
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 117
Isbn: 978-88-6288-187-6
Pagine: 336
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2013
Appendice:
Federico Simonti
Autore:
Pierre Gras
Cura:
Federico Simonti
Traduzione:
Federico Simonti

Storia dei porti
Declino e rinascita delle città portuali 1940-2010
Pierre Gras
Storia dei porti
Declino e rinascita delle città portuali 1940-2010
Pierre Gras
sconto
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19,00€
20,00€
In questa aggiornatissima sintesi basata su un lavoro di ricerca svolto su più di cinquanta porti a livello mondiale, Pierre Gras analizza la storia e le trasformazioni dei grandi porti europei, americani e orientali a partire dal 1940, con una debita premessa su come la loro creazione abbia permesso in passato lo sviluppo delle più potenti e influenti civiltà industriali e commerciali: da Venezia a Siviglia, passando per Genova e Anversa.
In seguito alle devastazioni della Seconda guerra mondiale (con l’enorme tributo pagato da città come Le Havre rispetto a porti come Marsiglia), la ricostruzione tese da una parte a fare tabula rasa del passato per ricostruire su basi nuove (pensiamo al fortunato caso di Rotterdam), dall’altra a ricostruire conservando la memoria (e spesso anche i difetti strutturali). Con la crisi dell’acciaio e del carbone, molti porti europei cedettero alla spietata concorrenza di nuove potenze come Hong Kong e Singapore, spesso voltando le spalle al mare.
In uno scenario di economia globalizzata, la nuova forza di una realtà portuale dipende tanto dalla considerazione di questioni ambientali quanto dalla capacità di cooperare con il suo hinterland e con i porti più lontani, in una combinazione di approccio globale e locale.
All’alba del XXI secolo, la tendenza di investitori, architetti e costruttori sembra essere la riscoperta del potenziale di questi waterfront spesso caduti nell’oblio, con l’obiettivo concreto di una rinascita sotto l’impulso di progetti di ammodernamento e rivalutazione urbana che riporteranno questi scenari a "incantare il mondo".
In seguito alle devastazioni della Seconda guerra mondiale (con l’enorme tributo pagato da città come Le Havre rispetto a porti come Marsiglia), la ricostruzione tese da una parte a fare tabula rasa del passato per ricostruire su basi nuove (pensiamo al fortunato caso di Rotterdam), dall’altra a ricostruire conservando la memoria (e spesso anche i difetti strutturali). Con la crisi dell’acciaio e del carbone, molti porti europei cedettero alla spietata concorrenza di nuove potenze come Hong Kong e Singapore, spesso voltando le spalle al mare.
In uno scenario di economia globalizzata, la nuova forza di una realtà portuale dipende tanto dalla considerazione di questioni ambientali quanto dalla capacità di cooperare con il suo hinterland e con i porti più lontani, in una combinazione di approccio globale e locale.
All’alba del XXI secolo, la tendenza di investitori, architetti e costruttori sembra essere la riscoperta del potenziale di questi waterfront spesso caduti nell’oblio, con l’obiettivo concreto di una rinascita sotto l’impulso di progetti di ammodernamento e rivalutazione urbana che riporteranno questi scenari a "incantare il mondo".
"Le città portuali rappresentano ancora dei luoghi
in cui immaginario e innovazione convivono.
Pierre Gras ci fa riflettere su come attraverso i porti vengano
evocate tutte le grandi trasformazioni contemporanee."
– Libération –
"Affrontare il tema dell’immaginario legato ai porti significa fornire
un punto di vista completo sull’epoca in cui viviamo.
Privilegiando alcune grandi tematiche e associandole a esempi rappresentativi,
questo libro riesce a suscitare delle riflessioni e a fornire delle chiavi
d’interpretazione dell’evoluzione mondiale attraverso le trasformazioni dei porti."
– Le Monde –
in cui immaginario e innovazione convivono.
Pierre Gras ci fa riflettere su come attraverso i porti vengano
evocate tutte le grandi trasformazioni contemporanee."
– Libération –
"Affrontare il tema dell’immaginario legato ai porti significa fornire
un punto di vista completo sull’epoca in cui viviamo.
Privilegiando alcune grandi tematiche e associandole a esempi rappresentativi,
questo libro riesce a suscitare delle riflessioni e a fornire delle chiavi
d’interpretazione dell’evoluzione mondiale attraverso le trasformazioni dei porti."
– Le Monde –
Pierre Gras
Pierre Gras, giornalista e scrittore specializzato in urbanistica, è autore di numerose opere sulla storia e lo sviluppo di porti e città, tra cui Ports et déports: de l’imaginaire des villes portuaires (2003) e Ville et mémoire du voyage (2007). Nel 2008 ha curato insieme a Thierry Paquot la raccolta di saggi Le Corbusier voyageur. Attualmente dirige la collana “Carnets de villes” per la casa editrice francese l’Harmattan.
Federico Simonti
livornese dal 1971, è architetto e traduttore. Per Odoya ha già tradotto Parigi. L’invenzione di una città di Eric Hazan (2011), Storia dei Porti. Declino e rinascita delle città portuali di Pierre Gras (2013) e Cataclismi. Storia ambientale dell'umanità di Laurent Testot (2021). Vive a Parigi.
Nessun sommario presente.
In questa aggiornatissima sintesi basata su un lavoro di ricerca svolto su più di cinquanta porti a livello mondiale, Pierre Gras analizza la storia e le trasformazioni dei grandi porti europei, americani e orientali a partire dal 1940, con una debita premessa su come la loro creazione abbia permesso in passato lo sviluppo delle più potenti e influenti civiltà industriali e commerciali: da Venezia a Siviglia, passando per Genova e Anversa.
In seguito alle devastazioni della Seconda guerra mondiale (con l’enorme tributo pagato da città come Le Havre rispetto a porti come Marsiglia), la ricostruzione tese da una parte a fare tabula rasa del passato per ricostruire su basi nuove (pensiamo al fortunato caso di Rotterdam), dall’altra a ricostruire conservando la memoria (e spesso anche i difetti strutturali). Con la crisi dell’acciaio e del carbone, molti porti europei cedettero alla spietata concorrenza di nuove potenze come Hong Kong e Singapore, spesso voltando le spalle al mare.
In uno scenario di economia globalizzata, la nuova forza di una realtà portuale dipende tanto dalla considerazione di questioni ambientali quanto dalla capacità di cooperare con il suo hinterland e con i porti più lontani, in una combinazione di approccio globale e locale.
All’alba del XXI secolo, la tendenza di investitori, architetti e costruttori sembra essere la riscoperta del potenziale di questi waterfront spesso caduti nell’oblio, con l’obiettivo concreto di una rinascita sotto l’impulso di progetti di ammodernamento e rivalutazione urbana che riporteranno questi scenari a "incantare il mondo".
In seguito alle devastazioni della Seconda guerra mondiale (con l’enorme tributo pagato da città come Le Havre rispetto a porti come Marsiglia), la ricostruzione tese da una parte a fare tabula rasa del passato per ricostruire su basi nuove (pensiamo al fortunato caso di Rotterdam), dall’altra a ricostruire conservando la memoria (e spesso anche i difetti strutturali). Con la crisi dell’acciaio e del carbone, molti porti europei cedettero alla spietata concorrenza di nuove potenze come Hong Kong e Singapore, spesso voltando le spalle al mare.
In uno scenario di economia globalizzata, la nuova forza di una realtà portuale dipende tanto dalla considerazione di questioni ambientali quanto dalla capacità di cooperare con il suo hinterland e con i porti più lontani, in una combinazione di approccio globale e locale.
All’alba del XXI secolo, la tendenza di investitori, architetti e costruttori sembra essere la riscoperta del potenziale di questi waterfront spesso caduti nell’oblio, con l’obiettivo concreto di una rinascita sotto l’impulso di progetti di ammodernamento e rivalutazione urbana che riporteranno questi scenari a "incantare il mondo".
"Le città portuali rappresentano ancora dei luoghi
in cui immaginario e innovazione convivono.
Pierre Gras ci fa riflettere su come attraverso i porti vengano
evocate tutte le grandi trasformazioni contemporanee."
– Libération –
"Affrontare il tema dell’immaginario legato ai porti significa fornire
un punto di vista completo sull’epoca in cui viviamo.
Privilegiando alcune grandi tematiche e associandole a esempi rappresentativi,
questo libro riesce a suscitare delle riflessioni e a fornire delle chiavi
d’interpretazione dell’evoluzione mondiale attraverso le trasformazioni dei porti."
– Le Monde –
in cui immaginario e innovazione convivono.
Pierre Gras ci fa riflettere su come attraverso i porti vengano
evocate tutte le grandi trasformazioni contemporanee."
– Libération –
"Affrontare il tema dell’immaginario legato ai porti significa fornire
un punto di vista completo sull’epoca in cui viviamo.
Privilegiando alcune grandi tematiche e associandole a esempi rappresentativi,
questo libro riesce a suscitare delle riflessioni e a fornire delle chiavi
d’interpretazione dell’evoluzione mondiale attraverso le trasformazioni dei porti."
– Le Monde –
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 117
Isbn: 978-88-6288-187-6
Pagine: 336
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2013
Appendice:
Federico Simonti
Autore:
Pierre Gras
Cura:
Federico Simonti
Traduzione:
Federico Simonti
Nessun sommario presente.
Pierre Gras
Pierre Gras, giornalista e scrittore specializzato in urbanistica, è autore di numerose opere sulla storia e lo sviluppo di porti e città, tra cui Ports et déports: de l’imaginaire des villes portuaires (2003) e Ville et mémoire du voyage (2007). Nel 2008 ha curato insieme a Thierry Paquot la raccolta di saggi Le Corbusier voyageur. Attualmente dirige la collana “Carnets de villes” per la casa editrice francese l’Harmattan.
Federico Simonti
livornese dal 1971, è architetto e traduttore. Per Odoya ha già tradotto Parigi. L’invenzione di una città di Eric Hazan (2011), Storia dei Porti. Declino e rinascita delle città portuali di Pierre Gras (2013) e Cataclismi. Storia ambientale dell'umanità di Laurent Testot (2021). Vive a Parigi.
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