Catalogo Musica Black Flag
Collana: OMu - Odoya Musica Numero di collana: 20 Isbn: 978-88-6288-107-4 Pagine: 400 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2012
Autore: Stevie Chick Prefazione: Marco Philopat Traduzione: Stefano Focacci

Black Flag

I pionieri dell’hardcore punk!

Stevie Chick

Black Flag

I pionieri dell’hardcore punk!

Stevie Chick

sconto 5%
20,90€ 22,00€
California del Sud, Hermosa Beach. In seguito a un breve ma intenso periodo di rodaggio, arriva il primo Ep Nervous Breakdown. Siamo nel gennaio 1978. In 5 minuti e 10 secondi i Black Flag fanno piazza pulita di qualsiasi compromesso, gridando al mondo l’angoscia di vivere e presentando tutti i caratteri essenziali di quello che sarà definito hardcore punk.
Negli otto anni successivi, fra continue divergenze interne e sostituzioni, i Black Flag danno vita a un punk miniaturizzato e nichilista, dotato di un’inedita vena "sperimentale". Un repertorio sublimato nell’apocalittico Damaged.
Black Flag è la storia di incessanti lotte contro le forze dell’ordine, l’industria discografica e perfino contro i propri fan. La band è raccontata dall’interno, attraverso interviste ai membri del gruppo, ai loro contemporanei e ai musicisti che hanno in seguito ispirato.
È la storia di Henry Rollins e della sua parabola da fan del gruppo a leader/cantante osannato dello stesso. È anche la storia di Greg Ginn, che oltre a ricoprire il ruolo di chitarrista del gruppo fonda la SST, una delle più influenti etichette discografiche indipendenti, riscrivendo le regole del "do it yourself" e spingendo i Black Flag dalla frenesia dei tre accordi punk all’heavy metal, fino a lambire l’improvvisazione free-jazz.
È infine la storia dell’hardcore statunitense, vista dalla prospettiva del gruppo che ha dato voce a una fetta di America in continuo fermento.


Quando ripenso alle canzoni che scrivevo allora,
avverto ancora quell’alienazione dal mainstream,
sebbene non mi senta più tanto autodistruttivo.
Non mi sento più così arrabbiato fisicamente,
ma lo sono ancora intellettualmente.
L’ethos dei Black Flag non era una filosofia,
era ciò che stavamo vivendo.

- Chuck Dukowski, bassista dei Black Flag -
Stevie Chick

Stevie Chick, giornalista musicale, scrive per Mojo, The Guardian, The Times, NME, Kerrang!, Rolling Stone, Arena, Sleazenation e Plan B. Fondatore della rivista rock Loose Lips Sink Ships, è inoltre autore di Psychic Confusion: la storia dei Sonic Youth (Arcana 2009) e di Ninja Tune: 20 Years of Beats & Pieces (Black Dog Publishing 2010).


Marco Philopat

Marco Philopat, uno dei più profondi conoscitori e animatori del movimento punk fin dal 1977, è autore della trilogia sull’underground milanese Costretti a sanguinare (Shake 1997 e poi Einaudi), La Banda Bellini (Shake 2002 e poi Einaudi) e I viaggi di Mel (Shake 2004); di Punx. creatività e rabbia (Shake 2006, libro+dvd), e Lumi di punk (Agenzia X 2006).
Attualmente collabora con il mensile XL.

Nessun sommario presente.
California del Sud, Hermosa Beach. In seguito a un breve ma intenso periodo di rodaggio, arriva il primo Ep Nervous Breakdown. Siamo nel gennaio 1978. In 5 minuti e 10 secondi i Black Flag fanno piazza pulita di qualsiasi compromesso, gridando al mondo l’angoscia di vivere e presentando tutti i caratteri essenziali di quello che sarà definito hardcore punk.
Negli otto anni successivi, fra continue divergenze interne e sostituzioni, i Black Flag danno vita a un punk miniaturizzato e nichilista, dotato di un’inedita vena "sperimentale". Un repertorio sublimato nell’apocalittico Damaged.
Black Flag è la storia di incessanti lotte contro le forze dell’ordine, l’industria discografica e perfino contro i propri fan. La band è raccontata dall’interno, attraverso interviste ai membri del gruppo, ai loro contemporanei e ai musicisti che hanno in seguito ispirato.
È la storia di Henry Rollins e della sua parabola da fan del gruppo a leader/cantante osannato dello stesso. È anche la storia di Greg Ginn, che oltre a ricoprire il ruolo di chitarrista del gruppo fonda la SST, una delle più influenti etichette discografiche indipendenti, riscrivendo le regole del "do it yourself" e spingendo i Black Flag dalla frenesia dei tre accordi punk all’heavy metal, fino a lambire l’improvvisazione free-jazz.
È infine la storia dell’hardcore statunitense, vista dalla prospettiva del gruppo che ha dato voce a una fetta di America in continuo fermento.


Quando ripenso alle canzoni che scrivevo allora,
avverto ancora quell’alienazione dal mainstream,
sebbene non mi senta più tanto autodistruttivo.
Non mi sento più così arrabbiato fisicamente,
ma lo sono ancora intellettualmente.
L’ethos dei Black Flag non era una filosofia,
era ciò che stavamo vivendo.

- Chuck Dukowski, bassista dei Black Flag -
Collana: OMu - Odoya Musica Numero di collana: 20 Isbn: 978-88-6288-107-4 Pagine: 400 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2012
Autore: Stevie Chick Prefazione: Marco Philopat Traduzione: Stefano Focacci
Nessun sommario presente.
Stevie Chick

Stevie Chick, giornalista musicale, scrive per Mojo, The Guardian, The Times, NME, Kerrang!, Rolling Stone, Arena, Sleazenation e Plan B. Fondatore della rivista rock Loose Lips Sink Ships, è inoltre autore di Psychic Confusion: la storia dei Sonic Youth (Arcana 2009) e di Ninja Tune: 20 Years of Beats & Pieces (Black Dog Publishing 2010).


Marco Philopat

Marco Philopat, uno dei più profondi conoscitori e animatori del movimento punk fin dal 1977, è autore della trilogia sull’underground milanese Costretti a sanguinare (Shake 1997 e poi Einaudi), La Banda Bellini (Shake 2002 e poi Einaudi) e I viaggi di Mel (Shake 2004); di Punx. creatività e rabbia (Shake 2006, libro+dvd), e Lumi di punk (Agenzia X 2006).
Attualmente collabora con il mensile XL.

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