
Isbn: 978-88-6288-893-6
Pagine: 224
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 13 x 19
cm
Data di pubblicazione: 05/12/2024
Autore:
Gianmaria Contro

Il male e il peggio
Breve, ma ragionata, storia dell'immaginario distopico
Gianmaria Contro
Il male e il peggio
Breve, ma ragionata, storia dell'immaginario distopico
Gianmaria Contro
sconto
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16,00€
Distopia, ovvero l’arte di immaginare il Peggio.
Dittature totalitarie, fantasie genocide, architetture del disumano, dell’iper-controllo tecnocratico, del terrore e della guerra eterna.
Da dove è nata questa fabbrica di incubi? Come ha conquistato ed espanso il proprio spazio negli interstizi tra realtà e fantasia?
Il percorso è accidentato e si snoda attraverso una selva di ombre, riflessi, suggestioni sfuggenti. Frammenti di una storia culturale e materiale che intreccia la satira alla tragedia, le rivoluzioni alle restaurazioni, il progresso di una civiltà all’annientamento di un’altra. La distopia è soprattutto fisiologia del Potere ed è nelle forme storiche che il Potere assume la chiave per decifrare la sua natura e i suoi scopi.
Gianmaria Contro insegue le costellazioni ideali e gli archetipi narrativi, così come i fatti e i personaggi concreti, che hanno alimentato e alimentano le produzioni di questo sinistro intrattenimento per pessimisti militanti e lucidi ottimisti.
Si intravedono così le linee di una cartografia minima – ma documentata – del “genere” che è diventato materia prima dell’industria culturale contemporanea, e che rischia di essere la sola via al futuro che si apre di fronte al nostro mondo dilaniato.
La parola distopia è stata inventata per esprimere un’utopia al negativo. E se l’utopia vuol descrivere un mondo perfetto e ideale, la distopia ne mette in scena uno indesiderabile e terrificante.
“Si sentì a un tratto come una falena impotente, che svolazza sui vetri della finestra della realtà, osservando dall’esterno un mondo sfocato”.
– Philip K. Dick
Dittature totalitarie, fantasie genocide, architetture del disumano, dell’iper-controllo tecnocratico, del terrore e della guerra eterna.
Da dove è nata questa fabbrica di incubi? Come ha conquistato ed espanso il proprio spazio negli interstizi tra realtà e fantasia?
Il percorso è accidentato e si snoda attraverso una selva di ombre, riflessi, suggestioni sfuggenti. Frammenti di una storia culturale e materiale che intreccia la satira alla tragedia, le rivoluzioni alle restaurazioni, il progresso di una civiltà all’annientamento di un’altra. La distopia è soprattutto fisiologia del Potere ed è nelle forme storiche che il Potere assume la chiave per decifrare la sua natura e i suoi scopi.
Gianmaria Contro insegue le costellazioni ideali e gli archetipi narrativi, così come i fatti e i personaggi concreti, che hanno alimentato e alimentano le produzioni di questo sinistro intrattenimento per pessimisti militanti e lucidi ottimisti.
Si intravedono così le linee di una cartografia minima – ma documentata – del “genere” che è diventato materia prima dell’industria culturale contemporanea, e che rischia di essere la sola via al futuro che si apre di fronte al nostro mondo dilaniato.
La parola distopia è stata inventata per esprimere un’utopia al negativo. E se l’utopia vuol descrivere un mondo perfetto e ideale, la distopia ne mette in scena uno indesiderabile e terrificante.
“Si sentì a un tratto come una falena impotente, che svolazza sui vetri della finestra della realtà, osservando dall’esterno un mondo sfocato”.
– Philip K. Dick
Gianmaria Contro
Lavora da oltre vent’anni per Sergio Bonelli Editore, dove scrive, sceneggia e cura l’editing di diverse testate. È fumettista per mestiere e saggista per passione. Ma anche viceversa. Da sempre segue con curiosità e attenzione gli universi del Fantastico in tutte le loro declinazioni. Nel 1998 ha pubblicato per Feltrinelli Il mercato del terrore. Mostri e maestri dell’horror, e da allora non ha mai smesso di occuparsi professionalmente di cinema, letteratura e multimedialità del Perturbante. Per Odoya ha pubblicato Zombie Walk. L’irresistibile ascesa di un mostro senza qualità (2018), Il male e il peggio. Breve, ma ragionata, storia dell'immaginario distopico (2024) e preso parte all’antologia saggistica Almanacco dell’orrore popolare (2021).
Introduzione
Il peggiore dei mondi possibili
1. Un arcipelago in movimento
2. Impero
3. Nel mondo dell’Altro
4. I denti del Leviatano
5. Dopo
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Da dove è nata questa fabbrica di incubi? Come ha conquistato ed espanso il proprio spazio negli interstizi tra realtà e fantasia?
Il percorso è accidentato e si snoda attraverso una selva di ombre, riflessi, suggestioni sfuggenti. Frammenti di una storia culturale e materiale che intreccia la satira alla tragedia, le rivoluzioni alle restaurazioni, il progresso di una civiltà all’annientamento di un’altra. La distopia è soprattutto fisiologia del Potere ed è nelle forme storiche che il Potere assume la chiave per decifrare la sua natura e i suoi scopi.
Gianmaria Contro insegue le costellazioni ideali e gli archetipi narrativi, così come i fatti e i personaggi concreti, che hanno alimentato e alimentano le produzioni di questo sinistro intrattenimento per pessimisti militanti e lucidi ottimisti.
Si intravedono così le linee di una cartografia minima – ma documentata – del “genere” che è diventato materia prima dell’industria culturale contemporanea, e che rischia di essere la sola via al futuro che si apre di fronte al nostro mondo dilaniato.
La parola distopia è stata inventata per esprimere un’utopia al negativo. E se l’utopia vuol descrivere un mondo perfetto e ideale, la distopia ne mette in scena uno indesiderabile e terrificante.
“Si sentì a un tratto come una falena impotente, che svolazza sui vetri della finestra della realtà, osservando dall’esterno un mondo sfocato”.
– Philip K. Dick
Dittature totalitarie, fantasie genocide, architetture del disumano, dell’iper-controllo tecnocratico, del terrore e della guerra eterna.
Da dove è nata questa fabbrica di incubi? Come ha conquistato ed espanso il proprio spazio negli interstizi tra realtà e fantasia?
Il percorso è accidentato e si snoda attraverso una selva di ombre, riflessi, suggestioni sfuggenti. Frammenti di una storia culturale e materiale che intreccia la satira alla tragedia, le rivoluzioni alle restaurazioni, il progresso di una civiltà all’annientamento di un’altra. La distopia è soprattutto fisiologia del Potere ed è nelle forme storiche che il Potere assume la chiave per decifrare la sua natura e i suoi scopi.
Gianmaria Contro insegue le costellazioni ideali e gli archetipi narrativi, così come i fatti e i personaggi concreti, che hanno alimentato e alimentano le produzioni di questo sinistro intrattenimento per pessimisti militanti e lucidi ottimisti.
Si intravedono così le linee di una cartografia minima – ma documentata – del “genere” che è diventato materia prima dell’industria culturale contemporanea, e che rischia di essere la sola via al futuro che si apre di fronte al nostro mondo dilaniato.
La parola distopia è stata inventata per esprimere un’utopia al negativo. E se l’utopia vuol descrivere un mondo perfetto e ideale, la distopia ne mette in scena uno indesiderabile e terrificante.
“Si sentì a un tratto come una falena impotente, che svolazza sui vetri della finestra della realtà, osservando dall’esterno un mondo sfocato”.
– Philip K. Dick
Isbn: 978-88-6288-893-6
Pagine: 224
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 13 x 19
cm
Data di pubblicazione: 05/12/2024
Autore:
Gianmaria Contro
Introduzione
Il peggiore dei mondi possibili
1. Un arcipelago in movimento
2. Impero
3. Nel mondo dell’Altro
4. I denti del Leviatano
5. Dopo
Il peggiore dei mondi possibili
1. Un arcipelago in movimento
2. Impero
3. Nel mondo dell’Altro
4. I denti del Leviatano
5. Dopo
Gianmaria Contro
Lavora da oltre vent’anni per Sergio Bonelli Editore, dove scrive, sceneggia e cura l’editing di diverse testate. È fumettista per mestiere e saggista per passione. Ma anche viceversa. Da sempre segue con curiosità e attenzione gli universi del Fantastico in tutte le loro declinazioni. Nel 1998 ha pubblicato per Feltrinelli Il mercato del terrore. Mostri e maestri dell’horror, e da allora non ha mai smesso di occuparsi professionalmente di cinema, letteratura e multimedialità del Perturbante. Per Odoya ha pubblicato Zombie Walk. L’irresistibile ascesa di un mostro senza qualità (2018), Il male e il peggio. Breve, ma ragionata, storia dell'immaginario distopico (2024) e preso parte all’antologia saggistica Almanacco dell’orrore popolare (2021).
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