
volume illustrato
Collana: OMu - Odoya Musica
Numero di collana: 48
Isbn: 978-88-6288-715-1
Pagine: 528
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2021
Autore:
Greg Prato
Postfazione:
Luca Moccafighe
Prefazione:
Massimo Padalino,
Valeria Sgarella
Traduzione:
Stefano Focacci,
Valeria Sgarella

Grunge is dead
Storia orale del grunge
Greg Prato
Grunge is dead
Storia orale del grunge
Greg Prato
sconto
5%
28,50€
30,00€
Nella sua significativa parabola, tra il 1992 e il 1995, il movimento grunge ha "sfornato" alcuni fra i più grandi gruppi musicali di tutti i tempi, tra cui Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains e Soundgarden.
La storia del grunge attraverso le parole di chi c’era: Greg Prato compone una grandiosa "storia orale" che raccoglie più di 130 interviste, ricostruendo un eccezionale affresco di quella scena. Dalla prima intervista di Eddie Vedder in cui racconta la storia e le vicende umane della band a un animato dialogo fra i membri degli Alice in Chains, seguìto dalle toccanti parole della madre di Layne Staley che ricorda la dipendenza da eroina e la morte del figlio.
Ma Grunge is Dead è anche un libro che raccoglie centinaia di informazioni sul background meno noto di questo genere musicale, dal movimento Riot Grrrl alle tante band considerate "minori" e spesso trascurate, come Mother Love Bone, Melvins, Screaming Trees, Mudhoney.
Il libro riesce così a scavare più a fondo di qualsiasi altra storia del grunge, partendo dai primi anni Sessanta per ripercorrere e spiegare dall’interno la catena di eventi che hanno dato vita al movimento.
Il risultato finale è una "bibbia" appassionante per i fan di lunga data, ma anche una storia nuova, immediata e fresca per chi si avvicina da "profano" alla coinvolgente scena musicale di Seattle.
"Il grunge riuscì a condensare in un periodo di quattro anni
qualcosa di veramente straordinario…
Per pochi, brevi, brillanti momenti fece cambiare
la direzione della cultura, e portò con sé
un'innegabile ventata di cambiamento".
– Greg Prato, dall’Introduzione
"La scena musicale più eccitante prodotta da una singola città,
come non accadeva dai tempi della Londra punk".
– Everett True, primo giornalista a adoperare il termine "grunge"
La storia del grunge attraverso le parole di chi c’era: Greg Prato compone una grandiosa "storia orale" che raccoglie più di 130 interviste, ricostruendo un eccezionale affresco di quella scena. Dalla prima intervista di Eddie Vedder in cui racconta la storia e le vicende umane della band a un animato dialogo fra i membri degli Alice in Chains, seguìto dalle toccanti parole della madre di Layne Staley che ricorda la dipendenza da eroina e la morte del figlio.
Ma Grunge is Dead è anche un libro che raccoglie centinaia di informazioni sul background meno noto di questo genere musicale, dal movimento Riot Grrrl alle tante band considerate "minori" e spesso trascurate, come Mother Love Bone, Melvins, Screaming Trees, Mudhoney.
Il libro riesce così a scavare più a fondo di qualsiasi altra storia del grunge, partendo dai primi anni Sessanta per ripercorrere e spiegare dall’interno la catena di eventi che hanno dato vita al movimento.
Il risultato finale è una "bibbia" appassionante per i fan di lunga data, ma anche una storia nuova, immediata e fresca per chi si avvicina da "profano" alla coinvolgente scena musicale di Seattle.
"Il grunge riuscì a condensare in un periodo di quattro anni
qualcosa di veramente straordinario…
Per pochi, brevi, brillanti momenti fece cambiare
la direzione della cultura, e portò con sé
un'innegabile ventata di cambiamento".
– Greg Prato, dall’Introduzione
"La scena musicale più eccitante prodotta da una singola città,
come non accadeva dai tempi della Londra punk".
– Everett True, primo giornalista a adoperare il termine "grunge"
Greg Prato
giornalista e autore musicale newyorchese, scrive per Rolling Stone, All Music Guide e Classic Rock Magazine. Grande appassionato ed esperto di musica, ha pubblicato numerosi saggi sull’argomento. Tra questi, ricordiamo: No Schlock… Just Rock! (2009), MTV Ruled the World: The Early Years of Music Video (2011), Sack Exchange: The Definitive Oral History of the 1980s New York Jets (2011), e i più recenti Avatar Of The Electric Guitar: The Genius Of Jimi Hendrix (2020) e BONZO: 30 Rock Drummers Remember the Legendary John Bonham (2020).Luca Moccafighe
è autore di Nick Cave. And the dhe angel (Arcana 2010). Tra le sue pubblicazioni: Dario Fo. Il nostro piangere fa male al re e, insieme a Giulio Casale, Jeff Buckley. Dark Angel.Massimo Padalino
ha collaborato con magazine musicali e quotidiani come Blow Up, Rockerilla, Il Mucchio Extra e il Manifesto; è stato redattore della webzine Movimenta e del digital magazine SentireAscoltare. Ha partecipato al volume collettivo Rock e altre contaminazioni: 600 album fondamentali (Tuttle Edizioni, 2008); ha pubblicato due volumi con i testi commentati dei Beatles e una fortunata biografia su Vinicio Capossela. Per Giunti ha pubblicato Storie di ordinaria follia rock (2019). Per Meridiano Zero ha pubblicato il saggio Space Is the Place. Storie di spazio, storie di spazi (2016) e il romanzo Il gioco (2016).Per Odoya ha già pubblicato Nick Cave. Bad Seed, la ballata di Re Inkiostro (2020) e Outsider. Personaggi che hanno cambiato l’arte, la scrittura, la musica e il pensiero (2021). Vive a Torviscosa (UD).
Valeria Sgarella
giornalista e scrittrice milanese, ha svolto attività radiofonica per oltre vent’anni come autrice e speaker, e ha lavorato a MTV Italia nel settore produzione. Ha scritto di musica per una serie di riviste musicali e non. Ha pubblicato la biografia del cantautore americano Andy Wood e la storia della casa discografica Sub Pop Records.
Prefazione
di Valeria Sgarella
Prefazione all’edizione 2012
Quella cosa chiamata grunge
di Massimo Padalino
Introduzione
ANNI SESSANTA E SETTANTA
1. «Si trattava soprattutto di isolamento»
Gli anni Sessanta e Settanta
2. «Seattle era la città più vicina»
Trapiantati
INIZIO-METÀ ANNI OTTANTA
3. «A quei tempi era facile sconvolgere la gente»
Dall’inizio alla metà degli anni Ottanta
4. «Il periodo dal ’79 all’84 fu pieno d’attività»
Power Pop, New Wave, Heavy Metal
5. «La grande onda creativa dal Nordovest»
Blackouts, Fastbacks, U-Men, Mr. Epp, Duff McKagan
6. «La Chiesa era veramente in seduta»
I locali, The Rocket, i negozi di dischi, le radio
7. «Il David Lee Roth del punk rock»
Malfunkshun
8. «Godzilla che abbatte gli edifici»
Shemps, Soundgarden
9. «Solo perché sai farlo, non è detto che tu lo debba fare»
Melvins, Green River, Screaming Trees
10. «Il prossimo, logico passo è fondare un’etichetta discografica»
K Records, Sub Pop Records, C/Z Records
DALLA METÀ ALLA FINE DEGLI ANNI OTTANTA
11. «Se solo riuscissimo a farlo restare un segreto»
Dalla metà alla fine degli anni Ottanta
12. «Come facevano, in tre, a suonare come se fossero stati in nove?»
Nirvana #1
13. «La sciatteria era essenziale»
Thrown Ups, Mudhoney
14. «TOGLITI DI MEZZO!»
Melvins, Screaming Trees, Skin Yard, Tad
15. «Cupo, nero e triste»
Soundgarden, Alice in Chains #1
16. «Sarà una delle più grandi rockstar al mondo – non c’è dubbio»
Mother Love Bone, la morte di Andy Wood
1990-1991
17. «Ok, questa farà il botto»
1990-1991
18. «Se riuscite a vendere 40.000 copie, ve ne fanno fare un altro»
Pearl Jam, Temple of the Dog
19. «Un periodo ad alto livello di testosterone»
Alice in Chains, Soundgarden #2
20. «Voi ragazzi diventerete più grandi, che so, degli Hüsker Dü»
Nirvana, Nevermind
21. «Il fatto che non siano riusciti a raggiungere un pubblico più ampio mi lascia perplesso»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Truly, Melvins, Jesse Bernstein
22. «Ribellarsi contro il machismo predominante nella scena grunge all’epoca»
Riot Grrrl #1
1992-1993
23. «Attento a cosa desideri, potresti ottenerlo»
1992-1993
24. «Erano alla radio, la gente parlava di loro, la gente portava camicie di flanella, e i loro poster erano dappertutto»
Pearl Jam #1
25. «Le cose cambiarono, e cambiarono alla svelta»
Soundgarden, Alice in Chains #3
26. «Tanto valeva che cominciassimo a parlare con le major»
Mudhoney, Tad, Skin Yard, Screaming Trees, Melvins, Brad
27. «Se c’eri, ne facevi parte»
Riot Grrrl #2
28. «Niente era più ok»
Nirvana #2
1994 E OLTRE
29. «Sembrava proprio che il mondo fosse andato a puttane»
La morte di Kurt Cobain e il 1994
30. «Dove vado io, vai anche tu»
Ricordo di Kurt Cobain
31. «La rovina dell’intera scena»
Droga
32. «Prepararsi al peggio»
Alice in Chains e la morte di Layne Staley
33. «La magia finale»
Lo scioglimento dei Soundgarden
34. «Un ritorno alla grande»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Melvins, Truly
35. «Si batterono per qualcosa in cui credevano»
Pearl Jam #2
36. «Finalmente – una nuova crescita»
Post-grunge
37. «Forse sono un tipo strano»
Come verrà ricordato il grunge?
Ringraziamenti
Personaggi
Postfazione
di Luca Moccafighe
Indice dei nomi
di Valeria Sgarella
Prefazione all’edizione 2012
Quella cosa chiamata grunge
di Massimo Padalino
Introduzione
ANNI SESSANTA E SETTANTA
1. «Si trattava soprattutto di isolamento»
Gli anni Sessanta e Settanta
2. «Seattle era la città più vicina»
Trapiantati
INIZIO-METÀ ANNI OTTANTA
3. «A quei tempi era facile sconvolgere la gente»
Dall’inizio alla metà degli anni Ottanta
4. «Il periodo dal ’79 all’84 fu pieno d’attività»
Power Pop, New Wave, Heavy Metal
5. «La grande onda creativa dal Nordovest»
Blackouts, Fastbacks, U-Men, Mr. Epp, Duff McKagan
6. «La Chiesa era veramente in seduta»
I locali, The Rocket, i negozi di dischi, le radio
7. «Il David Lee Roth del punk rock»
Malfunkshun
8. «Godzilla che abbatte gli edifici»
Shemps, Soundgarden
9. «Solo perché sai farlo, non è detto che tu lo debba fare»
Melvins, Green River, Screaming Trees
10. «Il prossimo, logico passo è fondare un’etichetta discografica»
K Records, Sub Pop Records, C/Z Records
DALLA METÀ ALLA FINE DEGLI ANNI OTTANTA
11. «Se solo riuscissimo a farlo restare un segreto»
Dalla metà alla fine degli anni Ottanta
12. «Come facevano, in tre, a suonare come se fossero stati in nove?»
Nirvana #1
13. «La sciatteria era essenziale»
Thrown Ups, Mudhoney
14. «TOGLITI DI MEZZO!»
Melvins, Screaming Trees, Skin Yard, Tad
15. «Cupo, nero e triste»
Soundgarden, Alice in Chains #1
16. «Sarà una delle più grandi rockstar al mondo – non c’è dubbio»
Mother Love Bone, la morte di Andy Wood
1990-1991
17. «Ok, questa farà il botto»
1990-1991
18. «Se riuscite a vendere 40.000 copie, ve ne fanno fare un altro»
Pearl Jam, Temple of the Dog
19. «Un periodo ad alto livello di testosterone»
Alice in Chains, Soundgarden #2
20. «Voi ragazzi diventerete più grandi, che so, degli Hüsker Dü»
Nirvana, Nevermind
21. «Il fatto che non siano riusciti a raggiungere un pubblico più ampio mi lascia perplesso»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Truly, Melvins, Jesse Bernstein
22. «Ribellarsi contro il machismo predominante nella scena grunge all’epoca»
Riot Grrrl #1
1992-1993
23. «Attento a cosa desideri, potresti ottenerlo»
1992-1993
24. «Erano alla radio, la gente parlava di loro, la gente portava camicie di flanella, e i loro poster erano dappertutto»
Pearl Jam #1
25. «Le cose cambiarono, e cambiarono alla svelta»
Soundgarden, Alice in Chains #3
26. «Tanto valeva che cominciassimo a parlare con le major»
Mudhoney, Tad, Skin Yard, Screaming Trees, Melvins, Brad
27. «Se c’eri, ne facevi parte»
Riot Grrrl #2
28. «Niente era più ok»
Nirvana #2
1994 E OLTRE
29. «Sembrava proprio che il mondo fosse andato a puttane»
La morte di Kurt Cobain e il 1994
30. «Dove vado io, vai anche tu»
Ricordo di Kurt Cobain
31. «La rovina dell’intera scena»
Droga
32. «Prepararsi al peggio»
Alice in Chains e la morte di Layne Staley
33. «La magia finale»
Lo scioglimento dei Soundgarden
34. «Un ritorno alla grande»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Melvins, Truly
35. «Si batterono per qualcosa in cui credevano»
Pearl Jam #2
36. «Finalmente – una nuova crescita»
Post-grunge
37. «Forse sono un tipo strano»
Come verrà ricordato il grunge?
Ringraziamenti
Personaggi
Postfazione
di Luca Moccafighe
Indice dei nomi
Nella sua significativa parabola, tra il 1992 e il 1995, il movimento grunge ha "sfornato" alcuni fra i più grandi gruppi musicali di tutti i tempi, tra cui Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains e Soundgarden.
La storia del grunge attraverso le parole di chi c’era: Greg Prato compone una grandiosa "storia orale" che raccoglie più di 130 interviste, ricostruendo un eccezionale affresco di quella scena. Dalla prima intervista di Eddie Vedder in cui racconta la storia e le vicende umane della band a un animato dialogo fra i membri degli Alice in Chains, seguìto dalle toccanti parole della madre di Layne Staley che ricorda la dipendenza da eroina e la morte del figlio.
Ma Grunge is Dead è anche un libro che raccoglie centinaia di informazioni sul background meno noto di questo genere musicale, dal movimento Riot Grrrl alle tante band considerate "minori" e spesso trascurate, come Mother Love Bone, Melvins, Screaming Trees, Mudhoney.
Il libro riesce così a scavare più a fondo di qualsiasi altra storia del grunge, partendo dai primi anni Sessanta per ripercorrere e spiegare dall’interno la catena di eventi che hanno dato vita al movimento.
Il risultato finale è una "bibbia" appassionante per i fan di lunga data, ma anche una storia nuova, immediata e fresca per chi si avvicina da "profano" alla coinvolgente scena musicale di Seattle.
"Il grunge riuscì a condensare in un periodo di quattro anni
qualcosa di veramente straordinario…
Per pochi, brevi, brillanti momenti fece cambiare
la direzione della cultura, e portò con sé
un'innegabile ventata di cambiamento".
– Greg Prato, dall’Introduzione
"La scena musicale più eccitante prodotta da una singola città,
come non accadeva dai tempi della Londra punk".
– Everett True, primo giornalista a adoperare il termine "grunge"
La storia del grunge attraverso le parole di chi c’era: Greg Prato compone una grandiosa "storia orale" che raccoglie più di 130 interviste, ricostruendo un eccezionale affresco di quella scena. Dalla prima intervista di Eddie Vedder in cui racconta la storia e le vicende umane della band a un animato dialogo fra i membri degli Alice in Chains, seguìto dalle toccanti parole della madre di Layne Staley che ricorda la dipendenza da eroina e la morte del figlio.
Ma Grunge is Dead è anche un libro che raccoglie centinaia di informazioni sul background meno noto di questo genere musicale, dal movimento Riot Grrrl alle tante band considerate "minori" e spesso trascurate, come Mother Love Bone, Melvins, Screaming Trees, Mudhoney.
Il libro riesce così a scavare più a fondo di qualsiasi altra storia del grunge, partendo dai primi anni Sessanta per ripercorrere e spiegare dall’interno la catena di eventi che hanno dato vita al movimento.
Il risultato finale è una "bibbia" appassionante per i fan di lunga data, ma anche una storia nuova, immediata e fresca per chi si avvicina da "profano" alla coinvolgente scena musicale di Seattle.
"Il grunge riuscì a condensare in un periodo di quattro anni
qualcosa di veramente straordinario…
Per pochi, brevi, brillanti momenti fece cambiare
la direzione della cultura, e portò con sé
un'innegabile ventata di cambiamento".
– Greg Prato, dall’Introduzione
"La scena musicale più eccitante prodotta da una singola città,
come non accadeva dai tempi della Londra punk".
– Everett True, primo giornalista a adoperare il termine "grunge"
volume illustrato
Collana: OMu - Odoya Musica
Numero di collana: 48
Isbn: 978-88-6288-715-1
Pagine: 528
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2021
Autore:
Greg Prato
Postfazione:
Luca Moccafighe
Prefazione:
Massimo Padalino,
Valeria Sgarella
Traduzione:
Stefano Focacci,
Valeria Sgarella
Prefazione
di Valeria Sgarella
Prefazione all’edizione 2012
Quella cosa chiamata grunge
di Massimo Padalino
Introduzione
ANNI SESSANTA E SETTANTA
1. «Si trattava soprattutto di isolamento»
Gli anni Sessanta e Settanta
2. «Seattle era la città più vicina»
Trapiantati
INIZIO-METÀ ANNI OTTANTA
3. «A quei tempi era facile sconvolgere la gente»
Dall’inizio alla metà degli anni Ottanta
4. «Il periodo dal ’79 all’84 fu pieno d’attività»
Power Pop, New Wave, Heavy Metal
5. «La grande onda creativa dal Nordovest»
Blackouts, Fastbacks, U-Men, Mr. Epp, Duff McKagan
6. «La Chiesa era veramente in seduta»
I locali, The Rocket, i negozi di dischi, le radio
7. «Il David Lee Roth del punk rock»
Malfunkshun
8. «Godzilla che abbatte gli edifici»
Shemps, Soundgarden
9. «Solo perché sai farlo, non è detto che tu lo debba fare»
Melvins, Green River, Screaming Trees
10. «Il prossimo, logico passo è fondare un’etichetta discografica»
K Records, Sub Pop Records, C/Z Records
DALLA METÀ ALLA FINE DEGLI ANNI OTTANTA
11. «Se solo riuscissimo a farlo restare un segreto»
Dalla metà alla fine degli anni Ottanta
12. «Come facevano, in tre, a suonare come se fossero stati in nove?»
Nirvana #1
13. «La sciatteria era essenziale»
Thrown Ups, Mudhoney
14. «TOGLITI DI MEZZO!»
Melvins, Screaming Trees, Skin Yard, Tad
15. «Cupo, nero e triste»
Soundgarden, Alice in Chains #1
16. «Sarà una delle più grandi rockstar al mondo – non c’è dubbio»
Mother Love Bone, la morte di Andy Wood
1990-1991
17. «Ok, questa farà il botto»
1990-1991
18. «Se riuscite a vendere 40.000 copie, ve ne fanno fare un altro»
Pearl Jam, Temple of the Dog
19. «Un periodo ad alto livello di testosterone»
Alice in Chains, Soundgarden #2
20. «Voi ragazzi diventerete più grandi, che so, degli Hüsker Dü»
Nirvana, Nevermind
21. «Il fatto che non siano riusciti a raggiungere un pubblico più ampio mi lascia perplesso»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Truly, Melvins, Jesse Bernstein
22. «Ribellarsi contro il machismo predominante nella scena grunge all’epoca»
Riot Grrrl #1
1992-1993
23. «Attento a cosa desideri, potresti ottenerlo»
1992-1993
24. «Erano alla radio, la gente parlava di loro, la gente portava camicie di flanella, e i loro poster erano dappertutto»
Pearl Jam #1
25. «Le cose cambiarono, e cambiarono alla svelta»
Soundgarden, Alice in Chains #3
26. «Tanto valeva che cominciassimo a parlare con le major»
Mudhoney, Tad, Skin Yard, Screaming Trees, Melvins, Brad
27. «Se c’eri, ne facevi parte»
Riot Grrrl #2
28. «Niente era più ok»
Nirvana #2
1994 E OLTRE
29. «Sembrava proprio che il mondo fosse andato a puttane»
La morte di Kurt Cobain e il 1994
30. «Dove vado io, vai anche tu»
Ricordo di Kurt Cobain
31. «La rovina dell’intera scena»
Droga
32. «Prepararsi al peggio»
Alice in Chains e la morte di Layne Staley
33. «La magia finale»
Lo scioglimento dei Soundgarden
34. «Un ritorno alla grande»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Melvins, Truly
35. «Si batterono per qualcosa in cui credevano»
Pearl Jam #2
36. «Finalmente – una nuova crescita»
Post-grunge
37. «Forse sono un tipo strano»
Come verrà ricordato il grunge?
Ringraziamenti
Personaggi
Postfazione
di Luca Moccafighe
Indice dei nomi
di Valeria Sgarella
Prefazione all’edizione 2012
Quella cosa chiamata grunge
di Massimo Padalino
Introduzione
ANNI SESSANTA E SETTANTA
1. «Si trattava soprattutto di isolamento»
Gli anni Sessanta e Settanta
2. «Seattle era la città più vicina»
Trapiantati
INIZIO-METÀ ANNI OTTANTA
3. «A quei tempi era facile sconvolgere la gente»
Dall’inizio alla metà degli anni Ottanta
4. «Il periodo dal ’79 all’84 fu pieno d’attività»
Power Pop, New Wave, Heavy Metal
5. «La grande onda creativa dal Nordovest»
Blackouts, Fastbacks, U-Men, Mr. Epp, Duff McKagan
6. «La Chiesa era veramente in seduta»
I locali, The Rocket, i negozi di dischi, le radio
7. «Il David Lee Roth del punk rock»
Malfunkshun
8. «Godzilla che abbatte gli edifici»
Shemps, Soundgarden
9. «Solo perché sai farlo, non è detto che tu lo debba fare»
Melvins, Green River, Screaming Trees
10. «Il prossimo, logico passo è fondare un’etichetta discografica»
K Records, Sub Pop Records, C/Z Records
DALLA METÀ ALLA FINE DEGLI ANNI OTTANTA
11. «Se solo riuscissimo a farlo restare un segreto»
Dalla metà alla fine degli anni Ottanta
12. «Come facevano, in tre, a suonare come se fossero stati in nove?»
Nirvana #1
13. «La sciatteria era essenziale»
Thrown Ups, Mudhoney
14. «TOGLITI DI MEZZO!»
Melvins, Screaming Trees, Skin Yard, Tad
15. «Cupo, nero e triste»
Soundgarden, Alice in Chains #1
16. «Sarà una delle più grandi rockstar al mondo – non c’è dubbio»
Mother Love Bone, la morte di Andy Wood
1990-1991
17. «Ok, questa farà il botto»
1990-1991
18. «Se riuscite a vendere 40.000 copie, ve ne fanno fare un altro»
Pearl Jam, Temple of the Dog
19. «Un periodo ad alto livello di testosterone»
Alice in Chains, Soundgarden #2
20. «Voi ragazzi diventerete più grandi, che so, degli Hüsker Dü»
Nirvana, Nevermind
21. «Il fatto che non siano riusciti a raggiungere un pubblico più ampio mi lascia perplesso»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Truly, Melvins, Jesse Bernstein
22. «Ribellarsi contro il machismo predominante nella scena grunge all’epoca»
Riot Grrrl #1
1992-1993
23. «Attento a cosa desideri, potresti ottenerlo»
1992-1993
24. «Erano alla radio, la gente parlava di loro, la gente portava camicie di flanella, e i loro poster erano dappertutto»
Pearl Jam #1
25. «Le cose cambiarono, e cambiarono alla svelta»
Soundgarden, Alice in Chains #3
26. «Tanto valeva che cominciassimo a parlare con le major»
Mudhoney, Tad, Skin Yard, Screaming Trees, Melvins, Brad
27. «Se c’eri, ne facevi parte»
Riot Grrrl #2
28. «Niente era più ok»
Nirvana #2
1994 E OLTRE
29. «Sembrava proprio che il mondo fosse andato a puttane»
La morte di Kurt Cobain e il 1994
30. «Dove vado io, vai anche tu»
Ricordo di Kurt Cobain
31. «La rovina dell’intera scena»
Droga
32. «Prepararsi al peggio»
Alice in Chains e la morte di Layne Staley
33. «La magia finale»
Lo scioglimento dei Soundgarden
34. «Un ritorno alla grande»
Mudhoney, Tad, Screaming Trees, Melvins, Truly
35. «Si batterono per qualcosa in cui credevano»
Pearl Jam #2
36. «Finalmente – una nuova crescita»
Post-grunge
37. «Forse sono un tipo strano»
Come verrà ricordato il grunge?
Ringraziamenti
Personaggi
Postfazione
di Luca Moccafighe
Indice dei nomi
Greg Prato
giornalista e autore musicale newyorchese, scrive per Rolling Stone, All Music Guide e Classic Rock Magazine. Grande appassionato ed esperto di musica, ha pubblicato numerosi saggi sull’argomento. Tra questi, ricordiamo: No Schlock… Just Rock! (2009), MTV Ruled the World: The Early Years of Music Video (2011), Sack Exchange: The Definitive Oral History of the 1980s New York Jets (2011), e i più recenti Avatar Of The Electric Guitar: The Genius Of Jimi Hendrix (2020) e BONZO: 30 Rock Drummers Remember the Legendary John Bonham (2020).Luca Moccafighe
è autore di Nick Cave. And the dhe angel (Arcana 2010). Tra le sue pubblicazioni: Dario Fo. Il nostro piangere fa male al re e, insieme a Giulio Casale, Jeff Buckley. Dark Angel.Massimo Padalino
ha collaborato con magazine musicali e quotidiani come Blow Up, Rockerilla, Il Mucchio Extra e il Manifesto; è stato redattore della webzine Movimenta e del digital magazine SentireAscoltare. Ha partecipato al volume collettivo Rock e altre contaminazioni: 600 album fondamentali (Tuttle Edizioni, 2008); ha pubblicato due volumi con i testi commentati dei Beatles e una fortunata biografia su Vinicio Capossela. Per Giunti ha pubblicato Storie di ordinaria follia rock (2019). Per Meridiano Zero ha pubblicato il saggio Space Is the Place. Storie di spazio, storie di spazi (2016) e il romanzo Il gioco (2016).Per Odoya ha già pubblicato Nick Cave. Bad Seed, la ballata di Re Inkiostro (2020) e Outsider. Personaggi che hanno cambiato l’arte, la scrittura, la musica e il pensiero (2021). Vive a Torviscosa (UD).
Valeria Sgarella
giornalista e scrittrice milanese, ha svolto attività radiofonica per oltre vent’anni come autrice e speaker, e ha lavorato a MTV Italia nel settore produzione. Ha scritto di musica per una serie di riviste musicali e non. Ha pubblicato la biografia del cantautore americano Andy Wood e la storia della casa discografica Sub Pop Records.
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