Catalogo Storia Storia della violenza
Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 89 Isbn: 978-88-6288-157-9 Pagine: 388 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2012
Autore: Robert Muchembled Traduzione: Marco Pegoraro

Storia della violenza

Dal Medioevo ai giorni nostri

Robert Muchembled

Storia della violenza

Dal Medioevo ai giorni nostri

Robert Muchembled

sconto 5%
19,00€ 20,00€
Le notizie d’attualità chiamano incessantemente in causa le più varie e crude sfaccettature della violenza, che è da sempre un tema fondamentale per sociologi e politici, ma anche oggetto di analisi per gli storici.

Dal XIII al XXI secolo, tuttavia, la violenza fisica e la brutalità dei rapporti umani seguono una traiettoria discendente in tutta l’Europa occidentale. In controtendenza rispetto al pensiero sociale dominante, lo storico Robert Muchembled ci mostra come nel corso dei secoli gli atti violenti e gli omicidi siano passati dallo status di "normale linguaggio collettivo creatore di legame sociale" a quello di tabù sociale.

Con l’aiuto delle opere di Sigmund Freud, Norbert Elias e Michel Foucault, Muchembled focalizza la sua attenzione sulla teoria di un "incivilimento dei costumi", di un addomesticamento, nonché di una progressiva sublimazione della violenza nella società europea.
Cosa c’è dietro questa incontestabile regressione dell’aggressività? Un controllo sociale sempre più stretto sugli adolescenti, a cui va aggiunta un’educazione coercitiva.
La violenza scompare progressivamente dallo spazio pubblico per concentrarsi nella sfera privata, mentre una vasta letteratura popolare viene investita di un ruolo catartico: sono i duelli dei Tre moschettieri e i crimini di Fantomas a essere ormai incaricati di veicolare e catalizzare le pulsioni umane più violente.

I primi anni del XXI secolo sembrano inaugurare, tuttavia, una vigorosa ricomparsa della violenza nella vita di tutti i giorni, specialmente tra bande di giovani che vivono nelle periferie di grandi città europee: «L’uomo sta forse ridiventando lupo per l’altro uomo?», si chiede Muchembled; e ancora: «È possibile che la violenza abbia fine?».



"Bisogna spegnere la violenza
piuttosto che l'incendio."
– Eraclito –

"La violenza è semplice; le alternative alla
violenza sono complesse."
– Friedrich Hacker –

"La violenza è la levatrice di ogni vecchia società,
gravida di una nuova società."
– Karl Marx –

"La violenza fa parte di questo mondo e io sono attratto
dall'irrompere della violenza nella vita reale."
– Quentin Tarantino –


"Un po’ di vita, qualche risata
e una scorpacciata di ultraviolenza."
– dal film Arancia Meccanica
Robert Muchembled

Robert Muchembled, professore all’Università di Parigi, Visiting Professor all’Università del Michigan ad Ann Arbor, ex membro dell’Institute for Advanced Study di Princeton, è autore di più di venti saggi storici tradotti in tutto il mondo.

I suoi studi spaziano tra la storia sociale, l’antropologia del potere, la criminalità, la stregoneria e la vita quotidiana tra il XV e il XVIII secolo. Oltre a Storia della violenza, ricordiamo Une histoire du diable (2000) e L’Orgasme et l’Occident (2005), sempre per i tipi di Seuil.

Nessun sommario presente.
Le notizie d’attualità chiamano incessantemente in causa le più varie e crude sfaccettature della violenza, che è da sempre un tema fondamentale per sociologi e politici, ma anche oggetto di analisi per gli storici.

Dal XIII al XXI secolo, tuttavia, la violenza fisica e la brutalità dei rapporti umani seguono una traiettoria discendente in tutta l’Europa occidentale. In controtendenza rispetto al pensiero sociale dominante, lo storico Robert Muchembled ci mostra come nel corso dei secoli gli atti violenti e gli omicidi siano passati dallo status di "normale linguaggio collettivo creatore di legame sociale" a quello di tabù sociale.

Con l’aiuto delle opere di Sigmund Freud, Norbert Elias e Michel Foucault, Muchembled focalizza la sua attenzione sulla teoria di un "incivilimento dei costumi", di un addomesticamento, nonché di una progressiva sublimazione della violenza nella società europea.
Cosa c’è dietro questa incontestabile regressione dell’aggressività? Un controllo sociale sempre più stretto sugli adolescenti, a cui va aggiunta un’educazione coercitiva.
La violenza scompare progressivamente dallo spazio pubblico per concentrarsi nella sfera privata, mentre una vasta letteratura popolare viene investita di un ruolo catartico: sono i duelli dei Tre moschettieri e i crimini di Fantomas a essere ormai incaricati di veicolare e catalizzare le pulsioni umane più violente.

I primi anni del XXI secolo sembrano inaugurare, tuttavia, una vigorosa ricomparsa della violenza nella vita di tutti i giorni, specialmente tra bande di giovani che vivono nelle periferie di grandi città europee: «L’uomo sta forse ridiventando lupo per l’altro uomo?», si chiede Muchembled; e ancora: «È possibile che la violenza abbia fine?».



"Bisogna spegnere la violenza
piuttosto che l'incendio."
– Eraclito –

"La violenza è semplice; le alternative alla
violenza sono complesse."
– Friedrich Hacker –

"La violenza è la levatrice di ogni vecchia società,
gravida di una nuova società."
– Karl Marx –

"La violenza fa parte di questo mondo e io sono attratto
dall'irrompere della violenza nella vita reale."
– Quentin Tarantino –


"Un po’ di vita, qualche risata
e una scorpacciata di ultraviolenza."
– dal film Arancia Meccanica
Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 89 Isbn: 978-88-6288-157-9 Pagine: 388 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2012
Autore: Robert Muchembled Traduzione: Marco Pegoraro
Nessun sommario presente.
Robert Muchembled

Robert Muchembled, professore all’Università di Parigi, Visiting Professor all’Università del Michigan ad Ann Arbor, ex membro dell’Institute for Advanced Study di Princeton, è autore di più di venti saggi storici tradotti in tutto il mondo.

I suoi studi spaziano tra la storia sociale, l’antropologia del potere, la criminalità, la stregoneria e la vita quotidiana tra il XV e il XVIII secolo. Oltre a Storia della violenza, ricordiamo Une histoire du diable (2000) e L’Orgasme et l’Occident (2005), sempre per i tipi di Seuil.

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