
volume illustrato
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 123
Isbn: 978-88-6288-207-1
Pagine: 256
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2013
Autore:
Howard Fast
Traduzione:
Bernard Hickey,
Mario Manzari

L’ultima Frontiera
La lunga marcia dei Cheyenne
Howard Fast
L’ultima Frontiera
La lunga marcia dei Cheyenne
Howard Fast
sconto
5%
15,67€
16,50€
Nel 1879, da una riserva dell’Oklahoma dove erano stati confinati dal governo federale, 300 Cheyenne si misero in marcia verso un obiettivo impossibile: i pascoli dei Padri, lontani più di 1000 miglia dal luogo inospitale e gelido del confino.
Questo libro è la storia della loro lunga marcia e della ferocia con cui il governo americano vi si oppose, fino a decidere lo sterminio piuttosto che consentire alla tribù di raggiungere il suo scopo. Dapprima in sordina, poi con un massiccio dispiegamento di forze, il governo si adoperò con ogni mezzo per far recedere gli indiani dal loro proposito. In un clima sempre sospeso tra la leggenda eroica e il sanguinoso squallore delle operazioni repressive si svolge il duello fra l’esercito federale degli Stati Uniti d’America e il popolo di Piccolo Lupo, il capo dei Cheyenne.
E mentre gli indiani decimati, braccati, affamati si inoltrano sempre più nel territorio americano, lo scoramento, la ripugnanza e la vergogna si insinuano nelle truppe regolari, poste a confronto con l’irrealtà dei miti lusinghieri della democrazia americana.
In una sorta di ballo in maschera si incontrano i personaggi leggendari del West: da Wyatt Earp a Buffalo Bill e al generale Crook. Intorno a loro i caratteristi dell’epopea: il vecchio magistrato, i saloon, gli scout dell’esercito, i ministri evasivi, i giornalisti addomesticati e gli scandali politicamente soffocati.
Un libro condotto con rigore ma anche con passione, un documento che, nella sua drammticità, riscopre la feroce ambiguità del mito della Frontiera.
Questo libro è la storia della loro lunga marcia e della ferocia con cui il governo americano vi si oppose, fino a decidere lo sterminio piuttosto che consentire alla tribù di raggiungere il suo scopo. Dapprima in sordina, poi con un massiccio dispiegamento di forze, il governo si adoperò con ogni mezzo per far recedere gli indiani dal loro proposito. In un clima sempre sospeso tra la leggenda eroica e il sanguinoso squallore delle operazioni repressive si svolge il duello fra l’esercito federale degli Stati Uniti d’America e il popolo di Piccolo Lupo, il capo dei Cheyenne.
E mentre gli indiani decimati, braccati, affamati si inoltrano sempre più nel territorio americano, lo scoramento, la ripugnanza e la vergogna si insinuano nelle truppe regolari, poste a confronto con l’irrealtà dei miti lusinghieri della democrazia americana.
In una sorta di ballo in maschera si incontrano i personaggi leggendari del West: da Wyatt Earp a Buffalo Bill e al generale Crook. Intorno a loro i caratteristi dell’epopea: il vecchio magistrato, i saloon, gli scout dell’esercito, i ministri evasivi, i giornalisti addomesticati e gli scandali politicamente soffocati.
Un libro condotto con rigore ma anche con passione, un documento che, nella sua drammticità, riscopre la feroce ambiguità del mito della Frontiera.
"È tempo di mettere gli abiti migliori e di intonare il canto della morte.
Dobbiamo tutti prepararci a morire."
– Coltello Spuntato –
"Da quando siamo stati portati in questa riserva, il mio popolo ha patito la fame.
Non puoi più minacciarmi con lo spettro della fame.
Ieri ho visto dei bambini che per disperazione mangiavano l’erba,
ora vuoi togliere loro anche l’erba?
Lasceremo la riserva e andremo a nord nella nostra patria.
Se volete lo scontro, l’accetteremo e la terra si coprirà di sangue."
– Piccolo Lupo –
"Non andremo mai più a sud. C’è solo un modo di portarci là:
uccideteci e portate là i nostri cadaveri. Siamo disarmati.
Fatevi avanti, se volete colpiteci con un randello per i cani."
– Coltello Spuntato –
Dobbiamo tutti prepararci a morire."
– Coltello Spuntato –
"Da quando siamo stati portati in questa riserva, il mio popolo ha patito la fame.
Non puoi più minacciarmi con lo spettro della fame.
Ieri ho visto dei bambini che per disperazione mangiavano l’erba,
ora vuoi togliere loro anche l’erba?
Lasceremo la riserva e andremo a nord nella nostra patria.
Se volete lo scontro, l’accetteremo e la terra si coprirà di sangue."
– Piccolo Lupo –
"Non andremo mai più a sud. C’è solo un modo di portarci là:
uccideteci e portate là i nostri cadaveri. Siamo disarmati.
Fatevi avanti, se volete colpiteci con un randello per i cani."
– Coltello Spuntato –
Howard Fast
Howard Fast (1914-2003) è stato un celebre e prolifico scrittore e sceneggiatore americano. La sua prima opera di successo fu Il cittadino Tom Paine, una versione romanzata della vita di Thomas Paine. Fortemente interessato alla storia americana e da sempre impegnato nelle battaglie civili, tra le sue maggiori opere ricordiamo: La via della libertà (sulla vita degli ex schiavi dopo la Guerra di Secessione), Sacco e Vanzetti, Sciopero a Clarkton, La confessione di Joe Culler, Gli emigranti. In Italia i suoi libri sono stati pubblicati da Mondadori, Marco Tropea, Einaudi e Garzanti. Il suo romanzo più noto è Spartacus, che ispirò l’omonimo capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick, con protagonista Kirk Douglas, premiato da quattro Oscar.
Nessun sommario presente.
Nel 1879, da una riserva dell’Oklahoma dove erano stati confinati dal governo federale, 300 Cheyenne si misero in marcia verso un obiettivo impossibile: i pascoli dei Padri, lontani più di 1000 miglia dal luogo inospitale e gelido del confino.
Questo libro è la storia della loro lunga marcia e della ferocia con cui il governo americano vi si oppose, fino a decidere lo sterminio piuttosto che consentire alla tribù di raggiungere il suo scopo. Dapprima in sordina, poi con un massiccio dispiegamento di forze, il governo si adoperò con ogni mezzo per far recedere gli indiani dal loro proposito. In un clima sempre sospeso tra la leggenda eroica e il sanguinoso squallore delle operazioni repressive si svolge il duello fra l’esercito federale degli Stati Uniti d’America e il popolo di Piccolo Lupo, il capo dei Cheyenne.
E mentre gli indiani decimati, braccati, affamati si inoltrano sempre più nel territorio americano, lo scoramento, la ripugnanza e la vergogna si insinuano nelle truppe regolari, poste a confronto con l’irrealtà dei miti lusinghieri della democrazia americana.
In una sorta di ballo in maschera si incontrano i personaggi leggendari del West: da Wyatt Earp a Buffalo Bill e al generale Crook. Intorno a loro i caratteristi dell’epopea: il vecchio magistrato, i saloon, gli scout dell’esercito, i ministri evasivi, i giornalisti addomesticati e gli scandali politicamente soffocati.
Un libro condotto con rigore ma anche con passione, un documento che, nella sua drammticità, riscopre la feroce ambiguità del mito della Frontiera.
Questo libro è la storia della loro lunga marcia e della ferocia con cui il governo americano vi si oppose, fino a decidere lo sterminio piuttosto che consentire alla tribù di raggiungere il suo scopo. Dapprima in sordina, poi con un massiccio dispiegamento di forze, il governo si adoperò con ogni mezzo per far recedere gli indiani dal loro proposito. In un clima sempre sospeso tra la leggenda eroica e il sanguinoso squallore delle operazioni repressive si svolge il duello fra l’esercito federale degli Stati Uniti d’America e il popolo di Piccolo Lupo, il capo dei Cheyenne.
E mentre gli indiani decimati, braccati, affamati si inoltrano sempre più nel territorio americano, lo scoramento, la ripugnanza e la vergogna si insinuano nelle truppe regolari, poste a confronto con l’irrealtà dei miti lusinghieri della democrazia americana.
In una sorta di ballo in maschera si incontrano i personaggi leggendari del West: da Wyatt Earp a Buffalo Bill e al generale Crook. Intorno a loro i caratteristi dell’epopea: il vecchio magistrato, i saloon, gli scout dell’esercito, i ministri evasivi, i giornalisti addomesticati e gli scandali politicamente soffocati.
Un libro condotto con rigore ma anche con passione, un documento che, nella sua drammticità, riscopre la feroce ambiguità del mito della Frontiera.
"È tempo di mettere gli abiti migliori e di intonare il canto della morte.
Dobbiamo tutti prepararci a morire."
– Coltello Spuntato –
"Da quando siamo stati portati in questa riserva, il mio popolo ha patito la fame.
Non puoi più minacciarmi con lo spettro della fame.
Ieri ho visto dei bambini che per disperazione mangiavano l’erba,
ora vuoi togliere loro anche l’erba?
Lasceremo la riserva e andremo a nord nella nostra patria.
Se volete lo scontro, l’accetteremo e la terra si coprirà di sangue."
– Piccolo Lupo –
"Non andremo mai più a sud. C’è solo un modo di portarci là:
uccideteci e portate là i nostri cadaveri. Siamo disarmati.
Fatevi avanti, se volete colpiteci con un randello per i cani."
– Coltello Spuntato –
Dobbiamo tutti prepararci a morire."
– Coltello Spuntato –
"Da quando siamo stati portati in questa riserva, il mio popolo ha patito la fame.
Non puoi più minacciarmi con lo spettro della fame.
Ieri ho visto dei bambini che per disperazione mangiavano l’erba,
ora vuoi togliere loro anche l’erba?
Lasceremo la riserva e andremo a nord nella nostra patria.
Se volete lo scontro, l’accetteremo e la terra si coprirà di sangue."
– Piccolo Lupo –
"Non andremo mai più a sud. C’è solo un modo di portarci là:
uccideteci e portate là i nostri cadaveri. Siamo disarmati.
Fatevi avanti, se volete colpiteci con un randello per i cani."
– Coltello Spuntato –
volume illustrato
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 123
Isbn: 978-88-6288-207-1
Pagine: 256
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2013
Autore:
Howard Fast
Traduzione:
Bernard Hickey,
Mario Manzari
Nessun sommario presente.
Howard Fast
Howard Fast (1914-2003) è stato un celebre e prolifico scrittore e sceneggiatore americano. La sua prima opera di successo fu Il cittadino Tom Paine, una versione romanzata della vita di Thomas Paine. Fortemente interessato alla storia americana e da sempre impegnato nelle battaglie civili, tra le sue maggiori opere ricordiamo: La via della libertà (sulla vita degli ex schiavi dopo la Guerra di Secessione), Sacco e Vanzetti, Sciopero a Clarkton, La confessione di Joe Culler, Gli emigranti. In Italia i suoi libri sono stati pubblicati da Mondadori, Marco Tropea, Einaudi e Garzanti. Il suo romanzo più noto è Spartacus, che ispirò l’omonimo capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick, con protagonista Kirk Douglas, premiato da quattro Oscar.
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