Los Angeles e le radici della cultura pop
Claudio Castellacci
Los Angeles e le radici della cultura pop
Claudio Castellacci
Per capire veramente la cultura pop(olare) bisogna, per prima cosa, capire Los Angeles, una non-città composta da mille e una città, uno studio cinematografico sparso in ogni quartiere, disordinato e in continua evoluzione, con la sua artificialità, la sua iconicità, la sua consumabilità visiva e sonora fatta di film, canzoni, fumetti, fantascienza, detective story, videogame, con la capacità di inventarsi e rinnovarsi, con l’essere espressione di una cultura visionaria, il suo appartenere all’universo della comunicazione, esserne la capitale, essere il luogo che ha creato il Sogno Americano, “dove la realtà si trasforma in fantasia e la fantasia diventa realtà”.
A Los Angeles, più che altrove, il pop, con tutte le nicchie e i sottogeneri propri della cultura di massa, si identifica con ciò che chiamiamo mainstream, che qui ha radici antropologicamente profonde. E se a Londra il pop scomparve il 10 aprile 1970, quando Paul McCartney annunciò la dissoluzione dei Beatles, e una pietra tombale cadde sulla Swinging London, a Los Angeles il pop non è mai finito perché qui è un fenomeno culturale autoctono, una vera e propria “categoria dello spirito cittadino”.
Il pop è ovunque, il pop ha vinto e non poteva non vincere, per lo stesso motivo per cui tutti indossano i jeans.
– Giulio Giorello
“Più ci dirigevamo a ovest, più tutto quello che scorreva lungo la strada prendeva un’aria sempre più inconfondibilmente pop”.
– Andy Warhol
“Io non ho la Senna di Monet a ispirarmi. Ho la Route 66 tra Oklahoma City e Los Angeles a stimolare la mia fantasia. Ad attrarmi sono stati soprattutto gli stereotipi di Los Angeles: le macchine, le abbronzature, le palme, le piscine, la celluloide, il tramonto”.
– Ed Ruscha
“Los Angeles è tutto quello che voi volete essere. Los Angeles diventa come voi la volete. Los Angeles siete voi. La verità è che Los Angeles non esiste. Diversa, molteplice, che non va da nessuna parte, ma che da qualche parte arriva, gigantesco flipper con parecchi milioni di palline che rimbalzano dal futuro. Una città più regale che reale e perciò un posto dove vale la pena sognare. Los Angeles, la mia città”.
– Ray Bradbury
Claudio Castellacci
Giornalista e saggista. Per il gruppo RCS è stato, fra i diversi incarichi, corrispondente dagli Stati Uniti, a Los Angeles, California, e collaboratore del Corriere della Sera. È stato Direttore esecutivo della rivista internazionale Cartier Art, pubblicata da RCS per conto della Maison parigina. Ha insegnato al Master di Giornalismo presso l’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica di Milano.Patrizia Sanvitale
Giornalista, sociologa, collaboratrice della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, è autrice di diversi saggi pubblicati da Rizzoli, il Saggiatore, Marsilio. Nata a Trieste, ha vissuto e lavorato a lungo a Milano e Los Angeles, prima di rientrare definitivamente nella capitale lombarda dove prosegue la sua attività di saggista.L’ANIMA DEL LUOGO
Los Angeles era casa
IL FUTURO (POP) È QUI
Déja vu • Mainstream Pop • Googie e il retro-futurismo • Frank O. Gehry e il palazzo con i binocoli • Il vero centro del mondo • Cronache terrestri • Quando i marziani abitavano al 10265 di Cheviot Drive • Il pericolo pop e i nemici alieni
DEL POP IL CATALOGO È (ANCHE) QUESTO
Juke-box • Chewing gum • Barbie • Hula hoop • Plastica • Il surf-da-marciapiede • La grafica pop e la fine della stampa • Gulp, Gasp, Sob, i suoni del pop • Il pop vien mangiando
POP PEOPLE
Quando Eve Babitz, nuda, giocò a scacchi con Marcel Duchamp • L’uomo che pettinò Marilyn Monroe • Elvis Presley: A-bop-bop-a-loom-op a-lop-bop-boom • Mickey il topo, Donald il papero • Philip K. Dick • Michael Crichton • Carlo Rambaldi
TINSELTOWN, CAPITALE DEL PECCATO
La scritta Hollywood • Quella Hollywood lussuriosa, avida, stralunata, fatale, pidocchiosa, stupendamente pop • L’importanza della paura • Drive-in • Oscar
BORN TO BE POP
Capitol Records • Byrdmania • Groupie Bang Bang • Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini
IL CRIMINE (POP) AMA LOS ANGELES
Raymond Chandler: lo stile Marlowe • Stuart M. Kaminsky: Toby Peters investigatore • James Ellroy: lezioni di crudeltà • Walter Mosley: dilettanti senza licenza • Il Tenente Colombo: uno sbirro tipicamente atipico
THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN’
L’Estate dell’Amore • Niente sarà più come prima
…E POI FU NEW AGE
di Patrizia Sanvitale
L’Era dei mutamenti
Appendice
E, ALLA FINE, ANCHE IL RESTO DEL MONDO SI TINSE DI POP
Intanto a Londra… • Intanto a Parigi… • Intanto a Roma, Milano e Firenze… • Intanto a Pechino… • Intanto nel mondo…
Note
Fonti e bibliografia
Per capire veramente la cultura pop(olare) bisogna, per prima cosa, capire Los Angeles, una non-città composta da mille e una città, uno studio cinematografico sparso in ogni quartiere, disordinato e in continua evoluzione, con la sua artificialità, la sua iconicità, la sua consumabilità visiva e sonora fatta di film, canzoni, fumetti, fantascienza, detective story, videogame, con la capacità di inventarsi e rinnovarsi, con l’essere espressione di una cultura visionaria, il suo appartenere all’universo della comunicazione, esserne la capitale, essere il luogo che ha creato il Sogno Americano, “dove la realtà si trasforma in fantasia e la fantasia diventa realtà”.
A Los Angeles, più che altrove, il pop, con tutte le nicchie e i sottogeneri propri della cultura di massa, si identifica con ciò che chiamiamo mainstream, che qui ha radici antropologicamente profonde. E se a Londra il pop scomparve il 10 aprile 1970, quando Paul McCartney annunciò la dissoluzione dei Beatles, e una pietra tombale cadde sulla Swinging London, a Los Angeles il pop non è mai finito perché qui è un fenomeno culturale autoctono, una vera e propria “categoria dello spirito cittadino”.
Il pop è ovunque, il pop ha vinto e non poteva non vincere, per lo stesso motivo per cui tutti indossano i jeans.
– Giulio Giorello
“Più ci dirigevamo a ovest, più tutto quello che scorreva lungo la strada prendeva un’aria sempre più inconfondibilmente pop”.
– Andy Warhol
“Io non ho la Senna di Monet a ispirarmi. Ho la Route 66 tra Oklahoma City e Los Angeles a stimolare la mia fantasia. Ad attrarmi sono stati soprattutto gli stereotipi di Los Angeles: le macchine, le abbronzature, le palme, le piscine, la celluloide, il tramonto”.
– Ed Ruscha
“Los Angeles è tutto quello che voi volete essere. Los Angeles diventa come voi la volete. Los Angeles siete voi. La verità è che Los Angeles non esiste. Diversa, molteplice, che non va da nessuna parte, ma che da qualche parte arriva, gigantesco flipper con parecchi milioni di palline che rimbalzano dal futuro. Una città più regale che reale e perciò un posto dove vale la pena sognare. Los Angeles, la mia città”.
– Ray Bradbury
L’ANIMA DEL LUOGO
Los Angeles era casa
IL FUTURO (POP) È QUI
Déja vu • Mainstream Pop • Googie e il retro-futurismo • Frank O. Gehry e il palazzo con i binocoli • Il vero centro del mondo • Cronache terrestri • Quando i marziani abitavano al 10265 di Cheviot Drive • Il pericolo pop e i nemici alieni
DEL POP IL CATALOGO È (ANCHE) QUESTO
Juke-box • Chewing gum • Barbie • Hula hoop • Plastica • Il surf-da-marciapiede • La grafica pop e la fine della stampa • Gulp, Gasp, Sob, i suoni del pop • Il pop vien mangiando
POP PEOPLE
Quando Eve Babitz, nuda, giocò a scacchi con Marcel Duchamp • L’uomo che pettinò Marilyn Monroe • Elvis Presley: A-bop-bop-a-loom-op a-lop-bop-boom • Mickey il topo, Donald il papero • Philip K. Dick • Michael Crichton • Carlo Rambaldi
TINSELTOWN, CAPITALE DEL PECCATO
La scritta Hollywood • Quella Hollywood lussuriosa, avida, stralunata, fatale, pidocchiosa, stupendamente pop • L’importanza della paura • Drive-in • Oscar
BORN TO BE POP
Capitol Records • Byrdmania • Groupie Bang Bang • Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini
IL CRIMINE (POP) AMA LOS ANGELES
Raymond Chandler: lo stile Marlowe • Stuart M. Kaminsky: Toby Peters investigatore • James Ellroy: lezioni di crudeltà • Walter Mosley: dilettanti senza licenza • Il Tenente Colombo: uno sbirro tipicamente atipico
THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN’
L’Estate dell’Amore • Niente sarà più come prima
…E POI FU NEW AGE
di Patrizia Sanvitale
L’Era dei mutamenti
Appendice
E, ALLA FINE, ANCHE IL RESTO DEL MONDO SI TINSE DI POP
Intanto a Londra… • Intanto a Parigi… • Intanto a Roma, Milano e Firenze… • Intanto a Pechino… • Intanto nel mondo…
Note
Fonti e bibliografia
Claudio Castellacci
Giornalista e saggista. Per il gruppo RCS è stato, fra i diversi incarichi, corrispondente dagli Stati Uniti, a Los Angeles, California, e collaboratore del Corriere della Sera. È stato Direttore esecutivo della rivista internazionale Cartier Art, pubblicata da RCS per conto della Maison parigina. Ha insegnato al Master di Giornalismo presso l’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica di Milano.Patrizia Sanvitale
Giornalista, sociologa, collaboratrice della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, è autrice di diversi saggi pubblicati da Rizzoli, il Saggiatore, Marsilio. Nata a Trieste, ha vissuto e lavorato a lungo a Milano e Los Angeles, prima di rientrare definitivamente nella capitale lombarda dove prosegue la sua attività di saggista.-
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