

Men in Arms
Una storia sociale della guerra
Richard Preston, Sydney Wise
Men in Arms
Una storia sociale della guerra
Richard Preston, Sydney Wise
Tranne pochissime eccezioni, i libri in cui si raccontano le vicende dei popoli presentano i fatti bellici come fratture, interruzioni, parentesi nel corso della storia. Anche nelle opere che analizzano minuziosamente origini, svolgimento e conseguenze delle guerre, quando i giovani diventano uomini in armi e le officine non producono più aratri ma spade e bocche da fuoco sembra che inizi un intermezzo che si svolge fuori dal consueto scenario sociale, tra le quinte della storia. Men in Arms riporta invece gli eserciti nella storia, studiando la guerra come un fatto sociale condizionato dall’evoluzione economica, culturale e tecnologica, e che a sua volta condiziona il seguito di tale evoluzione.
Le "parentesi" belliche sono esaminate e valutate, attraverso le diverse epoche, all’interno delle strutture della società in cui si sono sviluppate; e l’arte militare non è considerata come qualcosa di autonomo rispetto alla globalità del processo storico, ma costantemente ricollegata – per i suoi presupposti tecnici, per le concezioni strategiche, per l’uso delle masse umane – alle condizioni materiali di esistenza in un determinato luogo e tempo, all’organizzazione del lavoro, alle idee prevalenti, ai rapporti fra corpi sociali, e agli effetti che ha avuto sull’evoluzione "civile" della collettività.
La guerra cessa di essere un compartimento stagno e rientra nel circolo della storia integrale della società. Opera di grande respiro, densa di fatti, nozioni e squarci rivelanti, questo libro ripercorre tutte le vicende belliche dell’Occidente lungo un vastissimo arco storico che va dal conflitto fra Atene e Sparta al confronto fra le grandi potenze del XX secolo giocato nei laboratori atomici.
"In guerra mi facevano più impressione i vivi, che i morti.
I morti mi sembravano dei recipienti usati e poi buttati via da qualcuno,
li guardavo come se fossero bottiglie rotte.
I vivi, invece, avevano questo terribile vuoto negli occhi:
erano esseri umani che avevano guardato oltre la pazzia,
e ora vivevano abbracciati alla morte."
– Nicolai Lilin –
"Il fatto che un massacro sia uno spettacolo orrendo
deve farci prendere con maggior serietà la guerra,
ma questo non fornisce una scusa per lasciar arrugginire
le nostre spade nel nome dell’umanità.
Presto o tardi qualcuno verrà con una spada affilata
e ci staccherà le braccia."
– Karl von Clausewitz –
Richard Preston
Richard A. Preston è stato uno dei maggiori studiosi di storia militare, presidente della Canadian Historical Society, professore alla Duke University dopo aver insegnato alla Toronto University e allo University College di Cardiff.
Sydney Wise
Sydney F. Wise ha insegnato storia al Royal Military College e alla Queen’s University dell’Ontario. È stato direttore della Sezione storica delle forze armate canadesi.
Tranne pochissime eccezioni, i libri in cui si raccontano le vicende dei popoli presentano i fatti bellici come fratture, interruzioni, parentesi nel corso della storia. Anche nelle opere che analizzano minuziosamente origini, svolgimento e conseguenze delle guerre, quando i giovani diventano uomini in armi e le officine non producono più aratri ma spade e bocche da fuoco sembra che inizi un intermezzo che si svolge fuori dal consueto scenario sociale, tra le quinte della storia. Men in Arms riporta invece gli eserciti nella storia, studiando la guerra come un fatto sociale condizionato dall’evoluzione economica, culturale e tecnologica, e che a sua volta condiziona il seguito di tale evoluzione.
Le "parentesi" belliche sono esaminate e valutate, attraverso le diverse epoche, all’interno delle strutture della società in cui si sono sviluppate; e l’arte militare non è considerata come qualcosa di autonomo rispetto alla globalità del processo storico, ma costantemente ricollegata – per i suoi presupposti tecnici, per le concezioni strategiche, per l’uso delle masse umane – alle condizioni materiali di esistenza in un determinato luogo e tempo, all’organizzazione del lavoro, alle idee prevalenti, ai rapporti fra corpi sociali, e agli effetti che ha avuto sull’evoluzione "civile" della collettività.
La guerra cessa di essere un compartimento stagno e rientra nel circolo della storia integrale della società. Opera di grande respiro, densa di fatti, nozioni e squarci rivelanti, questo libro ripercorre tutte le vicende belliche dell’Occidente lungo un vastissimo arco storico che va dal conflitto fra Atene e Sparta al confronto fra le grandi potenze del XX secolo giocato nei laboratori atomici.
"In guerra mi facevano più impressione i vivi, che i morti.
I morti mi sembravano dei recipienti usati e poi buttati via da qualcuno,
li guardavo come se fossero bottiglie rotte.
I vivi, invece, avevano questo terribile vuoto negli occhi:
erano esseri umani che avevano guardato oltre la pazzia,
e ora vivevano abbracciati alla morte."
– Nicolai Lilin –
"Il fatto che un massacro sia uno spettacolo orrendo
deve farci prendere con maggior serietà la guerra,
ma questo non fornisce una scusa per lasciar arrugginire
le nostre spade nel nome dell’umanità.
Presto o tardi qualcuno verrà con una spada affilata
e ci staccherà le braccia."
– Karl von Clausewitz –
Richard Preston
Richard A. Preston è stato uno dei maggiori studiosi di storia militare, presidente della Canadian Historical Society, professore alla Duke University dopo aver insegnato alla Toronto University e allo University College di Cardiff.
Sydney Wise
Sydney F. Wise ha insegnato storia al Royal Military College e alla Queen’s University dell’Ontario. È stato direttore della Sezione storica delle forze armate canadesi.
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