

Storia delle battaglie sul mare
Da Salamina alle Falkland
Giuliano Da Frè
Storia delle battaglie sul mare
Da Salamina alle Falkland
Giuliano Da Frè
Un saggio appassionante che si propone di selezionare, raccontare e analizzare le 10 battaglie sul mare più decisive della storia, soffermandosi su ogni evento bellico ma inquadrandolo al contempo in un più ampio contesto strategico e tecnico.
La prima parte è dedicata alle battaglie combattute dalle navi a remi e a vela, dove l’avanzamento tecnologico è lento a procedere. A Salamina (480 a.C.), Azio (31 a.C.) e Lepanto (1571) protagoniste sono navi a remi evolutesi in oltre due millenni, dalla trireme alla galea. Lepanto vede tuttavia affermarsi per la prima volta il ruolo della polvere da sparo: innovazione che, applicata al galeone cinquecentesco spinto dal vento grazie all’evoluzione delle attrezzature veliche, segnerà le battaglie navali fondamentali di tre secoli, da quella combattuta a Gravelines, nel Canale della Manica (1588), sino al trionfo della Royal Navy britannica a Trafalgar (1805).
La fase successiva è caratterizzata da una più marcata influenza dell’evoluzione tecnologica: lo scontro di Hampton Roads (1862) segna una rivoluzione, con il duello tra navi spinte da macchine a vapore, armate con cannoni ospitati in torri rotanti e protette da spesse corazze di ferro. La battaglia dello Yalu (1894), un evento in apparenza secondario, domina le menti degli esperti navali, e segna l’ascesa del Giappone; allo Jutland (1916), le grandi corazzate, in rapida evoluzione, diventano le dominatrici del mare: possono colpire a lunga distanza e rimanere difese, pur rivelandosi vulnerabili a torpediniere e sommergibili.
A Midway (1942) si aggiunge la minaccia portata dagli aerei imbarcati sulle portaerei, nuove regine delle flotte. Infine, alle Falkland (1982) gli scontri sono segnati dalle dotazioni hi-tech, come jet a decollo verticale, missili e sottomarini nucleari. All’orizzonte gli ammiragli del XXI secolo già intravedono l’impiego di armi laser e scenari da guerre stellari.
"Chi comanda il mare guida la storia."
– Horatio Nelson
"In guerra l’elemento meno calcolabile è la volontà umana."
– Basil H. Liddell Hart
"L’obiettivo della guerra navale deve essere sempre, direttamente o indirettamente,
quello di assicurarsi il dominio del mare o di impedire al nemico di ottenerlo."
– Julian Corbett, Alcuni princìpi di strategia marittima (1911)
Giuliano Da Frè
Giornalista e scrittore, collabora con varie testate specializzate nel settore militare tra cui Rivista Italiana Difesa, Focus Storia e Rivista Marittima ed è autore di circa 400 articoli dedicati soprattutto alla storia militare.
Con Odoya ha pubblicato La Marina tedesca 1939-1945 (2013), Storia delle Battaglie sul mare (2014), Almanacco navale della Seconda guerra mondiale 1939-1945 (2019) e Almanacco navale del XXI secolo. Dalla Guerra Fredda alla crisi ucraina (2022).
Ha inoltre pubblicato, per Newton Compton, Le grandi battaglie della Prima guerra mondiale (2015) e I grandi condottieri del mare (2016).
Altri libri di Giuliano Da Frè
La Marina tedesca 1939-1945, Almanacco navale della Seconda guerra mondiale (1939-1945), Almanacco navale del XXI secolo
Un saggio appassionante che si propone di selezionare, raccontare e analizzare le 10 battaglie sul mare più decisive della storia, soffermandosi su ogni evento bellico ma inquadrandolo al contempo in un più ampio contesto strategico e tecnico.
La prima parte è dedicata alle battaglie combattute dalle navi a remi e a vela, dove l’avanzamento tecnologico è lento a procedere. A Salamina (480 a.C.), Azio (31 a.C.) e Lepanto (1571) protagoniste sono navi a remi evolutesi in oltre due millenni, dalla trireme alla galea. Lepanto vede tuttavia affermarsi per la prima volta il ruolo della polvere da sparo: innovazione che, applicata al galeone cinquecentesco spinto dal vento grazie all’evoluzione delle attrezzature veliche, segnerà le battaglie navali fondamentali di tre secoli, da quella combattuta a Gravelines, nel Canale della Manica (1588), sino al trionfo della Royal Navy britannica a Trafalgar (1805).
La fase successiva è caratterizzata da una più marcata influenza dell’evoluzione tecnologica: lo scontro di Hampton Roads (1862) segna una rivoluzione, con il duello tra navi spinte da macchine a vapore, armate con cannoni ospitati in torri rotanti e protette da spesse corazze di ferro. La battaglia dello Yalu (1894), un evento in apparenza secondario, domina le menti degli esperti navali, e segna l’ascesa del Giappone; allo Jutland (1916), le grandi corazzate, in rapida evoluzione, diventano le dominatrici del mare: possono colpire a lunga distanza e rimanere difese, pur rivelandosi vulnerabili a torpediniere e sommergibili.
A Midway (1942) si aggiunge la minaccia portata dagli aerei imbarcati sulle portaerei, nuove regine delle flotte. Infine, alle Falkland (1982) gli scontri sono segnati dalle dotazioni hi-tech, come jet a decollo verticale, missili e sottomarini nucleari. All’orizzonte gli ammiragli del XXI secolo già intravedono l’impiego di armi laser e scenari da guerre stellari.
"Chi comanda il mare guida la storia."
– Horatio Nelson
"In guerra l’elemento meno calcolabile è la volontà umana."
– Basil H. Liddell Hart
"L’obiettivo della guerra navale deve essere sempre, direttamente o indirettamente,
quello di assicurarsi il dominio del mare o di impedire al nemico di ottenerlo."
– Julian Corbett, Alcuni princìpi di strategia marittima (1911)
Giuliano Da Frè
Giornalista e scrittore, collabora con varie testate specializzate nel settore militare tra cui Rivista Italiana Difesa, Focus Storia e Rivista Marittima ed è autore di circa 400 articoli dedicati soprattutto alla storia militare.
Con Odoya ha pubblicato La Marina tedesca 1939-1945 (2013), Storia delle Battaglie sul mare (2014), Almanacco navale della Seconda guerra mondiale 1939-1945 (2019) e Almanacco navale del XXI secolo. Dalla Guerra Fredda alla crisi ucraina (2022).
Ha inoltre pubblicato, per Newton Compton, Le grandi battaglie della Prima guerra mondiale (2015) e I grandi condottieri del mare (2016).
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