
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 113
Isbn: 978-88-6288-182-1
Pagine: 288
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2013
Autore:
Paolo Pedote

Gossip
dalla Mesopotamia a Dagospia
Paolo Pedote
Gossip
dalla Mesopotamia a Dagospia
Paolo Pedote
sconto
5%
17,10€
18,00€
Con una rigorosa analisi del sapere "informale", Paolo Pedote ci propone un gustosissimo percorso divulgativo che, attraverso una nutrita carrellata storica di personaggi celebri e curiosi aneddoti, fa emergere una brillante riflessione sugli aspetti antropologici, sociali e filosofici di questa forma di comunicazione praticata fin dalla notte dei tempi.
Condannato come vizio dalla Bibbia e utilizzato per incastrare Gesù davanti al Tempio, nella cultura romana il gossip entra in letteratura attraverso i "canti trionfali" sull’omosessuale Cesare e le pagine di Svetonio e Tacito sulle turpitudini nell’Impero. Nel Medioevo, il vescovo Liutprando da Cremona è il primo corvo del Vaticano a cantare omicidi, orge e stupri. La calunnia si fa strumento per eliminare i porporati scomodi e prova nei processi dell’Inquisizione contro le streghe.
Tra i pettegoli illustri troviamo Dante e Boccaccio, Machiavelli e l’Aretino. La prima "analisi sociologica" del chiacchiericcio risale a Carlo Goldoni e alle sue commedie di sarte, portinaie e usurai. Ma è con la nascita del giornalismo che il gossip trova la sua forma letteraria, dalle pagine della Gazzetta Veneta a quelle di Vanity Fair. E a costruire il mito tutto italiano del "paparazzo" nei bar di Vittorio Veneto sono Fellini e Flaiano.
Negli anni Novanta il gossip si fa infine fermo-immagine sulla nostra società. Dall’incidente di Lady Diana alle fellatio presidenziali di Monica Lewinsky, la notizia è ormai "gogna mediatica". Con Berlusconi, Ruby e le trans di Marrazzo, le intercettazioni e Dagospia, si chiude il cerchio di un circo mediatico di "Cafonal", a dimostrare che il gossip è il miglior amico e peggior nemico dell’uomo.
Condannato come vizio dalla Bibbia e utilizzato per incastrare Gesù davanti al Tempio, nella cultura romana il gossip entra in letteratura attraverso i "canti trionfali" sull’omosessuale Cesare e le pagine di Svetonio e Tacito sulle turpitudini nell’Impero. Nel Medioevo, il vescovo Liutprando da Cremona è il primo corvo del Vaticano a cantare omicidi, orge e stupri. La calunnia si fa strumento per eliminare i porporati scomodi e prova nei processi dell’Inquisizione contro le streghe.
Tra i pettegoli illustri troviamo Dante e Boccaccio, Machiavelli e l’Aretino. La prima "analisi sociologica" del chiacchiericcio risale a Carlo Goldoni e alle sue commedie di sarte, portinaie e usurai. Ma è con la nascita del giornalismo che il gossip trova la sua forma letteraria, dalle pagine della Gazzetta Veneta a quelle di Vanity Fair. E a costruire il mito tutto italiano del "paparazzo" nei bar di Vittorio Veneto sono Fellini e Flaiano.
Negli anni Novanta il gossip si fa infine fermo-immagine sulla nostra società. Dall’incidente di Lady Diana alle fellatio presidenziali di Monica Lewinsky, la notizia è ormai "gogna mediatica". Con Berlusconi, Ruby e le trans di Marrazzo, le intercettazioni e Dagospia, si chiude il cerchio di un circo mediatico di "Cafonal", a dimostrare che il gossip è il miglior amico e peggior nemico dell’uomo.
"I pettegolezzi, quando invecchiano, diventano miti."
– Stanisław Lec –
"Il pettegolezzo è la nuova pornografia."
– dal film Manhattan –
Il pettegolezzo è come fumare sigarette
e mangiare wurstel: piacevole ma poco salutare
- Woody Allen -
"È assolutamente mostruoso ciò che la gente fa al giorno d’oggi
mentre passeggia: dire, alle spalle degli altri,
delle cose che sono assolutamente vere."
– Oscar Wilde –
– Stanisław Lec –
"Il pettegolezzo è la nuova pornografia."
– dal film Manhattan –
Il pettegolezzo è come fumare sigarette
e mangiare wurstel: piacevole ma poco salutare
- Woody Allen -
"È assolutamente mostruoso ciò che la gente fa al giorno d’oggi
mentre passeggia: dire, alle spalle degli altri,
delle cose che sono assolutamente vere."
– Oscar Wilde –
Paolo Pedote
Paolo Pedote (1966), filosofo e scrittore, ha condotto per Radio Città Fujiko la rubrica Nessun dogma! Divagazioni su letteratura e attualità. Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia dell’omofobia (2011) con la prefazione di Gian Antonio Stella. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: 101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa (Newton Compton 2010) e La Chiesa del peccato (Castelvecchi 2010) e e I crimini della Bibbia (Area51 2012).
Nessun sommario presente.
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Con una rigorosa analisi del sapere "informale", Paolo Pedote ci propone un gustosissimo percorso divulgativo che, attraverso una nutrita carrellata storica di personaggi celebri e curiosi aneddoti, fa emergere una brillante riflessione sugli aspetti antropologici, sociali e filosofici di questa forma di comunicazione praticata fin dalla notte dei tempi.
Condannato come vizio dalla Bibbia e utilizzato per incastrare Gesù davanti al Tempio, nella cultura romana il gossip entra in letteratura attraverso i "canti trionfali" sull’omosessuale Cesare e le pagine di Svetonio e Tacito sulle turpitudini nell’Impero. Nel Medioevo, il vescovo Liutprando da Cremona è il primo corvo del Vaticano a cantare omicidi, orge e stupri. La calunnia si fa strumento per eliminare i porporati scomodi e prova nei processi dell’Inquisizione contro le streghe.
Tra i pettegoli illustri troviamo Dante e Boccaccio, Machiavelli e l’Aretino. La prima "analisi sociologica" del chiacchiericcio risale a Carlo Goldoni e alle sue commedie di sarte, portinaie e usurai. Ma è con la nascita del giornalismo che il gossip trova la sua forma letteraria, dalle pagine della Gazzetta Veneta a quelle di Vanity Fair. E a costruire il mito tutto italiano del "paparazzo" nei bar di Vittorio Veneto sono Fellini e Flaiano.
Negli anni Novanta il gossip si fa infine fermo-immagine sulla nostra società. Dall’incidente di Lady Diana alle fellatio presidenziali di Monica Lewinsky, la notizia è ormai "gogna mediatica". Con Berlusconi, Ruby e le trans di Marrazzo, le intercettazioni e Dagospia, si chiude il cerchio di un circo mediatico di "Cafonal", a dimostrare che il gossip è il miglior amico e peggior nemico dell’uomo.
Condannato come vizio dalla Bibbia e utilizzato per incastrare Gesù davanti al Tempio, nella cultura romana il gossip entra in letteratura attraverso i "canti trionfali" sull’omosessuale Cesare e le pagine di Svetonio e Tacito sulle turpitudini nell’Impero. Nel Medioevo, il vescovo Liutprando da Cremona è il primo corvo del Vaticano a cantare omicidi, orge e stupri. La calunnia si fa strumento per eliminare i porporati scomodi e prova nei processi dell’Inquisizione contro le streghe.
Tra i pettegoli illustri troviamo Dante e Boccaccio, Machiavelli e l’Aretino. La prima "analisi sociologica" del chiacchiericcio risale a Carlo Goldoni e alle sue commedie di sarte, portinaie e usurai. Ma è con la nascita del giornalismo che il gossip trova la sua forma letteraria, dalle pagine della Gazzetta Veneta a quelle di Vanity Fair. E a costruire il mito tutto italiano del "paparazzo" nei bar di Vittorio Veneto sono Fellini e Flaiano.
Negli anni Novanta il gossip si fa infine fermo-immagine sulla nostra società. Dall’incidente di Lady Diana alle fellatio presidenziali di Monica Lewinsky, la notizia è ormai "gogna mediatica". Con Berlusconi, Ruby e le trans di Marrazzo, le intercettazioni e Dagospia, si chiude il cerchio di un circo mediatico di "Cafonal", a dimostrare che il gossip è il miglior amico e peggior nemico dell’uomo.
"I pettegolezzi, quando invecchiano, diventano miti."
– Stanisław Lec –
"Il pettegolezzo è la nuova pornografia."
– dal film Manhattan –
Il pettegolezzo è come fumare sigarette
e mangiare wurstel: piacevole ma poco salutare
- Woody Allen -
"È assolutamente mostruoso ciò che la gente fa al giorno d’oggi
mentre passeggia: dire, alle spalle degli altri,
delle cose che sono assolutamente vere."
– Oscar Wilde –
– Stanisław Lec –
"Il pettegolezzo è la nuova pornografia."
– dal film Manhattan –
Il pettegolezzo è come fumare sigarette
e mangiare wurstel: piacevole ma poco salutare
- Woody Allen -
"È assolutamente mostruoso ciò che la gente fa al giorno d’oggi
mentre passeggia: dire, alle spalle degli altri,
delle cose che sono assolutamente vere."
– Oscar Wilde –
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 113
Isbn: 978-88-6288-182-1
Pagine: 288
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2013
Autore:
Paolo Pedote
Nessun sommario presente.
Paolo Pedote
Paolo Pedote (1966), filosofo e scrittore, ha condotto per Radio Città Fujiko la rubrica Nessun dogma! Divagazioni su letteratura e attualità. Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia dell’omofobia (2011) con la prefazione di Gian Antonio Stella. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: 101 motivi per credere in Dio e non alla Chiesa (Newton Compton 2010) e La Chiesa del peccato (Castelvecchi 2010) e e I crimini della Bibbia (Area51 2012).
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