

Gli Hohenzollern
dal Grande Elettore a Guglielmo II
Walter Henry
Gli Hohenzollern
dal Grande Elettore a Guglielmo II
Walter Henry
Dal loro oscuro avvio nel XV secolo ai margini dell’Europa civilizzata fino all’abdicazione dell’imperatore Guglielmo II, gli Hohenzollern hanno di volta in volta stupito, divertito e terrorizzato il mondo. Ottusi tiranni, uomini di genio, capricciosi edonisti, autocrati inflessibili, emergono da questa opera con tutte le loro qualità e i loro difetti come la famiglia che ha plasmato il carattere del popolo tedesco.
Poche dinastie furono così compiutamente il prodotto degli uomini che la costituirono. Poche nazioni si adeguarono così integralmente alla personalità dei loro governanti.
Il collerico Grande Elettore fu seguito dal primo re in Prussia, Federico, il cui figlio – Federico Guglielmo – forgiò, pur senza impiegarla, quella formidabile macchina da guerra che fu l’esercito prussiano.
Federico il Grande, il re filosofo, se ne sarebbe servito per ingrandire il suo Stato, trasformandolo definitivamente in una autocrazia militare. Guglielmo I, nel 1870, grazie alle vittorie sulla Francia di Napoleone III e all’opera di Otto von Bismarck, veniva eletto imperatore di Germania.
Raggiunto l’apogeo, il crollo fu repentino, propiziato dalla Prima guerra mondiale, ma determinato nella sostanza dall’incapacità della dinastia, e di Guglielmo II in particolare, di adeguarsi all’evolversi dei tempi.
L’epopea di un’orgogliosa casata, che è anche la storia tormentata di padri e figli, sovrani ed eredi che mai si compresero, che spesso si detestarono, e che finirono per perdere la corona e il loro posto nell’Olimpo delle grandi dinastie europee.
"Cinquantamila soldati valgono più di centomila ministri."
– Federico Guglielmo I. –
"La corona è soltanto un cappello che lascia passare la pioggia."
– Federico II –
"Se il popolo tedesco crede che io sia il comandante supremo si sbaglia di grosso.
Lo Stato Maggiore generale non mi dice nulla, non chiede mai il mio parere.
Io bevo tè, vado a fare delle passeggiate a piedi e taglio legna."
– Guglielmo II –
Walter Henry
Walter Henry Nelson, figlio di un diplomatico statunitense inviato a Berlino dopo la Prima guerra mondiale, è considerato uno dei più brillanti storici anglosassoni.
È autore di numerosi studi sul mondo germanico, tra i quali il famoso The Berliners, Their Saga and Their City e Small Wonder: The Amazing Story of the Volkswagen.
Vive a Londra e collabora con le maggiori riviste storiche inglesi.
Dal loro oscuro avvio nel XV secolo ai margini dell’Europa civilizzata fino all’abdicazione dell’imperatore Guglielmo II, gli Hohenzollern hanno di volta in volta stupito, divertito e terrorizzato il mondo. Ottusi tiranni, uomini di genio, capricciosi edonisti, autocrati inflessibili, emergono da questa opera con tutte le loro qualità e i loro difetti come la famiglia che ha plasmato il carattere del popolo tedesco.
Poche dinastie furono così compiutamente il prodotto degli uomini che la costituirono. Poche nazioni si adeguarono così integralmente alla personalità dei loro governanti.
Il collerico Grande Elettore fu seguito dal primo re in Prussia, Federico, il cui figlio – Federico Guglielmo – forgiò, pur senza impiegarla, quella formidabile macchina da guerra che fu l’esercito prussiano.
Federico il Grande, il re filosofo, se ne sarebbe servito per ingrandire il suo Stato, trasformandolo definitivamente in una autocrazia militare. Guglielmo I, nel 1870, grazie alle vittorie sulla Francia di Napoleone III e all’opera di Otto von Bismarck, veniva eletto imperatore di Germania.
Raggiunto l’apogeo, il crollo fu repentino, propiziato dalla Prima guerra mondiale, ma determinato nella sostanza dall’incapacità della dinastia, e di Guglielmo II in particolare, di adeguarsi all’evolversi dei tempi.
L’epopea di un’orgogliosa casata, che è anche la storia tormentata di padri e figli, sovrani ed eredi che mai si compresero, che spesso si detestarono, e che finirono per perdere la corona e il loro posto nell’Olimpo delle grandi dinastie europee.
"Cinquantamila soldati valgono più di centomila ministri."
– Federico Guglielmo I. –
"La corona è soltanto un cappello che lascia passare la pioggia."
– Federico II –
"Se il popolo tedesco crede che io sia il comandante supremo si sbaglia di grosso.
Lo Stato Maggiore generale non mi dice nulla, non chiede mai il mio parere.
Io bevo tè, vado a fare delle passeggiate a piedi e taglio legna."
– Guglielmo II –
Walter Henry
Walter Henry Nelson, figlio di un diplomatico statunitense inviato a Berlino dopo la Prima guerra mondiale, è considerato uno dei più brillanti storici anglosassoni.
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