

Zombie Walk
L’irresistibile ascesa di un mostro senza qualità
Gianmaria Contro
Zombie Walk
L’irresistibile ascesa di un mostro senza qualità
Gianmaria Contro
Mentre centinaia di film e romanzi, decine di videogame, fumetti e web series, articoli di giornale e ponderose – per quanto improvvisate – speculazioni filosofiche ne decretano la dilagante popolarità, il Morto Vivente è ancora un’entità sfuggente e sotterranea per la saggistica italiana.
Zombie Walk cerca di colmare questo vuoto raccontando l’irresistibile ascesa di un mostro senza qualità, la claudicante avanzata di un anti (o super?) eroe senza precedenti che, con silenziosa ostinazione, ha invaso l’immaginario e il linguaggio della quotidianità.
Non si tratta dell’ennesimo repertorio per cinefili horror-maniaci, né di uno dei tanti tentativi di trasformare il Living Dead in una più o meno astrusa metafora sociopolitica. Zombie Walk narra piuttosto le metamorfosi del Sublime Cadaverico attraverso i più vari luoghi e tempi della storia, lungo le vie tortuose della pop culture e dell’arte colta, delle scienze e della cronaca, cercando di cogliere – o almeno di raccontare – la sostanza di quella strana "increspatura epistemologica" che porta, e riporta ciclicamente, i vivi a confondersi con i morti.
Da dove arrivano? Chi li ha creati? Cosa vogliono da noi, a parte mangiarci? Niente, forse. Vogliono solo smettere di volere, spegnere la coscienza e la civiltà, azzerare il contagiri. Dare a noi tutti una seconda chance.
Nascosti nelle pieghe della cultura erudita o sbandierati dallo show business orrifico, evocati nei manuali anatomici, mummificati dalle pratiche funerarie, i morti risorgono, i morti amano, i morti lavorano, i morti mangiano.
In televisione camminano, sul grande schermo scatenano guerre mondiali, nella Rete globale esplodono, chiacchierano e infettano tutto.
"Mio nonno era una specie di stregone a Trinidad, ci diceva:
‘Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla terra’."
– dal film Zombi di George A. Romero, 1978 –
"Ogni essere umano che salviamo
è uno zombie in meno da combattere."
– dal film World War Z di Marc Forster, 2013 –
Gianmaria Contro
nato a Milano nel 1968, muove i primi passi in editoria tra i redattori de La Rivisteria, periodico di informazione e dibattito sul mercato del libro.Nel 1998 realizza per Feltrinelli il volume Il mercato del terrore – Mostri e maestri dell’horror. Dal 2003 al 2007 è membro permanente della redazione del mensile HorrorMania e autore per la rivista-gemella ThrillerMania, entrambe pubblicazioni delle Edizioni Master. In seguito, nel 2013, si unirà alla breve avventura della testata Horror Time (Eligio Editore).
Collaboratore occasionale di varie case editrici (fra cui Condé Nast, Mondadori, Addiction, Gargoyle Books, Coniglio Editore), dal 2002 lavora stabilmente presso la Sergio Bonelli Editore, per la quale ha curato varie collane (oggi è responsabile, e occasionalmente sceneggiatore, del mensile Le Storie) e firmatario di numerosi articoli e mini-saggi.
Introduzione
ovvero: Do You Remember Zombie Summer?
Immaginazione putrescente 1
ovvero: Come i morti hanno imparato a vivere
Breve intermezzo 1
ovvero: Come far soldi con i morti senza seppellirli
Zombiewood 1
ovvero: Voodoo child?
Immaginazione putrescente 2
ovvero: Macchie di colore su tavoli grigi
Zombiewood 2
ovvero: Reductio ad hitlerum
Breve intermezzo 2
ovvero: Rimettendo ordine nelle carte sparse
Mangio, dunque sono 1
ovvero: Mangio (i vivi) dunque sono (morto)
Breve intermezzo 3
ovvero: Epidemie dell’immaginario
Mangio, dunque sono 2
ovvero: Hoc est corpum meum
Breve intermezzo 4
ovvero: Baciami, sciocco!
Zombiewood 3
ovvero: Astromorti & Alienopustolosi
Breve intermezzo 5
ovvero: How I Did It
Plastic People
ovvero: Sul buon uso delle salme
Breve intermezzo 6
ovvero: Catene di smontaggio
Immaginazione putrescente 3
ovvero: Spettrali fungosità sotterranee
Breve (ma non troppo) intermezzo 4
ovvero: Walking Dead & Waking hallucinations
Scene del delitto incompiuto 1
ovvero: Viaggio nelle terre dei Morti
Tanatopolitica 1
ovvero: Appunti di biopolitica per defunti
TV Eye 1
ovvero: Imago mundi
Zombietoonia
ovvero: Virus non è una malattia
Tanatopolitica 2
ovvero: Gay of the Dead
Scene del delitto incompiuto 2
ovvero: Con-Fine del mondo
Breve intermezzo 7
ovvero: Zombie-royalties?
Certificati di morte
ovvero: Parenti serpenti
Immaginazione putrescente 4
ovvero: Materia per candele
TV Eye 2
ovvero: Sumeri e pane tostato
Apocalisse mon amour
ovvero: Alla ricerca del tempo (libero) perduto
Note
Indice dei nomi
Altri libri di Gianmaria Contro
Mentre centinaia di film e romanzi, decine di videogame, fumetti e web series, articoli di giornale e ponderose – per quanto improvvisate – speculazioni filosofiche ne decretano la dilagante popolarità, il Morto Vivente è ancora un’entità sfuggente e sotterranea per la saggistica italiana.
Zombie Walk cerca di colmare questo vuoto raccontando l’irresistibile ascesa di un mostro senza qualità, la claudicante avanzata di un anti (o super?) eroe senza precedenti che, con silenziosa ostinazione, ha invaso l’immaginario e il linguaggio della quotidianità.
Non si tratta dell’ennesimo repertorio per cinefili horror-maniaci, né di uno dei tanti tentativi di trasformare il Living Dead in una più o meno astrusa metafora sociopolitica. Zombie Walk narra piuttosto le metamorfosi del Sublime Cadaverico attraverso i più vari luoghi e tempi della storia, lungo le vie tortuose della pop culture e dell’arte colta, delle scienze e della cronaca, cercando di cogliere – o almeno di raccontare – la sostanza di quella strana "increspatura epistemologica" che porta, e riporta ciclicamente, i vivi a confondersi con i morti.
Da dove arrivano? Chi li ha creati? Cosa vogliono da noi, a parte mangiarci? Niente, forse. Vogliono solo smettere di volere, spegnere la coscienza e la civiltà, azzerare il contagiri. Dare a noi tutti una seconda chance.
Nascosti nelle pieghe della cultura erudita o sbandierati dallo show business orrifico, evocati nei manuali anatomici, mummificati dalle pratiche funerarie, i morti risorgono, i morti amano, i morti lavorano, i morti mangiano.
In televisione camminano, sul grande schermo scatenano guerre mondiali, nella Rete globale esplodono, chiacchierano e infettano tutto.
"Mio nonno era una specie di stregone a Trinidad, ci diceva:
‘Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla terra’."
– dal film Zombi di George A. Romero, 1978 –
"Ogni essere umano che salviamo
è uno zombie in meno da combattere."
– dal film World War Z di Marc Forster, 2013 –
Introduzione
ovvero: Do You Remember Zombie Summer?
Immaginazione putrescente 1
ovvero: Come i morti hanno imparato a vivere
Breve intermezzo 1
ovvero: Come far soldi con i morti senza seppellirli
Zombiewood 1
ovvero: Voodoo child?
Immaginazione putrescente 2
ovvero: Macchie di colore su tavoli grigi
Zombiewood 2
ovvero: Reductio ad hitlerum
Breve intermezzo 2
ovvero: Rimettendo ordine nelle carte sparse
Mangio, dunque sono 1
ovvero: Mangio (i vivi) dunque sono (morto)
Breve intermezzo 3
ovvero: Epidemie dell’immaginario
Mangio, dunque sono 2
ovvero: Hoc est corpum meum
Breve intermezzo 4
ovvero: Baciami, sciocco!
Zombiewood 3
ovvero: Astromorti & Alienopustolosi
Breve intermezzo 5
ovvero: How I Did It
Plastic People
ovvero: Sul buon uso delle salme
Breve intermezzo 6
ovvero: Catene di smontaggio
Immaginazione putrescente 3
ovvero: Spettrali fungosità sotterranee
Breve (ma non troppo) intermezzo 4
ovvero: Walking Dead & Waking hallucinations
Scene del delitto incompiuto 1
ovvero: Viaggio nelle terre dei Morti
Tanatopolitica 1
ovvero: Appunti di biopolitica per defunti
TV Eye 1
ovvero: Imago mundi
Zombietoonia
ovvero: Virus non è una malattia
Tanatopolitica 2
ovvero: Gay of the Dead
Scene del delitto incompiuto 2
ovvero: Con-Fine del mondo
Breve intermezzo 7
ovvero: Zombie-royalties?
Certificati di morte
ovvero: Parenti serpenti
Immaginazione putrescente 4
ovvero: Materia per candele
TV Eye 2
ovvero: Sumeri e pane tostato
Apocalisse mon amour
ovvero: Alla ricerca del tempo (libero) perduto
Note
Indice dei nomi
Gianmaria Contro
nato a Milano nel 1968, muove i primi passi in editoria tra i redattori de La Rivisteria, periodico di informazione e dibattito sul mercato del libro.Nel 1998 realizza per Feltrinelli il volume Il mercato del terrore – Mostri e maestri dell’horror. Dal 2003 al 2007 è membro permanente della redazione del mensile HorrorMania e autore per la rivista-gemella ThrillerMania, entrambe pubblicazioni delle Edizioni Master. In seguito, nel 2013, si unirà alla breve avventura della testata Horror Time (Eligio Editore).
Collaboratore occasionale di varie case editrici (fra cui Condé Nast, Mondadori, Addiction, Gargoyle Books, Coniglio Editore), dal 2002 lavora stabilmente presso la Sergio Bonelli Editore, per la quale ha curato varie collane (oggi è responsabile, e occasionalmente sceneggiatore, del mensile Le Storie) e firmatario di numerosi articoli e mini-saggi.
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