
Collana: OMu - Odoya Musica
Numero di collana: 10
Isbn: 978-88-6288-102-9
Pagine: 336
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2011
Autore:
Claudio Gargano
Collaborazione:
Antonio Iannetti

La patria della luce
Il rock e l'Oriente tra i Sessanta e i Settanta
Claudio Gargano
La patria della luce
Il rock e l'Oriente tra i Sessanta e i Settanta
Claudio Gargano
sconto
5%
17,10€
18,00€
Analizzando la discografia di oltre quaranta gruppi e cantanti, il saggio di Gargano e Iannetti si propone di studiare i rapporti che intercorrono, lungo il decennio 1965-1975, tra il sound della Nazione Hippie e l’Oriente.
La sezione "Gli Innocenti all’Estero" illustra i debiti che la musica inglese ha nei confronti di quella indiana. A partire dai Beatles, e in particolare da George Harrison, tale ascendente si esercita muovendosi in tutte le direzioni: il folk (Incredible String Band); la psichedelia (Donovan, Pink Floyd, Tomorrow); il progressive (East Of Eden, Quintessence, Yes); il rock (Led Zeppelin, Rolling Stones, Who); il pop (Cat Stevens); il jazz (Mahavishnu John McLaughlin).
"Gli Agnelli d’America" ci mostra come la musica a stelle e strisce, segnata dalla guerra in Vietnam e dai violenti scontri razziali, non si sottragga alla moda dell’orientalismo e, grazie a innumerevoli mediazioni culturali (Thoreau, Kerouac, Ginsberg, Pirsig), riservi grande spazio all’orient blues della Paul Butterfield Blues Band; al raga rock dei Byrds; al magic train di Crosby, Stills & Nash; all’amore, alla devozione e all’abbandono di Santana.
"Indiani d’Italia" descrive come il caldo Vento dell’Est soffi anche sul Bel Paese, spazzando via le nuvole di Canzonissima e di Sanremo in virtù della world music degli Aktuala e dei N.A.D.M.A., dello space rock dei Brainticket, dell’omaggio ad Allen Ginsberg dei Living Music, dell’attaccamento a Krishna di Claudio Rocchi e della voce-strumento di Alan Sorrenti.
La sezione "Gli Innocenti all’Estero" illustra i debiti che la musica inglese ha nei confronti di quella indiana. A partire dai Beatles, e in particolare da George Harrison, tale ascendente si esercita muovendosi in tutte le direzioni: il folk (Incredible String Band); la psichedelia (Donovan, Pink Floyd, Tomorrow); il progressive (East Of Eden, Quintessence, Yes); il rock (Led Zeppelin, Rolling Stones, Who); il pop (Cat Stevens); il jazz (Mahavishnu John McLaughlin).
"Gli Agnelli d’America" ci mostra come la musica a stelle e strisce, segnata dalla guerra in Vietnam e dai violenti scontri razziali, non si sottragga alla moda dell’orientalismo e, grazie a innumerevoli mediazioni culturali (Thoreau, Kerouac, Ginsberg, Pirsig), riservi grande spazio all’orient blues della Paul Butterfield Blues Band; al raga rock dei Byrds; al magic train di Crosby, Stills & Nash; all’amore, alla devozione e all’abbandono di Santana.
"Indiani d’Italia" descrive come il caldo Vento dell’Est soffi anche sul Bel Paese, spazzando via le nuvole di Canzonissima e di Sanremo in virtù della world music degli Aktuala e dei N.A.D.M.A., dello space rock dei Brainticket, dell’omaggio ad Allen Ginsberg dei Living Music, dell’attaccamento a Krishna di Claudio Rocchi e della voce-strumento di Alan Sorrenti.
Quella colonna di fedeli e devoti in cammino
verso l’Oriente, patria della luce [...]
era sempre in marcia attraverso tutti i secoli,
incontro alla luce e al prodigio [...]
nella perpetua tendenza degli spiriti verso il mattino.
- Hermann Hesse, Il pellegrinaggio in Oriente -
L’India è la mia terra promessa.
- Allen Ginsberg, Indian Journals -
"I don’t believe in I-Ching […]
I don’t believe in Buddha […]
I don’t believe in Mantra […]
I don’t believe in Gita,
I don’t believe in Yoga […]
The Dream is Over."
- John Lennon, God -
verso l’Oriente, patria della luce [...]
era sempre in marcia attraverso tutti i secoli,
incontro alla luce e al prodigio [...]
nella perpetua tendenza degli spiriti verso il mattino.
- Hermann Hesse, Il pellegrinaggio in Oriente -
L’India è la mia terra promessa.
- Allen Ginsberg, Indian Journals -
"I don’t believe in I-Ching […]
I don’t believe in Buddha […]
I don’t believe in Mantra […]
I don’t believe in Gita,
I don’t believe in Yoga […]
The Dream is Over."
- John Lennon, God -
Claudio Gargano
È un prolifico autore di poesia, saggi di critica letteraria (tra i quali: Allegorie. Quindici studi su letteratura e omosessualità, Oèdipus, 2017; Il Dio Nero. Studi sull’erotismo surrealista, Ensemble, 2020; Platone in Inghilterra. Pater, Symonds, Wilde, Rolfe, Mimesis, 2023) e critica musicale (tra i quali: Number “Ninety” Nine. John Lennon in 99 canzoni, Arcana, 2016; Fifth Dimension. Psichedelia USA 1966-1974, Arcana, 2019; Nothing Is Real. Breve Storia della Musica Psichedelica Inglese, Arcana, 2022). Per Odoya ha già pubblicato La patria della luce. Il rock e l’Oriente tra i Sessanta e i Settanta (2011), Live! I migliori album “dal vivo” degli anni ’60 e ’70 (2013) e Vite inarrestabili. L’omosessualità femminile nella letteratura inglese del Novecento (2024).
Antonio Iannetti
nato a Teramo nel 1955, ha pubblicato, insieme a Claudio Garagano, Fifth dimension. Psichedelia USA 1966-1974 (Arcana 2019)
Nessun sommario presente.
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Analizzando la discografia di oltre quaranta gruppi e cantanti, il saggio di Gargano e Iannetti si propone di studiare i rapporti che intercorrono, lungo il decennio 1965-1975, tra il sound della Nazione Hippie e l’Oriente.
La sezione "Gli Innocenti all’Estero" illustra i debiti che la musica inglese ha nei confronti di quella indiana. A partire dai Beatles, e in particolare da George Harrison, tale ascendente si esercita muovendosi in tutte le direzioni: il folk (Incredible String Band); la psichedelia (Donovan, Pink Floyd, Tomorrow); il progressive (East Of Eden, Quintessence, Yes); il rock (Led Zeppelin, Rolling Stones, Who); il pop (Cat Stevens); il jazz (Mahavishnu John McLaughlin).
"Gli Agnelli d’America" ci mostra come la musica a stelle e strisce, segnata dalla guerra in Vietnam e dai violenti scontri razziali, non si sottragga alla moda dell’orientalismo e, grazie a innumerevoli mediazioni culturali (Thoreau, Kerouac, Ginsberg, Pirsig), riservi grande spazio all’orient blues della Paul Butterfield Blues Band; al raga rock dei Byrds; al magic train di Crosby, Stills & Nash; all’amore, alla devozione e all’abbandono di Santana.
"Indiani d’Italia" descrive come il caldo Vento dell’Est soffi anche sul Bel Paese, spazzando via le nuvole di Canzonissima e di Sanremo in virtù della world music degli Aktuala e dei N.A.D.M.A., dello space rock dei Brainticket, dell’omaggio ad Allen Ginsberg dei Living Music, dell’attaccamento a Krishna di Claudio Rocchi e della voce-strumento di Alan Sorrenti.
La sezione "Gli Innocenti all’Estero" illustra i debiti che la musica inglese ha nei confronti di quella indiana. A partire dai Beatles, e in particolare da George Harrison, tale ascendente si esercita muovendosi in tutte le direzioni: il folk (Incredible String Band); la psichedelia (Donovan, Pink Floyd, Tomorrow); il progressive (East Of Eden, Quintessence, Yes); il rock (Led Zeppelin, Rolling Stones, Who); il pop (Cat Stevens); il jazz (Mahavishnu John McLaughlin).
"Gli Agnelli d’America" ci mostra come la musica a stelle e strisce, segnata dalla guerra in Vietnam e dai violenti scontri razziali, non si sottragga alla moda dell’orientalismo e, grazie a innumerevoli mediazioni culturali (Thoreau, Kerouac, Ginsberg, Pirsig), riservi grande spazio all’orient blues della Paul Butterfield Blues Band; al raga rock dei Byrds; al magic train di Crosby, Stills & Nash; all’amore, alla devozione e all’abbandono di Santana.
"Indiani d’Italia" descrive come il caldo Vento dell’Est soffi anche sul Bel Paese, spazzando via le nuvole di Canzonissima e di Sanremo in virtù della world music degli Aktuala e dei N.A.D.M.A., dello space rock dei Brainticket, dell’omaggio ad Allen Ginsberg dei Living Music, dell’attaccamento a Krishna di Claudio Rocchi e della voce-strumento di Alan Sorrenti.
Quella colonna di fedeli e devoti in cammino
verso l’Oriente, patria della luce [...]
era sempre in marcia attraverso tutti i secoli,
incontro alla luce e al prodigio [...]
nella perpetua tendenza degli spiriti verso il mattino.
- Hermann Hesse, Il pellegrinaggio in Oriente -
L’India è la mia terra promessa.
- Allen Ginsberg, Indian Journals -
"I don’t believe in I-Ching […]
I don’t believe in Buddha […]
I don’t believe in Mantra […]
I don’t believe in Gita,
I don’t believe in Yoga […]
The Dream is Over."
- John Lennon, God -
verso l’Oriente, patria della luce [...]
era sempre in marcia attraverso tutti i secoli,
incontro alla luce e al prodigio [...]
nella perpetua tendenza degli spiriti verso il mattino.
- Hermann Hesse, Il pellegrinaggio in Oriente -
L’India è la mia terra promessa.
- Allen Ginsberg, Indian Journals -
"I don’t believe in I-Ching […]
I don’t believe in Buddha […]
I don’t believe in Mantra […]
I don’t believe in Gita,
I don’t believe in Yoga […]
The Dream is Over."
- John Lennon, God -
Collana: OMu - Odoya Musica
Numero di collana: 10
Isbn: 978-88-6288-102-9
Pagine: 336
Formato: copertina flessibile con alette
Misure: 15.5 x 21
cm
Data di pubblicazione: 2011
Autore:
Claudio Gargano
Collaborazione:
Antonio Iannetti
Nessun sommario presente.
Claudio Gargano
È un prolifico autore di poesia, saggi di critica letteraria (tra i quali: Allegorie. Quindici studi su letteratura e omosessualità, Oèdipus, 2017; Il Dio Nero. Studi sull’erotismo surrealista, Ensemble, 2020; Platone in Inghilterra. Pater, Symonds, Wilde, Rolfe, Mimesis, 2023) e critica musicale (tra i quali: Number “Ninety” Nine. John Lennon in 99 canzoni, Arcana, 2016; Fifth Dimension. Psichedelia USA 1966-1974, Arcana, 2019; Nothing Is Real. Breve Storia della Musica Psichedelica Inglese, Arcana, 2022). Per Odoya ha già pubblicato La patria della luce. Il rock e l’Oriente tra i Sessanta e i Settanta (2011), Live! I migliori album “dal vivo” degli anni ’60 e ’70 (2013) e Vite inarrestabili. L’omosessualità femminile nella letteratura inglese del Novecento (2024).
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