

Storia degli arabi
Dall'antichità al Novecento
Philip K. Hitti
Storia degli arabi
Dall'antichità al Novecento
Philip K. Hitti
In seguito ai drammatici eventi dell’11 settembre 2001 e alla guerra globale al terrorismo di matrice islamica, la percezione della cultura araba è stata distorta da un flusso di notizie che ignora o minimizza la straordinaria importanza delle civiltà mediorientali nello sviluppo e nell’arricchimento del mondo occidentale.
Adatto sia per studiosi che per lettori comuni, il volume descrive con nuove intuizioni e documenti inediti la storia della nascita dell’Islam nel Medioevo e le sue conquiste, la grandezza e la decadenza dell’impero, inoltrandosi fino agli anni Sessanta del Novecento. Un testo ricchissimo di aneddoti storici, che racconta le strutture politiche e militari, l’alimentazione e le lingue, senza trascurare alcun aspetto socioculturale dei paesi arabi.
Frutto dei numerosi anni di studio e insegnamento di Philip K. Hitti presso la Columbia University, l’Università Americana di Beirut e la Princeton University, questo autorevole saggio ha beneficiato dei preziosi suggerimenti e delle fondamentali integrazioni di eminenti ricercatori e specialisti nell’ambito della storia della civiltà araba.
Un’opera fondamentale, arricchita da mappe esplicative e illustrazioni originali, che rappresenta l’ambizioso e riuscito tentativo di costruire un ponte tra passato e presente e imbastire un dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, venendo finalmente a colmare il sentito divario culturale tra paesi arabi e Occidente.
"In nome di Dio, il misericordioso, il compassionevole.
Da Harun, capo dei credenti, a Niceforo, cane di un Romano.
In verità, ho letto la tua lettera, o figlio di madre infedele.
In quanto alla risposta, saranno i tuoi occhi a vedere,
non i tuoi orecchi a sentire. Addio".
– Il califfo Harun ar-Rashid a Niceforo I di Costantinopoli –
"Eravamo il popolo della giahiliyya che adorava idoli, si nutriva di animali morti, praticava l’immoralità, abbandonava le proprie famiglie e violava i termini pattuiti della protezione reciproca, e il forte divorava il più debole.
Tale fu la nostra condizione finché Allah non inviò un messaggero scelto fra di noi […].
Egli fu colui che ci chiamò ad Allah, perché credessimo in lui solo e adorassimo solamente lui, ripudiando tutte le pietre e gli idoli che noi, e i nostri antenati prima di noi, adoravamo in sua vece".
– Gia‛far ibn Abi Talib, cugino del profeta Maometto –
DALLA STAMPA
"L’eccellente qualità e il valore di questo saggio del professor Hitti
stanno nell’abbondanza di riferimenti a fonti originali di primaria
importanza e all’intensità stilistica di cui è intrisa ogni pagina".
- New York Times
"Splendida opera di Philip Hitti.
Un acquisto essenziale per qualsiasi biblioteca".
- David Shasha, direttore del Center for Sephardic Heritage, New York
Philip K. Hitti
Philip K. Hitti è nato in Libano nel 1886. Dal 1913 fino al 1978, anno della sua scomparsa, ha vissuto negli Stati Uniti insegnando alla Columbia University e a Princeton, dove ricoprì la cattedra di Letteratura Semitica e fu nominato presidente del dipartimento di Lingue Orientali. Autore di diverse opere su tematiche orientali, ricoprì svariati incarichi legati allo studio delle lingue e delle politiche del Medio Oriente, così come alla promozione di organizzazioni culturali.
In seguito ai drammatici eventi dell’11 settembre 2001 e alla guerra globale al terrorismo di matrice islamica, la percezione della cultura araba è stata distorta da un flusso di notizie che ignora o minimizza la straordinaria importanza delle civiltà mediorientali nello sviluppo e nell’arricchimento del mondo occidentale.
Adatto sia per studiosi che per lettori comuni, il volume descrive con nuove intuizioni e documenti inediti la storia della nascita dell’Islam nel Medioevo e le sue conquiste, la grandezza e la decadenza dell’impero, inoltrandosi fino agli anni Sessanta del Novecento. Un testo ricchissimo di aneddoti storici, che racconta le strutture politiche e militari, l’alimentazione e le lingue, senza trascurare alcun aspetto socioculturale dei paesi arabi.
Frutto dei numerosi anni di studio e insegnamento di Philip K. Hitti presso la Columbia University, l’Università Americana di Beirut e la Princeton University, questo autorevole saggio ha beneficiato dei preziosi suggerimenti e delle fondamentali integrazioni di eminenti ricercatori e specialisti nell’ambito della storia della civiltà araba.
Un’opera fondamentale, arricchita da mappe esplicative e illustrazioni originali, che rappresenta l’ambizioso e riuscito tentativo di costruire un ponte tra passato e presente e imbastire un dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, venendo finalmente a colmare il sentito divario culturale tra paesi arabi e Occidente.
"In nome di Dio, il misericordioso, il compassionevole.
Da Harun, capo dei credenti, a Niceforo, cane di un Romano.
In verità, ho letto la tua lettera, o figlio di madre infedele.
In quanto alla risposta, saranno i tuoi occhi a vedere,
non i tuoi orecchi a sentire. Addio".
– Il califfo Harun ar-Rashid a Niceforo I di Costantinopoli –
"Eravamo il popolo della giahiliyya che adorava idoli, si nutriva di animali morti, praticava l’immoralità, abbandonava le proprie famiglie e violava i termini pattuiti della protezione reciproca, e il forte divorava il più debole.
Tale fu la nostra condizione finché Allah non inviò un messaggero scelto fra di noi […].
Egli fu colui che ci chiamò ad Allah, perché credessimo in lui solo e adorassimo solamente lui, ripudiando tutte le pietre e gli idoli che noi, e i nostri antenati prima di noi, adoravamo in sua vece".
– Gia‛far ibn Abi Talib, cugino del profeta Maometto –
DALLA STAMPA
"L’eccellente qualità e il valore di questo saggio del professor Hitti
stanno nell’abbondanza di riferimenti a fonti originali di primaria
importanza e all’intensità stilistica di cui è intrisa ogni pagina".
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Philip K. Hitti è nato in Libano nel 1886. Dal 1913 fino al 1978, anno della sua scomparsa, ha vissuto negli Stati Uniti insegnando alla Columbia University e a Princeton, dove ricoprì la cattedra di Letteratura Semitica e fu nominato presidente del dipartimento di Lingue Orientali. Autore di diverse opere su tematiche orientali, ricoprì svariati incarichi legati allo studio delle lingue e delle politiche del Medio Oriente, così come alla promozione di organizzazioni culturali.
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