

Oslo
Ritratto di una città
Kollektiv Ulyanov
Oslo
Ritratto di una città
Kollektiv Ulyanov
Adagiata tra le linfe di un fiordo e custodita da rigogliose colline verdeggianti, Oslo è una delle città più dinamiche d’Europa. Tra i leggendari echi di un passato vichingo e lo sfavillio adamantino dei moderni grattacieli, è l’archetipo della metropoli a misura d’uomo.
Porta d’accesso del paese e verso il grande Nord, Oslo è molto più di quanto facciano immaginare le romantiche foto delle agenzie di viaggio. Dalla fondazione a opera dell’ultimo, grande re vichingo Harald Hardråde, avvenuta più di mille anni fa, passando per la forte influenza del cristianesimo nello sviluppo della città medievale con il regno di Haakon V, le pestilenze, gli incendi e le distruzioni, i trascorsi di Oslo sono degni delle mitiche saghe norrene. Poi la rinascita, l’indipendenza, l’affermazione, la resistenza all’infausta invasione nazista nel 1940, fino al ruolo da protagonista nell’odierno continente europeo, dove rappresenta una delle mete predilette dai giovani per la sostenibilità ambientale e un welfare fra i più solidi del pianeta.
Oslo è un crogiolo di avventure e cultura. Navi vichinghe, antiche chiese in legno dall’aspetto minaccioso, musei artici, trampolini vertiginosi, passeggiate incantevoli sul lungofiume, boschi per fare scarpinate a pochi minuti da un centro fresco e pulsante in cui sgorga la multiculturalità. È la città dell’Urlo di Munch, del teatro della vita di Henrik Ibsen, delle sculture umane di Gustav Vigeland, dei gialli di Jo Nesbø e Anne Holt, di una street art stupefacente che si rivela all’improvviso da un angolo e, non ultimo, capitale mondiale del discusso genere musicale black metal.
"Oslo è una città vitale, un po’ rude, come tutta la Norvegia,
ma più impegnata a essere attuale di quanto accada alla Norvegia;
potrei dire che Oslo è la capitale centripeta di un paese centrifugo.
Da Milano si arriva a Oslo in poco più di due ore,
ma Oslo non è ancora la Norvegia; è solo l’ingresso."
– Giorgio Manganelli –
"Mentre camminavano, Jon le aveva raccontato che Gustav Vigeland,
l’artista un po’ matto di Mandal, aveva accettato di decorare
il parco con le sue sculture a condizione che l’area verde venisse
ingrandita in modo da posizionare il suo Monolito simmetricamente
rispetto alle chiese circostanti […]. Quando il consigliere gli aveva
spiegato che non era possibile allargare il parco, Vigeland
aveva preteso che venissero spostate le chiese."
– Jo Nesbø –
Autore
Kollektiv Ulyanov è una banda di scribacchini e trasportatori di opere da una lingua all’altra, in gergo traduttori. Vivono qua e là, e non amano la sedentarietà mentale. Oslo è uno dei loro alloggi preferiti da diversi anni.
Altri libri di Kollektiv Ulyanov
La cecchina dell'Armata Rossa, Storia della letteratura russa, Storia della letteratura russa, K-19, Nome in codice: Lise
Adagiata tra le linfe di un fiordo e custodita da rigogliose colline verdeggianti, Oslo è una delle città più dinamiche d’Europa. Tra i leggendari echi di un passato vichingo e lo sfavillio adamantino dei moderni grattacieli, è l’archetipo della metropoli a misura d’uomo.
Porta d’accesso del paese e verso il grande Nord, Oslo è molto più di quanto facciano immaginare le romantiche foto delle agenzie di viaggio. Dalla fondazione a opera dell’ultimo, grande re vichingo Harald Hardråde, avvenuta più di mille anni fa, passando per la forte influenza del cristianesimo nello sviluppo della città medievale con il regno di Haakon V, le pestilenze, gli incendi e le distruzioni, i trascorsi di Oslo sono degni delle mitiche saghe norrene. Poi la rinascita, l’indipendenza, l’affermazione, la resistenza all’infausta invasione nazista nel 1940, fino al ruolo da protagonista nell’odierno continente europeo, dove rappresenta una delle mete predilette dai giovani per la sostenibilità ambientale e un welfare fra i più solidi del pianeta.
Oslo è un crogiolo di avventure e cultura. Navi vichinghe, antiche chiese in legno dall’aspetto minaccioso, musei artici, trampolini vertiginosi, passeggiate incantevoli sul lungofiume, boschi per fare scarpinate a pochi minuti da un centro fresco e pulsante in cui sgorga la multiculturalità. È la città dell’Urlo di Munch, del teatro della vita di Henrik Ibsen, delle sculture umane di Gustav Vigeland, dei gialli di Jo Nesbø e Anne Holt, di una street art stupefacente che si rivela all’improvviso da un angolo e, non ultimo, capitale mondiale del discusso genere musicale black metal.
"Oslo è una città vitale, un po’ rude, come tutta la Norvegia,
ma più impegnata a essere attuale di quanto accada alla Norvegia;
potrei dire che Oslo è la capitale centripeta di un paese centrifugo.
Da Milano si arriva a Oslo in poco più di due ore,
ma Oslo non è ancora la Norvegia; è solo l’ingresso."
– Giorgio Manganelli –
"Mentre camminavano, Jon le aveva raccontato che Gustav Vigeland,
l’artista un po’ matto di Mandal, aveva accettato di decorare
il parco con le sue sculture a condizione che l’area verde venisse
ingrandita in modo da posizionare il suo Monolito simmetricamente
rispetto alle chiese circostanti […]. Quando il consigliere gli aveva
spiegato che non era possibile allargare il parco, Vigeland
aveva preteso che venissero spostate le chiese."
– Jo Nesbø –
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