

Storia delle Crociate
Francesco Cognasso
Storia delle Crociate
Francesco Cognasso
All’appello che nel 1095 Urbano II rivolse da Piacenza agli italiani e da Clermont ai francesi, risposero entusiasti principi, vassalli, scudieri e ribaldi. Salvare la cristianità dalla più barbara e fanatica ondata musulmana, riportare i cristiani d’Oriente
alla fratellanza con i cristiani d’Occidente, ricreare
un unico ovile sotto un unico pastore: questo era il programma bandito da Gregorio VII e in seguito dal suo successore Urbano II.
La società europea si stava organizzando attorno a Roma papale, erede e continuatrice di Roma imperiale. Un nome, Gerusalemme, rappresentava per tutti il simbolo del grande programma. La liberazione del Santo Sepolcro significava la sintesi di tutta una fede, di una vita di dedizione e abnegazione.
Nel corso dei decenni, con le loro passioni, gli egoismi e le cupidigie, papi e principi corruppero questi ideali di rinnovamento creando al contempo la storia dell’Europa medievale e moderna.
Ma le Crociate non furono soltanto un episodio
di fanatismo sterile e di avidità grossolana: esse rappresentarono anche la realizzazione di alti pensieri e nobili sentimenti vissuti, oltre che dalle aristocrazie feudali o sacerdotali, da popoli interi. Letteratura, arte ed economia in Europa portarono e portano tuttora l’impronta dei sacrifici fatti in nome di Gerusalemme, del Sepolcro di Cristo.
Francesco Cognasso, uno dei maggiori storici italiani e dei massimi esperti del periodo, ha scritto su questo vasto argomento un’opera definitiva e insuperata, sulla base di una rigorosa documentazione e di una complessa indagine analitica, ricca di notazioni di estremo interesse per il lettore che osserva svolgersi sotto i propri occhi un grandioso, splendente affresco storico.
"Dio lo vuole!"
– Pietro l’Eremita, motto della Crociata dei pezzenti –
"I Cavalieri di Cristo combattono sicuri la guerra del loro Signore,
non temendo in alcun modo né peccato per l’uccisione dei nemici
né pericolo se cadono in combattimento.
La morte per Cristo, infatti, sia che venga subita sia che venga data,
non ha nulla di peccaminoso ed è degna di altissima gloria."
– Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae –
Francesco Cognasso
Francesco Cognasso è stato uno dei maggiori storici italiani. Professore di Storia medievale presso l’Università di Torino, preside della facoltà di Magistero della stessa città dove insegnava Storia moderna. Dichiarato professore emerito. Tra il 1930 e il 1934 direttore della Rivista storica italiana. Presidente della Deputazione Subalpina di Storia Patria, direttore del Bollettino storico-bibliografico subalpino e consigliere del Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo. Socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei.
Per Odoya sono stati pubblicati anche i suoi libri Storia delle crociate (2015) e I Visconti. Storia di una famiglia (2016).
Altri libri di Francesco Cognasso
All’appello che nel 1095 Urbano II rivolse da Piacenza agli italiani e da Clermont ai francesi, risposero entusiasti principi, vassalli, scudieri e ribaldi. Salvare la cristianità dalla più barbara e fanatica ondata musulmana, riportare i cristiani d’Oriente
alla fratellanza con i cristiani d’Occidente, ricreare
un unico ovile sotto un unico pastore: questo era il programma bandito da Gregorio VII e in seguito dal suo successore Urbano II.
La società europea si stava organizzando attorno a Roma papale, erede e continuatrice di Roma imperiale. Un nome, Gerusalemme, rappresentava per tutti il simbolo del grande programma. La liberazione del Santo Sepolcro significava la sintesi di tutta una fede, di una vita di dedizione e abnegazione.
Nel corso dei decenni, con le loro passioni, gli egoismi e le cupidigie, papi e principi corruppero questi ideali di rinnovamento creando al contempo la storia dell’Europa medievale e moderna.
Ma le Crociate non furono soltanto un episodio
di fanatismo sterile e di avidità grossolana: esse rappresentarono anche la realizzazione di alti pensieri e nobili sentimenti vissuti, oltre che dalle aristocrazie feudali o sacerdotali, da popoli interi. Letteratura, arte ed economia in Europa portarono e portano tuttora l’impronta dei sacrifici fatti in nome di Gerusalemme, del Sepolcro di Cristo.
Francesco Cognasso, uno dei maggiori storici italiani e dei massimi esperti del periodo, ha scritto su questo vasto argomento un’opera definitiva e insuperata, sulla base di una rigorosa documentazione e di una complessa indagine analitica, ricca di notazioni di estremo interesse per il lettore che osserva svolgersi sotto i propri occhi un grandioso, splendente affresco storico.
"Dio lo vuole!"
– Pietro l’Eremita, motto della Crociata dei pezzenti –
"I Cavalieri di Cristo combattono sicuri la guerra del loro Signore,
non temendo in alcun modo né peccato per l’uccisione dei nemici
né pericolo se cadono in combattimento.
La morte per Cristo, infatti, sia che venga subita sia che venga data,
non ha nulla di peccaminoso ed è degna di altissima gloria."
– Bernardo di Chiaravalle, Liber ad milites templi. De laude novae militiae –
Francesco Cognasso
Francesco Cognasso è stato uno dei maggiori storici italiani. Professore di Storia medievale presso l’Università di Torino, preside della facoltà di Magistero della stessa città dove insegnava Storia moderna. Dichiarato professore emerito. Tra il 1930 e il 1934 direttore della Rivista storica italiana. Presidente della Deputazione Subalpina di Storia Patria, direttore del Bollettino storico-bibliografico subalpino e consigliere del Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo. Socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei.
Per Odoya sono stati pubblicati anche i suoi libri Storia delle crociate (2015) e I Visconti. Storia di una famiglia (2016).
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