

Le navi della Mezzaluna
La marina dell’Impero ottomano (1299-1923)
Bruno Cianci
Le navi della Mezzaluna
La marina dell’Impero ottomano (1299-1923)
Bruno Cianci
Molte volte Oriente e Occidente si sono incontrati sul mare: spesso per proficui scambi commerciali, ma talvolta per confrontarsi militarmente.
A partire dalla fine del XIII secolo, con il selvaggio e nomade Osman, il capostipite della gloriosa dinastia degli ottomani, i turchi si videro costretti a dotarsi di una potente flotta per allargare i confini di un impero in costante crescita, per proteggere i convogli sulle rotte commerciali e i pellegrini musulmani sulla via dei luoghi santi dell’Islam. Da allora in avanti, nei cantieri navali di Karamürsel, di Sinope, di Gallipoli e, soprattutto, della nuova capitale Istanbul, conquistata nel 1453, sono state varate alcune tra le più stupefacenti navi da guerra – a remi e a vela – che abbiano mai solcato il mar Mediterraneo.
Una storia avvincente di risonanti vittorie, ma anche di disastrose sconfitte, raccontata come un romanzo d’avventura, nella quale s’intrecciano temi come la strategia militare, la storia di un impero vastissimo con le sue peculiari istituzioni, le vicende personali di sultani e di gran visir, di costruttori navali, di marinai determinati, di corsari indomiti e di rinnegati.
Un libro ricco d’informazioni e di curiosità, basato su fonti sia turche che occidentali. Un libro onnicomprensivo che nessuno si era mai preso la briga di scrivere prima d’ora.
"Passiamo con ambo le macchine alla massima forza:
trentaseimila cavalli che corrono al ritmo precipitoso
delle turbine e danno a tutta la nave un tremito convulso.
Nonostante il frastuono del concerto infernale, si ode il respiro poderoso
delle nostre macchine, il sordo martellìo delle nostre eliche, il rombo dell’aria
compressa nei fuochi e sprigionata dalle ciminiere.
In tre minuti siamo passati da quindici a ventisette miglia marine!
I russi ci devono aver visti uscire dalla pericolosa scena come una specie di meteora.
– Guardiamarina Karl Dönitz sull’incrociatore Midilli, Mar Nero, 1914 –
Quando morirò, seppellitemi in modo che la mia schiena
possa appoggiarsi a una montagna, con il mare di fronte;
così potrò continuare a vegliare sulla mia marina.
– Mürsel Bey, Comandante della flotta ottomana, XIV secolo –
Bruno Cianci
Bruno Cianci è giornalista professionista e storico. Ha collaborato con oltre cinquanta testate italiane e internazionali, tra cui BBC History, Focus Storia, Rivista Marittima, Arte Navale e Boat International.
Residente a Istanbul dal 2008, lavora come consulente per conto del museo Rahmi M. Koç ed è autore di vari libri di nautica pubblicati con Rizzoli, White Star e Marina Militare. Paracadutista e velista per passione, ha partecipato a numerose regate d’altura. È un grande appassionato di vessillologia e un collezionista incallito di bandiere.
Con Odoya ha già pubblicato Le navi della Mezzaluna. La marina dell’Impero ottomano (2015).
Altri libri di Bruno Cianci
Molte volte Oriente e Occidente si sono incontrati sul mare: spesso per proficui scambi commerciali, ma talvolta per confrontarsi militarmente.
A partire dalla fine del XIII secolo, con il selvaggio e nomade Osman, il capostipite della gloriosa dinastia degli ottomani, i turchi si videro costretti a dotarsi di una potente flotta per allargare i confini di un impero in costante crescita, per proteggere i convogli sulle rotte commerciali e i pellegrini musulmani sulla via dei luoghi santi dell’Islam. Da allora in avanti, nei cantieri navali di Karamürsel, di Sinope, di Gallipoli e, soprattutto, della nuova capitale Istanbul, conquistata nel 1453, sono state varate alcune tra le più stupefacenti navi da guerra – a remi e a vela – che abbiano mai solcato il mar Mediterraneo.
Una storia avvincente di risonanti vittorie, ma anche di disastrose sconfitte, raccontata come un romanzo d’avventura, nella quale s’intrecciano temi come la strategia militare, la storia di un impero vastissimo con le sue peculiari istituzioni, le vicende personali di sultani e di gran visir, di costruttori navali, di marinai determinati, di corsari indomiti e di rinnegati.
Un libro ricco d’informazioni e di curiosità, basato su fonti sia turche che occidentali. Un libro onnicomprensivo che nessuno si era mai preso la briga di scrivere prima d’ora.
"Passiamo con ambo le macchine alla massima forza:
trentaseimila cavalli che corrono al ritmo precipitoso
delle turbine e danno a tutta la nave un tremito convulso.
Nonostante il frastuono del concerto infernale, si ode il respiro poderoso
delle nostre macchine, il sordo martellìo delle nostre eliche, il rombo dell’aria
compressa nei fuochi e sprigionata dalle ciminiere.
In tre minuti siamo passati da quindici a ventisette miglia marine!
I russi ci devono aver visti uscire dalla pericolosa scena come una specie di meteora.
– Guardiamarina Karl Dönitz sull’incrociatore Midilli, Mar Nero, 1914 –
Quando morirò, seppellitemi in modo che la mia schiena
possa appoggiarsi a una montagna, con il mare di fronte;
così potrò continuare a vegliare sulla mia marina.
– Mürsel Bey, Comandante della flotta ottomana, XIV secolo –
Bruno Cianci
Bruno Cianci è giornalista professionista e storico. Ha collaborato con oltre cinquanta testate italiane e internazionali, tra cui BBC History, Focus Storia, Rivista Marittima, Arte Navale e Boat International.
Residente a Istanbul dal 2008, lavora come consulente per conto del museo Rahmi M. Koç ed è autore di vari libri di nautica pubblicati con Rizzoli, White Star e Marina Militare. Paracadutista e velista per passione, ha partecipato a numerose regate d’altura. È un grande appassionato di vessillologia e un collezionista incallito di bandiere.
Con Odoya ha già pubblicato Le navi della Mezzaluna. La marina dell’Impero ottomano (2015).
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