Santi, demoni e Orixás
Odoya e la mistica del Candomblé
Bruno Barba
Santi, demoni e Orixás
Odoya e la mistica del Candomblé
Bruno Barba
Originato dagli schiavi africani nelle piantagioni del Nord del Brasile all’inizio del Novecento, si è poi diffuso in tutto il paese, anche in grandi metropoli quali Rio de Janeiro e San Paolo, fino a diventare, nel corso dei decenni, un sincretismo popolare e universale praticato anche da ricchi e bianchi.
L’importanza del Candomblé per la cultura brasiliana si coglie nella musica (il samba, l’axé), nella gastronomia (le specialità della cucina di Bahia), nelle arti visive e performative (la capoeira), nei modi di dire e persino nella maniera di pensare.
I protagonisti del culto sono gli Orixás (come Ogum, Xangô e la dea-madre Iemanjá, che si saluta con "Odoyá!"), divinità meravigliose e superbe, ricche di umanità e di vizi, che esercitano un fascino particolare per i propri fedeli, i quali cadono in trance per riceverli.
Il Candomblé insomma è qualcosa di più di una religione: è un modo di intendere la natura, la spiritualità, il rapporto con gli animali e gli altri uomini; una filosofia, se vogliamo, semplice ma profonda; un decodificatore di simbologie universali, di archetipi, di mitologie.
Il Candomblé permea, profuma, condisce il Brasile di oggi; se non ci fosse stato e se non resistesse ancora, questo paese, questa cultura e questo popolo sarebbero profondamente diversi. Quasi irriconoscibili.
"Lei è la Madre d’acqua, la signora del mare, e per questo
tutti gli uomini che vivono sulle onde la temono e la amano.
Lei punisce. Lei non si mostra mai agli uomini se non quando muoiono nel mare.
Per vedere la Madre d’acqua molti si sono già buttati sorridendo nel mare
e non sono mai apparsi. Dormirà con tutti nel fondo del mare?
La Madre d’acqua è bionda e ha lunghi capelli e va nuda sotto le onde,
vestita solo dei capelli che si vedono quando la luna passa sul mare."
– Jorge Amado, Mar Morto
Bruno Barba
È ricercatore di Antropologia del Dipartimento di Scienze Politiche – Scuola di Scienze Sociali – dell’Università di Genova. Studia da più di vent’anni il meticciato culturale e il sincretismo religioso del Brasile. L’altra sua area di ricerca è il calcio e i suoi significati antropologici. Tra le sue pubblicazioni: Bahia, la Roma negra di Jorge Amado (Unicopli, 2004), La voce degli dei. Il Brasile, il Candomblé e la sua magia (CISU, 2010); Dio Negro, mondo meticcio (Seid, 2013); Meticcio (Effequ, 2015), Calciologia. Per un’antropologia del football (Mimesis, 2016).Per Odoya ha già pubblicato: Rio de Janeiro (2015) e San Paolo (2017).
Capitolo 1
Il Candomblé e il Brasile
Trent’anni di domande • Etica o magia? • Maghi e sacerdoti
Capitolo 2
Gli dèi in viaggio
Il Brasile, il maggior porto di sbarco • Sangue, sudore, lacrime… • Sudanesi e bantu • L’infame commercio • Come far sopravvivere il culto? • La fine di un’era
Capitolo 3
Ricreare
Come spiegare il Brasile • Un’eredità incancellabile • Un laboratorio in fermento
Capitolo 4
La comunione con gli dèi
Essere filho-de-santo • Sacrifico, quindi amo • Il jogo de búzios e il segreto delle conchiglie • La trance, la calata degli dèi
Capitolo 5
Bahia, in viaggio con Amado
Su e giù per la “Roma nera” • Ogni angolo parla di Candomblé
Capitolo 6
Exu
Potere e pericolo • Pomba Gira e l’Umbanda • L’amico dell’uomo • Mito e passione • Tre storie
Capitolo 7
Raccontare gli Orixás
Tutti insieme, per tutti gli uomini • Ogum, il coraggioso • Oxossi-Odé, il puro • Ossain, il verde • Oxumarê, l’arcobaleno multicolore • Obaluaê - Omulu - Xapanã - Sapatá, il pericolo • Xangô, il giusto • Iansã-Oiá, la tempestosa • Obá, la triste • Oxum, la meraviglia • Logun Edé, l’ambiguo • Euá, l’invisibile • Nanã Buruku, la saggia • Oxalá, il più grande • Figli di dèi minori
Capitolo 8
Odoya, Iemanjá
Il mio regno è il mare • I suoi figli generosi • Danzare per la dea • Glorificare la testa: la cerimonia del bori • Le storie: amore, tradimento, passione • Iemanjá nella cultura popolare
Capitolo 9
Dal terreiro al mondo
Il samba, da maledetto a soave. E compagno del Carnevale • Capoeira, acrobazie e resistenza • Il calcio, un ballo afro • Foglie sacre, ecologia e benessere • Cibo, offerte e prelibatezze • La danza, la festa del corpo • Sesso libero
Capitolo 10
Il Candomblé oggi
Eppur si cambia • Alla guerra come alla guerra
Capitolo 11
Parole. Un dizionario minimo
Bibliografia
Indice dei nomi
Altri libri di Bruno Barba
Originato dagli schiavi africani nelle piantagioni del Nord del Brasile all’inizio del Novecento, si è poi diffuso in tutto il paese, anche in grandi metropoli quali Rio de Janeiro e San Paolo, fino a diventare, nel corso dei decenni, un sincretismo popolare e universale praticato anche da ricchi e bianchi.
L’importanza del Candomblé per la cultura brasiliana si coglie nella musica (il samba, l’axé), nella gastronomia (le specialità della cucina di Bahia), nelle arti visive e performative (la capoeira), nei modi di dire e persino nella maniera di pensare.
I protagonisti del culto sono gli Orixás (come Ogum, Xangô e la dea-madre Iemanjá, che si saluta con "Odoyá!"), divinità meravigliose e superbe, ricche di umanità e di vizi, che esercitano un fascino particolare per i propri fedeli, i quali cadono in trance per riceverli.
Il Candomblé insomma è qualcosa di più di una religione: è un modo di intendere la natura, la spiritualità, il rapporto con gli animali e gli altri uomini; una filosofia, se vogliamo, semplice ma profonda; un decodificatore di simbologie universali, di archetipi, di mitologie.
Il Candomblé permea, profuma, condisce il Brasile di oggi; se non ci fosse stato e se non resistesse ancora, questo paese, questa cultura e questo popolo sarebbero profondamente diversi. Quasi irriconoscibili.
"Lei è la Madre d’acqua, la signora del mare, e per questo
tutti gli uomini che vivono sulle onde la temono e la amano.
Lei punisce. Lei non si mostra mai agli uomini se non quando muoiono nel mare.
Per vedere la Madre d’acqua molti si sono già buttati sorridendo nel mare
e non sono mai apparsi. Dormirà con tutti nel fondo del mare?
La Madre d’acqua è bionda e ha lunghi capelli e va nuda sotto le onde,
vestita solo dei capelli che si vedono quando la luna passa sul mare."
– Jorge Amado, Mar Morto
Capitolo 1
Il Candomblé e il Brasile
Trent’anni di domande • Etica o magia? • Maghi e sacerdoti
Capitolo 2
Gli dèi in viaggio
Il Brasile, il maggior porto di sbarco • Sangue, sudore, lacrime… • Sudanesi e bantu • L’infame commercio • Come far sopravvivere il culto? • La fine di un’era
Capitolo 3
Ricreare
Come spiegare il Brasile • Un’eredità incancellabile • Un laboratorio in fermento
Capitolo 4
La comunione con gli dèi
Essere filho-de-santo • Sacrifico, quindi amo • Il jogo de búzios e il segreto delle conchiglie • La trance, la calata degli dèi
Capitolo 5
Bahia, in viaggio con Amado
Su e giù per la “Roma nera” • Ogni angolo parla di Candomblé
Capitolo 6
Exu
Potere e pericolo • Pomba Gira e l’Umbanda • L’amico dell’uomo • Mito e passione • Tre storie
Capitolo 7
Raccontare gli Orixás
Tutti insieme, per tutti gli uomini • Ogum, il coraggioso • Oxossi-Odé, il puro • Ossain, il verde • Oxumarê, l’arcobaleno multicolore • Obaluaê - Omulu - Xapanã - Sapatá, il pericolo • Xangô, il giusto • Iansã-Oiá, la tempestosa • Obá, la triste • Oxum, la meraviglia • Logun Edé, l’ambiguo • Euá, l’invisibile • Nanã Buruku, la saggia • Oxalá, il più grande • Figli di dèi minori
Capitolo 8
Odoya, Iemanjá
Il mio regno è il mare • I suoi figli generosi • Danzare per la dea • Glorificare la testa: la cerimonia del bori • Le storie: amore, tradimento, passione • Iemanjá nella cultura popolare
Capitolo 9
Dal terreiro al mondo
Il samba, da maledetto a soave. E compagno del Carnevale • Capoeira, acrobazie e resistenza • Il calcio, un ballo afro • Foglie sacre, ecologia e benessere • Cibo, offerte e prelibatezze • La danza, la festa del corpo • Sesso libero
Capitolo 10
Il Candomblé oggi
Eppur si cambia • Alla guerra come alla guerra
Capitolo 11
Parole. Un dizionario minimo
Bibliografia
Indice dei nomi
Bruno Barba
È ricercatore di Antropologia del Dipartimento di Scienze Politiche – Scuola di Scienze Sociali – dell’Università di Genova. Studia da più di vent’anni il meticciato culturale e il sincretismo religioso del Brasile. L’altra sua area di ricerca è il calcio e i suoi significati antropologici. Tra le sue pubblicazioni: Bahia, la Roma negra di Jorge Amado (Unicopli, 2004), La voce degli dei. Il Brasile, il Candomblé e la sua magia (CISU, 2010); Dio Negro, mondo meticcio (Seid, 2013); Meticcio (Effequ, 2015), Calciologia. Per un’antropologia del football (Mimesis, 2016).Per Odoya ha già pubblicato: Rio de Janeiro (2015) e San Paolo (2017).
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