

Dossier Caporetto
Il centro di gravità dell'annata 1917
Mirko Molteni
Dossier Caporetto
Il centro di gravità dell'annata 1917
Mirko Molteni
Il 1917 fu un anno di svolta nella Prima guerra mondiale. Se fino ad allora c’era stato un certo equilibrio fra Intesa e Imperi Centrali, la guerra sottomarina della Germania stava portando la Gran Bretagna sull’orlo del collasso economico, mentre sul fronte francese fu l’anno degli "scioperi militari".
Anche la rivoluzione in Russia e l’uscita dal conflitto dell’enorme impero orientale sembravano annunciare la prossima vittoria di Austria, Germania e Turchia. L’entrata in guerra degli usa nell’aprile 1917 non pareva sbilanciare la lotta dalla parte dell’Intesa.
Sguarnendo il fronte dell’Est e concentrando le forze sul fronte dell’Isonzo, Austria e Germania scatenarono così il colpo di mano di Caporetto per sfruttare l’occasione irripetibile di spingere l’Italia alla resa e iniziare così la disgregazione dell’Intesa. Furono vicini a farlo, come testimonia il dettagliato svolgimento dello sfondamento e della ritirata italiana, che solo alla fine dell’anno si attestò su una linea di resistenza, aiutata anche da reparti anglo-francesi inviati in tutta fretta.
Nonostante il crollo di Caporetto il paese resistette, scombinando i calcoli degli austro-tedeschi. Eppure, fino alla primavera del 1918, gli Imperi Centrali rimasero vicini a vincere la Grande Guerra, ormai divenuta una lotta a esaurimento, ma il fallimento nel cercare di estromettere l’Italia dal conflitto già preannunciava l’esito finale del conflitto e, infine, la disgregazione dell’Impero austroungarico.
"La terribile disfatta
dell’avversario è un giudizio di Dio."
– L’imperatore Guglielmo II di Germania –
"Siamo in un’ora decisiva. Ancora una volta ripeto:
‘Ogni viltà convien che qui sia morta’…
Si fondano tutte le classi e tutti i partiti che sinceramente
amano la Patria in un solo impeto di orgoglio e di fede, per ripetere
come nelle giornate memorabili del maggio 1915 al nemico che ascolta in agguato:
l’Italia non conosce che la via dell’onore!"
– Il generale Luigi Cadorna da un telegramma del 14 settembre 1917 –
Altri libri di Mirko Molteni
L'Aviazione italiana. 1940-1945, Storia dei sommergibili, Un secolo di battaglie aeree, Storia dei grandi Esploratori, Le ali di Icaro
Il 1917 fu un anno di svolta nella Prima guerra mondiale. Se fino ad allora c’era stato un certo equilibrio fra Intesa e Imperi Centrali, la guerra sottomarina della Germania stava portando la Gran Bretagna sull’orlo del collasso economico, mentre sul fronte francese fu l’anno degli "scioperi militari".
Anche la rivoluzione in Russia e l’uscita dal conflitto dell’enorme impero orientale sembravano annunciare la prossima vittoria di Austria, Germania e Turchia. L’entrata in guerra degli usa nell’aprile 1917 non pareva sbilanciare la lotta dalla parte dell’Intesa.
Sguarnendo il fronte dell’Est e concentrando le forze sul fronte dell’Isonzo, Austria e Germania scatenarono così il colpo di mano di Caporetto per sfruttare l’occasione irripetibile di spingere l’Italia alla resa e iniziare così la disgregazione dell’Intesa. Furono vicini a farlo, come testimonia il dettagliato svolgimento dello sfondamento e della ritirata italiana, che solo alla fine dell’anno si attestò su una linea di resistenza, aiutata anche da reparti anglo-francesi inviati in tutta fretta.
Nonostante il crollo di Caporetto il paese resistette, scombinando i calcoli degli austro-tedeschi. Eppure, fino alla primavera del 1918, gli Imperi Centrali rimasero vicini a vincere la Grande Guerra, ormai divenuta una lotta a esaurimento, ma il fallimento nel cercare di estromettere l’Italia dal conflitto già preannunciava l’esito finale del conflitto e, infine, la disgregazione dell’Impero austroungarico.
"La terribile disfatta
dell’avversario è un giudizio di Dio."
– L’imperatore Guglielmo II di Germania –
"Siamo in un’ora decisiva. Ancora una volta ripeto:
‘Ogni viltà convien che qui sia morta’…
Si fondano tutte le classi e tutti i partiti che sinceramente
amano la Patria in un solo impeto di orgoglio e di fede, per ripetere
come nelle giornate memorabili del maggio 1915 al nemico che ascolta in agguato:
l’Italia non conosce che la via dell’onore!"
– Il generale Luigi Cadorna da un telegramma del 14 settembre 1917 –
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