

Memorie di una spia
Un agente segreto russo al servizio dell'America
Oleg Penkovskij
Memorie di una spia
Un agente segreto russo al servizio dell'America
Oleg Penkovskij
Oleg Penkovskij: colonnello sovietico, membro del GRU, addetto ai servizi sovietici di spionaggio e pluridecorato al valore militare, angelo e demone al fianco di Stalin. Nei primi anni Sessanta, con l’inizio della Guerra Fredda, il colonnello Penkovskij, amareggiato dalla politica di Chruščëv, dalla continua minaccia di una guerra atomica e dalle condizioni pietose in cui versa il popolo, decide di ribellarsi: offre i suoi servigi di spia agli anglo-americani, condividendo con gli Stati nemici informazioni segretissime, a cui solo lui e pochi altri funzionari possono accedere. Quella di Penkovskij non è vanagloria ma una missione il cui fine ultimo è la libertà dell’Unione Sovietica.
Nel 1963 Penkovskij viene scoperto e condannato a morte dopo un sommario processo. Lo si accusa di essere un arrivista in cerca di fama. Prima dell’arresto riesce a consegnare agli inglesi un ampio carteggio: i suoi diari. Dopo la pubblicazione, l’opinione pubblica finalmente si smuove e il "caso Penkovskij" raggiunge proporzioni fino allora insperate: le memorie di Penkovskij saranno studiate e commentate in tutto il mondo.
Quest’opera non solo rappresenta il testamento spirituale dell’autore ma anche un avvincente affresco delle tecniche organizzative – del governo, dello spionaggio e del controspionaggio sovietici–, i progetti militari, le complesse situazioni diplomatiche, le incrostazioni aristocratiche che caratterizzarono l’Unione Sovietica post-staliniana.
"Mi unisco a coloro che lottano contro il nostro marcio regime.
Sì, è una dittatura, ma non del proletariato. È la dittatura di un gruppo di individui
che tradiscono i miei compatrioti mentre questi ultimi, all’oscuro di tutto,
danno la vita per la dittatura stessa. E non sapranno mai la verità,
se qualcuno come me non gliela rivelerà."
– Oleg Penkovskij –
"Penkovskij poté essere reclutato dai servizi segreti nemici a causa della sua amoralità,
del suo arrivismo e del suo egoismo. Penkovskij cercava solo gloria personale e successo mercenario.
Amareggiato contro tutti e contro tutto perché era stato dimesso dall’esercito
e non gli era stato affidato un incarico permanente all’estero,
si vendette ai servizi segreti stranieri."
– Il generale A. Gornyj, Pubblica accusa durante il processo contro Penkovskij –
Oleg Penkovskij
Oleg Vladimirovič Penkovskij, nome in codice HERO (Vladikavkaz, 23 aprile 1919 – Mosca, 16 maggio 1963), è stato un agente segreto sovietico, colonnello dell’intelligence militare (GRU) in piena Guerra Fredda.
Suo padre morì combattendo come ufficiale nell’Armata Bianca durante la guerra civile russa. Penkovskij si è laureato presso l’Accademia di Kiev al rango di tenente nel 1939. Durante la Seconda guerra mondiale ha preso parte alla guerra d’Inverno contro la Finlandia raggiungendo il grado di tenente colonnello.
Nota all’edizione americana di Frank Gibney
Prefazione di Edward Crankshaw
Un commento personale di Greville Wynne
Il carteggio Penkovskij
Introduzione generale di Frank Gibney
I. L’ambiente in cui vivo
Introduzione al secondo capitolo
II. L’oscuro mondo del gru
Introduzione al terzo capitolo
III. La lezione di Prichodko
Introduzione al quarto capitolo
IV. Il comitato di Penkovskij
Introduzione al quinto capitolo
V. Il culto di Chruščëv
Introduzione al sesto capitolo
VI. L’esercito di Chruščëv
Introduzione al settimo capitolo
VII. Note spionistiche
Introduzione all’ottavo capitolo
VIII. I grandi
Introduzione al nono capitolo
IX. Armi atomiche e missili
Introduzione al decimo capitolo
X. Complicazioni a Mosca e all’estero
Epilogo
Il processo
Appendici
Oleg Penkovskij: colonnello sovietico, membro del GRU, addetto ai servizi sovietici di spionaggio e pluridecorato al valore militare, angelo e demone al fianco di Stalin. Nei primi anni Sessanta, con l’inizio della Guerra Fredda, il colonnello Penkovskij, amareggiato dalla politica di Chruščëv, dalla continua minaccia di una guerra atomica e dalle condizioni pietose in cui versa il popolo, decide di ribellarsi: offre i suoi servigi di spia agli anglo-americani, condividendo con gli Stati nemici informazioni segretissime, a cui solo lui e pochi altri funzionari possono accedere. Quella di Penkovskij non è vanagloria ma una missione il cui fine ultimo è la libertà dell’Unione Sovietica.
Nel 1963 Penkovskij viene scoperto e condannato a morte dopo un sommario processo. Lo si accusa di essere un arrivista in cerca di fama. Prima dell’arresto riesce a consegnare agli inglesi un ampio carteggio: i suoi diari. Dopo la pubblicazione, l’opinione pubblica finalmente si smuove e il "caso Penkovskij" raggiunge proporzioni fino allora insperate: le memorie di Penkovskij saranno studiate e commentate in tutto il mondo.
Quest’opera non solo rappresenta il testamento spirituale dell’autore ma anche un avvincente affresco delle tecniche organizzative – del governo, dello spionaggio e del controspionaggio sovietici–, i progetti militari, le complesse situazioni diplomatiche, le incrostazioni aristocratiche che caratterizzarono l’Unione Sovietica post-staliniana.
"Mi unisco a coloro che lottano contro il nostro marcio regime.
Sì, è una dittatura, ma non del proletariato. È la dittatura di un gruppo di individui
che tradiscono i miei compatrioti mentre questi ultimi, all’oscuro di tutto,
danno la vita per la dittatura stessa. E non sapranno mai la verità,
se qualcuno come me non gliela rivelerà."
– Oleg Penkovskij –
"Penkovskij poté essere reclutato dai servizi segreti nemici a causa della sua amoralità,
del suo arrivismo e del suo egoismo. Penkovskij cercava solo gloria personale e successo mercenario.
Amareggiato contro tutti e contro tutto perché era stato dimesso dall’esercito
e non gli era stato affidato un incarico permanente all’estero,
si vendette ai servizi segreti stranieri."
– Il generale A. Gornyj, Pubblica accusa durante il processo contro Penkovskij –
Nota all’edizione americana di Frank Gibney
Prefazione di Edward Crankshaw
Un commento personale di Greville Wynne
Il carteggio Penkovskij
Introduzione generale di Frank Gibney
I. L’ambiente in cui vivo
Introduzione al secondo capitolo
II. L’oscuro mondo del gru
Introduzione al terzo capitolo
III. La lezione di Prichodko
Introduzione al quarto capitolo
IV. Il comitato di Penkovskij
Introduzione al quinto capitolo
V. Il culto di Chruščëv
Introduzione al sesto capitolo
VI. L’esercito di Chruščëv
Introduzione al settimo capitolo
VII. Note spionistiche
Introduzione all’ottavo capitolo
VIII. I grandi
Introduzione al nono capitolo
IX. Armi atomiche e missili
Introduzione al decimo capitolo
X. Complicazioni a Mosca e all’estero
Epilogo
Il processo
Appendici
Oleg Penkovskij
Oleg Vladimirovič Penkovskij, nome in codice HERO (Vladikavkaz, 23 aprile 1919 – Mosca, 16 maggio 1963), è stato un agente segreto sovietico, colonnello dell’intelligence militare (GRU) in piena Guerra Fredda.
Suo padre morì combattendo come ufficiale nell’Armata Bianca durante la guerra civile russa. Penkovskij si è laureato presso l’Accademia di Kiev al rango di tenente nel 1939. Durante la Seconda guerra mondiale ha preso parte alla guerra d’Inverno contro la Finlandia raggiungendo il grado di tenente colonnello.
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