

La follia della guerra
Storie dal manicomio 1940-1950
Paolo Sorcinelli
La follia della guerra
Storie dal manicomio 1940-1950
Paolo Sorcinelli
In questo volume, per la prima volta, le cartelle cliniche raccolte negli archivi degli ospedali psichiatrici forniscono il pretesto per rileggere un periodo particolare della storia italiana contemporanea: la Seconda guerra mondiale. Le diagnosi e le anamnesi di 431 ricoverati, militari e civili, nei manicomi di Bologna, Mantova, Pesaro e Reggio Emilia fra il 1940 e il 1950 rimandano agli eventi del conflitto. Sono i "matti della guerra" e le loro vicende, tra bombe e distruzioni, incursioni e violenze, tratteggiano l’irrazionalità delle avventure belliche al di là di ogni retorica e di qualunque ragion di stato.
L’autore e i suoi collaboratori passano in rassegna le tormentate vite di un’umanità eterogenea: soldati in prima linea durante i conflitti e ufficiali dell’esercito, deportati nei campi di concentramento e fascisti durante la rsi, mogli in attesa del proprio uomo e dei propri figli al fronte e donne partigiane. Le sole carte, conservate nei cosiddetti "archivi del silenzio", non sono sufficienti per cogliere il dramma della realtà. Possono però suggerire quella duplice accezione contenuta nel titolo: La follia della guerra è allora, contemporaneamente, il prodotto malato del conflitto e la sua natura più profonda.
Un racconto doloroso e commovente sulla guerra come generatrice di follia, evento che mette alla prova anche la psiche più solida, che porta agli estremi l’umanità e che ferisce nell’anima e nella mente prima che nel corpo. Un insieme drammatico di storie vere, una ricerca accurata di documenti originali esposti qui per la prima volta e una prospettiva altra sulla guerra e sulla malattia.
"La guerra era una follia e ogni suo partecipante matto sin dall’inizio."
– P. Fussel, Tempo di guerra –
"Lo sai cosa dice? Dice che nessuno si becca un collasso nervoso solo per la guerra e simili.
Dice che tu dovevi già essere un tipo instabile, prima ancora di fare il soldato."
– J.D. Salinger, Per Esmé: con amore e squallore –
"In questo luogo, che non so se lo sai è un vero e proprio manicomio
che si nasconde sotto il mite nome di Ospedale Psichiatrico,
sto scrivendo una delle più tristi pagine della mia vita."
– Fascicolo personale di R.G., ospedale psichiatrico di Pesaro, 1950 –
Paolo Sorcinelli
Paolo Sorcinelli, già professore presso l’Università di Bologna, ha insegnato Storia sociale, Storia del Risorgimento, Storia moderna, Storia contemporanea, nella stessa Bologna e nelle sedi decentrate di Ravenna e Rimini.
Preside del corso di laurea in Culture e Tecniche del Costume e della Moda nei primi sei anni della sua istituzione, ha pubblicato una trentina di libri (fra monografie e curatele) con diverse case editrici tra cui Franco Angeli, Bruno Mondadori, Laterza, Donzelli, Utet e altre.
Oltre all’insegnamento e alla ricerca, ha partecipato a trasmissioni nazionali tv e radio. Fra il 1999 e il 2009 ha ricoperto il ruolo di assessore ai Beni e alle Attività culturali presso l’Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino.
Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia sociale dell’acqua. Riti e culture (2016).
Altri libri di Paolo Sorcinelli
In questo volume, per la prima volta, le cartelle cliniche raccolte negli archivi degli ospedali psichiatrici forniscono il pretesto per rileggere un periodo particolare della storia italiana contemporanea: la Seconda guerra mondiale. Le diagnosi e le anamnesi di 431 ricoverati, militari e civili, nei manicomi di Bologna, Mantova, Pesaro e Reggio Emilia fra il 1940 e il 1950 rimandano agli eventi del conflitto. Sono i "matti della guerra" e le loro vicende, tra bombe e distruzioni, incursioni e violenze, tratteggiano l’irrazionalità delle avventure belliche al di là di ogni retorica e di qualunque ragion di stato.
L’autore e i suoi collaboratori passano in rassegna le tormentate vite di un’umanità eterogenea: soldati in prima linea durante i conflitti e ufficiali dell’esercito, deportati nei campi di concentramento e fascisti durante la rsi, mogli in attesa del proprio uomo e dei propri figli al fronte e donne partigiane. Le sole carte, conservate nei cosiddetti "archivi del silenzio", non sono sufficienti per cogliere il dramma della realtà. Possono però suggerire quella duplice accezione contenuta nel titolo: La follia della guerra è allora, contemporaneamente, il prodotto malato del conflitto e la sua natura più profonda.
Un racconto doloroso e commovente sulla guerra come generatrice di follia, evento che mette alla prova anche la psiche più solida, che porta agli estremi l’umanità e che ferisce nell’anima e nella mente prima che nel corpo. Un insieme drammatico di storie vere, una ricerca accurata di documenti originali esposti qui per la prima volta e una prospettiva altra sulla guerra e sulla malattia.
"La guerra era una follia e ogni suo partecipante matto sin dall’inizio."
– P. Fussel, Tempo di guerra –
"Lo sai cosa dice? Dice che nessuno si becca un collasso nervoso solo per la guerra e simili.
Dice che tu dovevi già essere un tipo instabile, prima ancora di fare il soldato."
– J.D. Salinger, Per Esmé: con amore e squallore –
"In questo luogo, che non so se lo sai è un vero e proprio manicomio
che si nasconde sotto il mite nome di Ospedale Psichiatrico,
sto scrivendo una delle più tristi pagine della mia vita."
– Fascicolo personale di R.G., ospedale psichiatrico di Pesaro, 1950 –
Paolo Sorcinelli
Paolo Sorcinelli, già professore presso l’Università di Bologna, ha insegnato Storia sociale, Storia del Risorgimento, Storia moderna, Storia contemporanea, nella stessa Bologna e nelle sedi decentrate di Ravenna e Rimini.
Preside del corso di laurea in Culture e Tecniche del Costume e della Moda nei primi sei anni della sua istituzione, ha pubblicato una trentina di libri (fra monografie e curatele) con diverse case editrici tra cui Franco Angeli, Bruno Mondadori, Laterza, Donzelli, Utet e altre.
Oltre all’insegnamento e alla ricerca, ha partecipato a trasmissioni nazionali tv e radio. Fra il 1999 e il 2009 ha ricoperto il ruolo di assessore ai Beni e alle Attività culturali presso l’Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino.
Per Odoya ha inoltre pubblicato Storia sociale dell’acqua. Riti e culture (2016).
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