Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 212 Isbn: 978-88-6288-319-1 Pagine: 272 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2016
Autore: Romano Lupi Introduzione: Antonio Gibelli

Vittò

Giuseppe Vittorio Guglielmo

Romano Lupi

Vittò

Giuseppe Vittorio Guglielmo

Romano Lupi

sconto 5%
17,10€ 18,00€

Reduce della guerra civile spagnola, internato nei campi di concentramento francesi, militare sul fronte greco-albanese, comandante della divisione intitolata alla memoria di Felice Cascione in Italia durante la Resistenza, ferito in combattimento, sia in Spagna che sulle montagne della provincia di Imperia dove, già all’indomani dell’8 settembre 1943, cominciò a organizzare le prime bande partigiane.
Basterebbero questi pochi elementi per capire come la vita di Giuseppe Vittorio Guglielmo, meglio conosciuto come Vittò, sia stata straordinaria.
In questo libro, in cui vengono ripercorse, con piglio narrativo, le tappe fondamentali della sua esistenza, emerge uno spaccato del Novecento. Un’esistenza che assomiglia a un romanzo per un uomo che personaggio di un romanzo lo è stato per davvero. La figura di Vittò, infatti, ha ispirato il comandante Ferriera de Il sentiero dei nidi di ragno, prima opera di Italo Calvino.
Vittò
è stata una figura leggendaria per tutti coloro
che fanno e hanno fatto parte di quel mondo frontaliero del Ponente ligure che, come ha scritto nell’introduzione a questo volume Antonio Gibelli: «scolpisce con i tratti della montagna impervia e del mare selvaggio i suoi protagonisti, iscrivendoli, quasi naturalmente, in una dimensione superiore, europea e fortemente internazionalista, e marcando di speciali intonazioni individuali, quasi solitarie, anche le loro esperienze più cariche di carattere collettivo e corale. La notizia della sua morte suicida, quasi a confermare nel modo più tragico questo ritratto ideale, mi riempì di tristezza e di sgomento».

Il nemico, conscio delle nostre difficoltà, ha tentato
con lusinghe, minacce
e rastrellamenti di eliminarci, ma invano.
Mal vestiti, con buone munizioni, circondati ovunque dal nemico, non avete ceduto!

Sia impugnando la penna, quanto il moschetto,
continueremo a combattere per il medesimo ideale.
L’ideale che in un avvenire non lontano gli uomini si riconoscano tutti
liberi e fratelli, le fabbriche cessino di forgiare strumenti di morte, ci sia per tutti
lavoro e riposo, la produzione non subisca riduzioni o eccedenze deleterie,
l’arte e la scienza, veri fini dell’umanità, raggiungano nuove conquiste.
Utopie? Ci si arriverà, siatene certi
– Giuseppe Vittorio Guglielmo –

Romano Lupi
laureato in Filosofia, Storia e Dams, è giornalista pubblicista dal 2005. Direttore del Mellophonium, periodico del Centro di studi musicali “Stan Kenton” di Sanremo. In relazione alla cultura sovietica, ha scritto, con Mario Alessandro Curletto, Futbolstrojka. Il calcio sovietico negli anni della perestrojka (2015), Šostakovič. Note sul calcio (2018), Jašin. Vita di un portiere (2020). A sua sola firma è uscito: Il portiere di Astrachan’. Voli e cadute di Rinat Dasaev (2019).
Per Odoya ha già pubblicato Vittò. Giuseppe Vittorio Guglielmo (2016) e, assieme a Riccardo Mandelli, Il libro nero del Festival di Sanremo (2016).
Nessun sommario presente.

Reduce della guerra civile spagnola, internato nei campi di concentramento francesi, militare sul fronte greco-albanese, comandante della divisione intitolata alla memoria di Felice Cascione in Italia durante la Resistenza, ferito in combattimento, sia in Spagna che sulle montagne della provincia di Imperia dove, già all’indomani dell’8 settembre 1943, cominciò a organizzare le prime bande partigiane.
Basterebbero questi pochi elementi per capire come la vita di Giuseppe Vittorio Guglielmo, meglio conosciuto come Vittò, sia stata straordinaria.
In questo libro, in cui vengono ripercorse, con piglio narrativo, le tappe fondamentali della sua esistenza, emerge uno spaccato del Novecento. Un’esistenza che assomiglia a un romanzo per un uomo che personaggio di un romanzo lo è stato per davvero. La figura di Vittò, infatti, ha ispirato il comandante Ferriera de Il sentiero dei nidi di ragno, prima opera di Italo Calvino.
Vittò
è stata una figura leggendaria per tutti coloro
che fanno e hanno fatto parte di quel mondo frontaliero del Ponente ligure che, come ha scritto nell’introduzione a questo volume Antonio Gibelli: «scolpisce con i tratti della montagna impervia e del mare selvaggio i suoi protagonisti, iscrivendoli, quasi naturalmente, in una dimensione superiore, europea e fortemente internazionalista, e marcando di speciali intonazioni individuali, quasi solitarie, anche le loro esperienze più cariche di carattere collettivo e corale. La notizia della sua morte suicida, quasi a confermare nel modo più tragico questo ritratto ideale, mi riempì di tristezza e di sgomento».

Il nemico, conscio delle nostre difficoltà, ha tentato
con lusinghe, minacce
e rastrellamenti di eliminarci, ma invano.
Mal vestiti, con buone munizioni, circondati ovunque dal nemico, non avete ceduto!

Sia impugnando la penna, quanto il moschetto,
continueremo a combattere per il medesimo ideale.
L’ideale che in un avvenire non lontano gli uomini si riconoscano tutti
liberi e fratelli, le fabbriche cessino di forgiare strumenti di morte, ci sia per tutti
lavoro e riposo, la produzione non subisca riduzioni o eccedenze deleterie,
l’arte e la scienza, veri fini dell’umanità, raggiungano nuove conquiste.
Utopie? Ci si arriverà, siatene certi
– Giuseppe Vittorio Guglielmo –

Collana: OL - Odoya Library Numero di collana: 212 Isbn: 978-88-6288-319-1 Pagine: 272 Formato: copertina flessibile con alette Misure: 15.5 x 21 cm Data di pubblicazione: 2016
Autore: Romano Lupi Introduzione: Antonio Gibelli
Nessun sommario presente.
Romano Lupi
laureato in Filosofia, Storia e Dams, è giornalista pubblicista dal 2005. Direttore del Mellophonium, periodico del Centro di studi musicali “Stan Kenton” di Sanremo. In relazione alla cultura sovietica, ha scritto, con Mario Alessandro Curletto, Futbolstrojka. Il calcio sovietico negli anni della perestrojka (2015), Šostakovič. Note sul calcio (2018), Jašin. Vita di un portiere (2020). A sua sola firma è uscito: Il portiere di Astrachan’. Voli e cadute di Rinat Dasaev (2019).
Per Odoya ha già pubblicato Vittò. Giuseppe Vittorio Guglielmo (2016) e, assieme a Riccardo Mandelli, Il libro nero del Festival di Sanremo (2016).
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