

I piaceri a Roma
Jean-Noël Robert
I piaceri a Roma
Jean-Noël Robert
Se il cittadino comune passava in media un paio d'ore al giorno in luoghi pubblici come le terme o il foro, il Romano abbiente dava sfogo al proprio bisogno di appagamento sensoriale e sensuale all'interno di splendide dimore dai ricchi arredi e dai curatissimi giardini, offrendo sfarzosi banchetti in un clima di edonismo che sfociava spesso e volentieri nella dissolutezza.
I piaceri a Roma racconta come, nell'epoca d'oro che va dal II secolo a.C. al II secolo d.C., preceduta dal prevalere di ideali di austerità e seguita dalle severe condanne morali del cristianesimo, gli antichi romani riuscissero a manifestare senza ipocrisie la propria concezione godereccia dell’esistenza, conducendo una "dolce vita" che sembra riportarci alla credenza secondo cui progenitrice della civiltà romana fosse la stessa Venere, divinità del piacere per eccellenza.
mangiare, bere, consumare il patrimonio nei piaceri;
questo sì che è vivere; questo significa
non dimenticare che si vive una volta sola.
I giorni passano veloci, la vita scorre inarrestabile:
che serve essere saggi e temperanti
se poi verrà il momento in cui
non potremo più godere i piaceri?
- Seneca, Lettere a Lucilio -
Cogli l'attimo e affidati
meno che puoi al domani
Jean-Noël Robert
Jean-Noël Robert (1952), latinista, storico specializzato nell’antica Roma, è docente presso la Faculté Libre di Parigi. Ha condotto ricerche di etruscologia e didattica del latino. È autore di Eo Romam e La vie à la campagne dans l’Antiquité romaine. Dirige per la casa editrice Belles Lettres le collane Realia e Guides belles lettres des civilisations, per la quale ha pubblicato i volumi Rome e Les Etrusques.
Se il cittadino comune passava in media un paio d'ore al giorno in luoghi pubblici come le terme o il foro, il Romano abbiente dava sfogo al proprio bisogno di appagamento sensoriale e sensuale all'interno di splendide dimore dai ricchi arredi e dai curatissimi giardini, offrendo sfarzosi banchetti in un clima di edonismo che sfociava spesso e volentieri nella dissolutezza.
I piaceri a Roma racconta come, nell'epoca d'oro che va dal II secolo a.C. al II secolo d.C., preceduta dal prevalere di ideali di austerità e seguita dalle severe condanne morali del cristianesimo, gli antichi romani riuscissero a manifestare senza ipocrisie la propria concezione godereccia dell’esistenza, conducendo una "dolce vita" che sembra riportarci alla credenza secondo cui progenitrice della civiltà romana fosse la stessa Venere, divinità del piacere per eccellenza.
mangiare, bere, consumare il patrimonio nei piaceri;
questo sì che è vivere; questo significa
non dimenticare che si vive una volta sola.
I giorni passano veloci, la vita scorre inarrestabile:
che serve essere saggi e temperanti
se poi verrà il momento in cui
non potremo più godere i piaceri?
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