

Jean Cocteau
La squisitezza del mondo
Pascal Schembri
Jean Cocteau
La squisitezza del mondo
Pascal Schembri
Se c’è qualcosa che Cocteau sembra aver avuto fin dal principio, quelle sono le idee chiare. Abile nell’individuare il talento e lasciarsene espandere, amava la vita oltre misura per le sue immense opportunità creative.
L’amicizia con Picasso perseguìta con caparbietà, l’affinità elettiva con Proust, il confronto con André Gide e la simpatia per Édith Piaf, la collaborazione con Blaise Cendrars e l’amore per Jean Marais e Raymond Radiguet, l’ammirazione per Erik Satie e Igor’ Stravinskij, il teatro alla Comédie-Française e il cinema con La bella e la bestia, l’affetto per Max Jacob e la vicinanza transculturale con Kiki de Montparnasse: tutto nella vita descritta da Schembri ruota intorno a occasioni imperdibili colte al volo.
Da Djagilev e i Balletti Russi a Man Ray e Modigliani, da Ezra Pound e T.S. Eliot a Guillaume Apollinaire, passando per l’ammirazione di Proust e il disprezzo di Breton, il Dorian Gray della cultura francese indaga ogni forma artistica dell’Età d’Oro parigina del Novecento, superando le guerre, lottando con la dipendenza dall’oppio e ritraendo la «morte al lavoro» in una battaglia all’ultimo sangue contro l’ottusità degli insensibili.
Cocteau racchiude in sé la meraviglia proteiforme dell’artista totale: poeta, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, disegnatore, librettista, regista cinematografico, pubblicitario, decoratore, imitatore, talent scout e attore… Esplorando trasversalmente tutte le forme ed esaltandone il meglio, non rimane intrappolato in nessuna di esse, anticipando il genio e la factory di Andy Warhol.
Di classe elevata, si sottrae a ogni classificazione attribuendo alla creazione artistica l’unica vera nobiltà. Laddove «il genio è una questione di dosaggio e di lenta evaporazione».
La vita e l’arte di Jean Cocteau,
eclettico trait-d’union tra il genio di Proust,
Picasso, Édith Piaf e Andy Warhol.
"La felicità richiede talento. L’infelicità no.
Ci si lascia andare. Si sprofonda.
Perciò piace l’infelicità e la felicità spaventa la gente."
"Un poeta ha sempre troppe parole nel suo vocabolario,
un pittore troppi colori sulla sua tavolozza,
un musicista troppe note sulla sua tastiera."
Marco Ongaro
Marco Ongaro, dopo il debutto nell’ambito della canzone d’autore che gli vale nel 1987 il Premio Tenco per la Migliore Opera Prima, produce raccolte di poesie e racconti, testi teatrali e libretti d’opera. In ambito saggistico, alla biografia di Kiki de Montparnasse fa seguire il pamphlet Elogio della puntualità, il ritratto biografico Psicovita di Niki de Saint Phalle, i saggi Elogio dello snob e Manuale poco pratico di scrittura creativa.
Per Odoya ha scritto l’Introduzione a Jean Cocteau. La squisitezza del mondo di Pascal Schembri (2017).
di Marco Ongaro
1. La Méditerranée
2. La Morte e il Fanciullo
3. Amore che non osa dire il suo nome
4. Cos’è un poeta
5. Scandalo
6. L’altro artigiano
7. I colori dell’Arlecchino
8. Il sonno e la veglia
9. La guerra dei mondi: J.C.
10. Viaggio di un precursore
11. Il cinema al lavoro
12. Inconvenienti dell’eclettismo
13. 25 anticipazioni di Warhol
14. Lunga scrittura breve del poeta
15. Di fronte alla morte
Bibliografia
Indice dei nomi
Altri libri di Pascal Schembri
Se c’è qualcosa che Cocteau sembra aver avuto fin dal principio, quelle sono le idee chiare. Abile nell’individuare il talento e lasciarsene espandere, amava la vita oltre misura per le sue immense opportunità creative.
L’amicizia con Picasso perseguìta con caparbietà, l’affinità elettiva con Proust, il confronto con André Gide e la simpatia per Édith Piaf, la collaborazione con Blaise Cendrars e l’amore per Jean Marais e Raymond Radiguet, l’ammirazione per Erik Satie e Igor’ Stravinskij, il teatro alla Comédie-Française e il cinema con La bella e la bestia, l’affetto per Max Jacob e la vicinanza transculturale con Kiki de Montparnasse: tutto nella vita descritta da Schembri ruota intorno a occasioni imperdibili colte al volo.
Da Djagilev e i Balletti Russi a Man Ray e Modigliani, da Ezra Pound e T.S. Eliot a Guillaume Apollinaire, passando per l’ammirazione di Proust e il disprezzo di Breton, il Dorian Gray della cultura francese indaga ogni forma artistica dell’Età d’Oro parigina del Novecento, superando le guerre, lottando con la dipendenza dall’oppio e ritraendo la «morte al lavoro» in una battaglia all’ultimo sangue contro l’ottusità degli insensibili.
Cocteau racchiude in sé la meraviglia proteiforme dell’artista totale: poeta, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, disegnatore, librettista, regista cinematografico, pubblicitario, decoratore, imitatore, talent scout e attore… Esplorando trasversalmente tutte le forme ed esaltandone il meglio, non rimane intrappolato in nessuna di esse, anticipando il genio e la factory di Andy Warhol.
Di classe elevata, si sottrae a ogni classificazione attribuendo alla creazione artistica l’unica vera nobiltà. Laddove «il genio è una questione di dosaggio e di lenta evaporazione».
La vita e l’arte di Jean Cocteau,
eclettico trait-d’union tra il genio di Proust,
Picasso, Édith Piaf e Andy Warhol.
"La felicità richiede talento. L’infelicità no.
Ci si lascia andare. Si sprofonda.
Perciò piace l’infelicità e la felicità spaventa la gente."
"Un poeta ha sempre troppe parole nel suo vocabolario,
un pittore troppi colori sulla sua tavolozza,
un musicista troppe note sulla sua tastiera."
di Marco Ongaro
1. La Méditerranée
2. La Morte e il Fanciullo
3. Amore che non osa dire il suo nome
4. Cos’è un poeta
5. Scandalo
6. L’altro artigiano
7. I colori dell’Arlecchino
8. Il sonno e la veglia
9. La guerra dei mondi: J.C.
10. Viaggio di un precursore
11. Il cinema al lavoro
12. Inconvenienti dell’eclettismo
13. 25 anticipazioni di Warhol
14. Lunga scrittura breve del poeta
15. Di fronte alla morte
Bibliografia
Indice dei nomi
Marco Ongaro
Marco Ongaro, dopo il debutto nell’ambito della canzone d’autore che gli vale nel 1987 il Premio Tenco per la Migliore Opera Prima, produce raccolte di poesie e racconti, testi teatrali e libretti d’opera. In ambito saggistico, alla biografia di Kiki de Montparnasse fa seguire il pamphlet Elogio della puntualità, il ritratto biografico Psicovita di Niki de Saint Phalle, i saggi Elogio dello snob e Manuale poco pratico di scrittura creativa.
Per Odoya ha scritto l’Introduzione a Jean Cocteau. La squisitezza del mondo di Pascal Schembri (2017).
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