volume illustrato Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 467 Isbn: 978-88-6288-748-9 Pagine: 240 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 24/06/2022
Autore: Karoline Walter Traduzione: Isabella Ventura

Storia del sonno

Tra letteratura e scienza

Karoline Walter

Storia del sonno

Tra letteratura e scienza

Karoline Walter

sconto 5%
15,68€ 16,50€
Il sonno rappresenta una pausa nella vita, in cui l’agire e il pensare restano sospesi, un mondo di cui non ci è dato essere testimoni. Come può quindi essere possibile tracciarne una storia? Sebbene sfugga alla nostra esperienza cosciente, possiamo sperimentare i suoi momenti di transizione (quando ci si addormenta o ci si risveglia), i suoi ritmi, la sua assenza, e a volte i frammenti di sogni e incubi, come una finestra su un altro mondo, o meglio sul nostro mondo interiore.
La nostra concezione del sonno è certamente forgiata dalla nostra cultura e dalla società in cui viviamo. Ciò appare evidente già se si guarda al valore che ha nelle diverse religioni: in alcuni miti di creazione la divinità cade addormentata e da quel sonno creativo nascono gli uomini, come nel caso del gigante Ymir nella mitologia norrena, mentre al contrario il Dio biblico è sveglio e attivo, non dorme mai.
Nel Medioevo dormire troppo era considerato un peccato, durante l’Illuminismo un vizio e nell’era industriale un ostacolo alla produttività. D’altro canto, però, in ogni epoca è stato ritenuto anche un momento foriero di possibilità: dormendo si poteva raggiungere il sopor pacis, un’esperienza mistica di avvicinamento a Dio, mentre dal Romanticismo in poi il sonno (e il sogno) diventa fonte di ispirazione artistica.
Tra pratiche nuove e alla moda come il power nap (un breve pisolino di 10-20 minuti), dibattiti sulla validità del co-spleeping, la mania dei sogni lucidi e l’atrocità delle tecniche di privazione del sonno usate a Guantánamo, giungiamo infine ai giorni nostri e a un’analisi più sociale del sonno (e della veglia).


“Non apprezziamo abbastanza il sonno: lo giudichiamo soltanto come un’indispensabile condizione di passaggio, dalla quale dobbiamo risvegliarci. Non comprendiamo quei mari di freschezza, quelle discese nella vita vegetale, quella passeggiata rassicurante nell’oscuro che ci avvolge e ci protegge; né il riemergere, con gli occhi e la pelle distesi. Solo Shakespeare, Goethe, Proust e il gatto hanno capito cosa sia il sonno”.
– Pietro Citati

“Il sonno occupa un terzo della nostra vita. È la consolazione delle pene delle nostre giornate o la pena dei loro piaceri; ma non ho mai sperimentato che il sonno fosse un riposo”.
– Gérard de Nerval
Karoline Walter
È autrice di saggi e articoli su temi storici e sociali, così come progetti d’arte, nei quali affronta temi complessi per un pubblico ampio, in modo appassionante e divertente.
Premessa

Capitolo 1
La lunga strada nella società della veglia
Il risveglio del Dio biblico
Sopor pacis – Il sonno della pace
Il risveglio degli spiriti protestanti
Il buio che uccide
L’“illuminazione” della luce a gas
Sveglia elettrica
Malati di civiltà
Il sonno magnetico
Romanticismo o sonnambulismo letterario
L’ascesa di un nuovo Dio
La marcia contro il sonno
Sveglia, Germania
Delirio da sonno
Il sonno della ragione genera mostri
Insonnia a Guantánamo
Sleepers

Capitolo 2
Dormire in pubblico
Esserci e non esserci: il caso del Giappone
La camera da letto: una faccenda privata?
Dormienti itineranti
Di esorcisti e incantatori

Capitolo 3
Buonanotte e sogni d’oro
Ninne nanne… per dormire?
Le elegie di Orfeo
Ninne nanne di protesta
La fine dei mostri
Gli intoccabili
Di nuovo in contatto: evolutionary parenting e il ritorno del co-sleeping

Capitolo 4
Nuove forme del dormire
Monster nap o power nap?
Uberman sleep
La misura del sonno
La rivincita del sonno?
Il sonno come esperienza
Navigatori di sogni
Dormire nel futuro

Ringraziamenti • Note • Bibliografia • Indice dei nomi
Il sonno rappresenta una pausa nella vita, in cui l’agire e il pensare restano sospesi, un mondo di cui non ci è dato essere testimoni. Come può quindi essere possibile tracciarne una storia? Sebbene sfugga alla nostra esperienza cosciente, possiamo sperimentare i suoi momenti di transizione (quando ci si addormenta o ci si risveglia), i suoi ritmi, la sua assenza, e a volte i frammenti di sogni e incubi, come una finestra su un altro mondo, o meglio sul nostro mondo interiore.
La nostra concezione del sonno è certamente forgiata dalla nostra cultura e dalla società in cui viviamo. Ciò appare evidente già se si guarda al valore che ha nelle diverse religioni: in alcuni miti di creazione la divinità cade addormentata e da quel sonno creativo nascono gli uomini, come nel caso del gigante Ymir nella mitologia norrena, mentre al contrario il Dio biblico è sveglio e attivo, non dorme mai.
Nel Medioevo dormire troppo era considerato un peccato, durante l’Illuminismo un vizio e nell’era industriale un ostacolo alla produttività. D’altro canto, però, in ogni epoca è stato ritenuto anche un momento foriero di possibilità: dormendo si poteva raggiungere il sopor pacis, un’esperienza mistica di avvicinamento a Dio, mentre dal Romanticismo in poi il sonno (e il sogno) diventa fonte di ispirazione artistica.
Tra pratiche nuove e alla moda come il power nap (un breve pisolino di 10-20 minuti), dibattiti sulla validità del co-spleeping, la mania dei sogni lucidi e l’atrocità delle tecniche di privazione del sonno usate a Guantánamo, giungiamo infine ai giorni nostri e a un’analisi più sociale del sonno (e della veglia).


“Non apprezziamo abbastanza il sonno: lo giudichiamo soltanto come un’indispensabile condizione di passaggio, dalla quale dobbiamo risvegliarci. Non comprendiamo quei mari di freschezza, quelle discese nella vita vegetale, quella passeggiata rassicurante nell’oscuro che ci avvolge e ci protegge; né il riemergere, con gli occhi e la pelle distesi. Solo Shakespeare, Goethe, Proust e il gatto hanno capito cosa sia il sonno”.
– Pietro Citati

“Il sonno occupa un terzo della nostra vita. È la consolazione delle pene delle nostre giornate o la pena dei loro piaceri; ma non ho mai sperimentato che il sonno fosse un riposo”.
– Gérard de Nerval
volume illustrato Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 467 Isbn: 978-88-6288-748-9 Pagine: 240 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 24/06/2022
Autore: Karoline Walter Traduzione: Isabella Ventura
Premessa

Capitolo 1
La lunga strada nella società della veglia
Il risveglio del Dio biblico
Sopor pacis – Il sonno della pace
Il risveglio degli spiriti protestanti
Il buio che uccide
L’“illuminazione” della luce a gas
Sveglia elettrica
Malati di civiltà
Il sonno magnetico
Romanticismo o sonnambulismo letterario
L’ascesa di un nuovo Dio
La marcia contro il sonno
Sveglia, Germania
Delirio da sonno
Il sonno della ragione genera mostri
Insonnia a Guantánamo
Sleepers

Capitolo 2
Dormire in pubblico
Esserci e non esserci: il caso del Giappone
La camera da letto: una faccenda privata?
Dormienti itineranti
Di esorcisti e incantatori

Capitolo 3
Buonanotte e sogni d’oro
Ninne nanne… per dormire?
Le elegie di Orfeo
Ninne nanne di protesta
La fine dei mostri
Gli intoccabili
Di nuovo in contatto: evolutionary parenting e il ritorno del co-sleeping

Capitolo 4
Nuove forme del dormire
Monster nap o power nap?
Uberman sleep
La misura del sonno
La rivincita del sonno?
Il sonno come esperienza
Navigatori di sogni
Dormire nel futuro

Ringraziamenti • Note • Bibliografia • Indice dei nomi
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È autrice di saggi e articoli su temi storici e sociali, così come progetti d’arte, nei quali affronta temi complessi per un pubblico ampio, in modo appassionante e divertente.
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