volume illustrato Collana: OM - Odoya Media e Società Numero di collana: 3 Isbn: 978-88-628-8006-0 Pagine: 240 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2008
Autore: Philip Hammond Cura: Augusto Valeriani Traduzione: Chiara Cavalli, Augusto Valeriani

Media e Guerra

Visioni postmoderne

Philip Hammond

Media e Guerra

Visioni postmoderne

Philip Hammond

sconto 5%
17,10€ 18,00€
Perché la fine della guerra fredda ha portato alla narcisistica ricerca di un significato politico negli interventi umanitari e nella lotta al terrorismo?

Media e guerra individua nella morte della politica, nel senso di vulnerabilità e rischio che l’accompagnano, le motivazioni che spingono l’Occidente a riversare verso un nemico esterno la ricerca di una nuova coesione interna e di nuovi o perduti valori.


In questa crisi di significato, le azioni militari diventano evento mediatico; la propaganda prende il sopravvento sulla strategia, gli aiuti umanitari si trasformano in uno spot e il cinismo dei media mette a fuoco la capacità dell’uomo di compiere il male.

Il libro di Hammond, attraverso una serie di brillanti provocazioni, ci porta a riflettere sulla natura dall'azione politica nelle società occidentali contemporanee.


Il libro è tradotto per la prima volta in Italia dall'edizione originale Routledge del Taylor & Francis
Group.


I poveri del mondo sognano di diventare americani,
ma cosa mai sognano gli americani benestanti, immobilizzati nel loro benessere?

Sognano una catastrofe globale che sconvolgerà la loro vita.
(Slavoj Zizek)


Avremo anche vinto la guerra fredda, e questo è un bene,
anzi, è più che un bene, è magnifico.

Ma questo significa che adesso il nemico siamo noi.
(Irving Kristol)
Philip Hammond

Philip Hammond è docente di Media e Comunicazione presso la London South Bank University e ha lavorato come consulente per la BBC.

Augusto Valeriani

Augusto Valeriani insegna Mass media e Politica internazionale presso la Facoltà di Scienze politiche “Roberto Ruffilli” di Forlì, Università di Bologna. È anche Associate Research Fellow dell’Arab Media Center della University of Westminster. Ha pubblicato diversi saggi e il libro Il giornalismo arabo (Carocci 2005).

Nessun sommario presente.
Perché la fine della guerra fredda ha portato alla narcisistica ricerca di un significato politico negli interventi umanitari e nella lotta al terrorismo?

Media e guerra individua nella morte della politica, nel senso di vulnerabilità e rischio che l’accompagnano, le motivazioni che spingono l’Occidente a riversare verso un nemico esterno la ricerca di una nuova coesione interna e di nuovi o perduti valori.


In questa crisi di significato, le azioni militari diventano evento mediatico; la propaganda prende il sopravvento sulla strategia, gli aiuti umanitari si trasformano in uno spot e il cinismo dei media mette a fuoco la capacità dell’uomo di compiere il male.

Il libro di Hammond, attraverso una serie di brillanti provocazioni, ci porta a riflettere sulla natura dall'azione politica nelle società occidentali contemporanee.


Il libro è tradotto per la prima volta in Italia dall'edizione originale Routledge del Taylor & Francis
Group.


I poveri del mondo sognano di diventare americani,
ma cosa mai sognano gli americani benestanti, immobilizzati nel loro benessere?

Sognano una catastrofe globale che sconvolgerà la loro vita.
(Slavoj Zizek)


Avremo anche vinto la guerra fredda, e questo è un bene,
anzi, è più che un bene, è magnifico.

Ma questo significa che adesso il nemico siamo noi.
(Irving Kristol)
volume illustrato Collana: OM - Odoya Media e Società Numero di collana: 3 Isbn: 978-88-628-8006-0 Pagine: 240 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2008
Autore: Philip Hammond Cura: Augusto Valeriani Traduzione: Chiara Cavalli, Augusto Valeriani
Nessun sommario presente.
Philip Hammond

Philip Hammond è docente di Media e Comunicazione presso la London South Bank University e ha lavorato come consulente per la BBC.

Augusto Valeriani

Augusto Valeriani insegna Mass media e Politica internazionale presso la Facoltà di Scienze politiche “Roberto Ruffilli” di Forlì, Università di Bologna. È anche Associate Research Fellow dell’Arab Media Center della University of Westminster. Ha pubblicato diversi saggi e il libro Il giornalismo arabo (Carocci 2005).

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