
volume illustrato
Collana: OL - Odoya Library
Numero di collana: 115
Isbn: 978-88-6288-190-6
Pagine: 320
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2013
Autore:
Lorenzo Pini

Lisbona
Ritratto di una città
Lorenzo Pini
Lisbona
Ritratto di una città
Lorenzo Pini
sconto
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17,10€
18,00€
Un viaggio letterario nella Lisbona più autentica, a spasso con i personaggi storici che la vissero e quelli nati dall’immaginazione di scrittori che la ritrassero, da José Saramago e Fernando Pessoa ad Antonio Tabucchi, che, italiano in terra straniera, ha fatto di questa città una seconda casa e un secondo cuore. Inseguendo i protagonisti della letteratura, della storia e del cinema, Lorenzo Pini ci condurrà, da perfetti flâneurs, in giro per la città. In un gioco turistico a tu per tu senza regole né – almeno apparentemente – mete, se non quelle individuate dagli scatti di José Fernandes.
Ci ritroviamo così, quasi senza accorgercene e sempre con il naso all’insù, tra il blu del mare e degli azulejos, nel frenetico mondo del Bairro Alto come nella quiete dei giardini sulle sommità occidentali della città, tra la più ricercata raffinatezza borghese del Carmo come nella casbah dell’Alfama, attraverso rivoluzioni e trasformazioni radicali, assolati pomeriggi e surreali domeniche di epoche passate.
Il tutto, naturalmente, scarpinando. Perché Lisbona è città di pendii e dislivelli, talvolta da lasciare senza fiato. Se dalla Baixa pianeggiante si vuol godere dei miradouros soleggiati battuti dalla brezza oceanica, non c’è alternativa: o così, o velocemente sospinti dai numerosi tram ed elevadores cittadini. Ci sarà sempre tempo, poi, per riprendersi dalla fatica seduti a un tavolino di un chiosco, sorseggiando una ginjinha o un bicchiere di Porto, o gustando un pastel de nata a Belém.
Se poi, sulle nostalgiche note di un fado, la saudade vi coglierà (è inevitabile, a quanto pare), sarà solo per capire meglio la quintessenza stessa della città, sempre sul crinale tra progresso e tradizione.
Ci ritroviamo così, quasi senza accorgercene e sempre con il naso all’insù, tra il blu del mare e degli azulejos, nel frenetico mondo del Bairro Alto come nella quiete dei giardini sulle sommità occidentali della città, tra la più ricercata raffinatezza borghese del Carmo come nella casbah dell’Alfama, attraverso rivoluzioni e trasformazioni radicali, assolati pomeriggi e surreali domeniche di epoche passate.
Il tutto, naturalmente, scarpinando. Perché Lisbona è città di pendii e dislivelli, talvolta da lasciare senza fiato. Se dalla Baixa pianeggiante si vuol godere dei miradouros soleggiati battuti dalla brezza oceanica, non c’è alternativa: o così, o velocemente sospinti dai numerosi tram ed elevadores cittadini. Ci sarà sempre tempo, poi, per riprendersi dalla fatica seduti a un tavolino di un chiosco, sorseggiando una ginjinha o un bicchiere di Porto, o gustando un pastel de nata a Belém.
Se poi, sulle nostalgiche note di un fado, la saudade vi coglierà (è inevitabile, a quanto pare), sarà solo per capire meglio la quintessenza stessa della città, sempre sul crinale tra progresso e tradizione.
"Si tratta di una città portatrice di mistero, perché nella sua
geometria il suo narratore ha posto il mistero dell’esistenza."
– Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine –
"Non dimenticare che siamo a Lisbona,
da qui non partono strade."
– José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis –
"Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell’anima forte,
l’occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e
che poi l’ha abbandonato: nel fado gli dèi ritornano, legittimi e lontani."
– Amália Rodrigues –
geometria il suo narratore ha posto il mistero dell’esistenza."
– Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine –
"Non dimenticare che siamo a Lisbona,
da qui non partono strade."
– José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis –
"Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell’anima forte,
l’occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e
che poi l’ha abbandonato: nel fado gli dèi ritornano, legittimi e lontani."
– Amália Rodrigues –
Lorenzo Pini
Lorenzo Pini, 1982, è laureato in Geografia e autore di narrativa di viaggio. Lavora nel settore editoriale. Tra le sue pubblicazioni: A Lisbona con Antonio Tabucchi (Giulio Perrone, 2012). Per Odoya ha pubblicato nel 2013 Lisbona, ritratto di una città.
www.lorenzopini.com
Nessun sommario presente.
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Un viaggio letterario nella Lisbona più autentica, a spasso con i personaggi storici che la vissero e quelli nati dall’immaginazione di scrittori che la ritrassero, da José Saramago e Fernando Pessoa ad Antonio Tabucchi, che, italiano in terra straniera, ha fatto di questa città una seconda casa e un secondo cuore. Inseguendo i protagonisti della letteratura, della storia e del cinema, Lorenzo Pini ci condurrà, da perfetti flâneurs, in giro per la città. In un gioco turistico a tu per tu senza regole né – almeno apparentemente – mete, se non quelle individuate dagli scatti di José Fernandes.
Ci ritroviamo così, quasi senza accorgercene e sempre con il naso all’insù, tra il blu del mare e degli azulejos, nel frenetico mondo del Bairro Alto come nella quiete dei giardini sulle sommità occidentali della città, tra la più ricercata raffinatezza borghese del Carmo come nella casbah dell’Alfama, attraverso rivoluzioni e trasformazioni radicali, assolati pomeriggi e surreali domeniche di epoche passate.
Il tutto, naturalmente, scarpinando. Perché Lisbona è città di pendii e dislivelli, talvolta da lasciare senza fiato. Se dalla Baixa pianeggiante si vuol godere dei miradouros soleggiati battuti dalla brezza oceanica, non c’è alternativa: o così, o velocemente sospinti dai numerosi tram ed elevadores cittadini. Ci sarà sempre tempo, poi, per riprendersi dalla fatica seduti a un tavolino di un chiosco, sorseggiando una ginjinha o un bicchiere di Porto, o gustando un pastel de nata a Belém.
Se poi, sulle nostalgiche note di un fado, la saudade vi coglierà (è inevitabile, a quanto pare), sarà solo per capire meglio la quintessenza stessa della città, sempre sul crinale tra progresso e tradizione.
Ci ritroviamo così, quasi senza accorgercene e sempre con il naso all’insù, tra il blu del mare e degli azulejos, nel frenetico mondo del Bairro Alto come nella quiete dei giardini sulle sommità occidentali della città, tra la più ricercata raffinatezza borghese del Carmo come nella casbah dell’Alfama, attraverso rivoluzioni e trasformazioni radicali, assolati pomeriggi e surreali domeniche di epoche passate.
Il tutto, naturalmente, scarpinando. Perché Lisbona è città di pendii e dislivelli, talvolta da lasciare senza fiato. Se dalla Baixa pianeggiante si vuol godere dei miradouros soleggiati battuti dalla brezza oceanica, non c’è alternativa: o così, o velocemente sospinti dai numerosi tram ed elevadores cittadini. Ci sarà sempre tempo, poi, per riprendersi dalla fatica seduti a un tavolino di un chiosco, sorseggiando una ginjinha o un bicchiere di Porto, o gustando un pastel de nata a Belém.
Se poi, sulle nostalgiche note di un fado, la saudade vi coglierà (è inevitabile, a quanto pare), sarà solo per capire meglio la quintessenza stessa della città, sempre sul crinale tra progresso e tradizione.
"Si tratta di una città portatrice di mistero, perché nella sua
geometria il suo narratore ha posto il mistero dell’esistenza."
– Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine –
"Non dimenticare che siamo a Lisbona,
da qui non partono strade."
– José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis –
"Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell’anima forte,
l’occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e
che poi l’ha abbandonato: nel fado gli dèi ritornano, legittimi e lontani."
– Amália Rodrigues –
geometria il suo narratore ha posto il mistero dell’esistenza."
– Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine –
"Non dimenticare che siamo a Lisbona,
da qui non partono strade."
– José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis –
"Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell’anima forte,
l’occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e
che poi l’ha abbandonato: nel fado gli dèi ritornano, legittimi e lontani."
– Amália Rodrigues –
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Numero di collana: 115
Isbn: 978-88-6288-190-6
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Lorenzo Pini, 1982, è laureato in Geografia e autore di narrativa di viaggio. Lavora nel settore editoriale. Tra le sue pubblicazioni: A Lisbona con Antonio Tabucchi (Giulio Perrone, 2012). Per Odoya ha pubblicato nel 2013 Lisbona, ritratto di una città.
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