Lizard • Altri “Pigfuckers”
Capitolo 9
Sabbath Phase II: Gluey Porch Treatments dei Melvins
Munk Petal? • Bullheads e Bulging Eggs
Capitolo 10
L’impatto mondiale di Scum dei Napalm Death
Un continuum cacofonico
Capitolo 11
L’underground pre-grunge tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta
La via dei dinosauri • Bad Brains • Giù il testosterone
Capitolo 12
TAD: la più heavy e meno celebrata delle band grunge
Pazzi e da evitare • L’heavy è com’è • Ancora heavy, dopo tutti questi anni
Capitolo 13
Steve Albini: un tecnico del suono heavy-duty
From Pixies to PJ • Non dire la parola che comincia con “P” • Registra le cose come stanno
Capitolo 14
Sabbath Phase III: Earth, Sleep, Electric Wizard e altri stoner assortiti
Earth 2: Special Low Frequency Version • Dopesmoker degli Sleep • Dopethrone degli Electric Wizard • Altri stoner
Capitolo 15
Il nadir: tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila
Un debole ritorno • Pantaloni larghi e cappellini da baseball • Patti commerciali suicidi
Capitolo 16
La scena noise degli anni Duemila
Merzbow • New Weird • Il rumore non è musica?! La musica non è rumore!
Capitolo 17
Post-rock e post-metal
Post-metal
Capitolo 18
Sabbath Phase IV: i Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs e l’underground heavy odierno
Maiali dei tempi • Ecco perché i Radiohed ti odiano
Never say die
Note ai capitoli • Bibliografia integrativa • Discografia scelta • Ringraziamenti • Crediti fotografici • Indice dei nomi
JR Moores
È editorialista di psych rock sia per The Quietus che per Record Collector, e i suoi articoli e approfondimenti giornalistici sono stati pubblicati su The Wire, The Guardian, Bandcamp Daily e Vice, tra le numerose testate con le quali ha collaborato.
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